Articolo apparso sul numero di dicembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
L’uguaglianza di genere in Italia è ancora una chimera. Le statistiche confermano che faticano ad affermarsi principi come equità e non discriminazione. Lo sa bene Axa Italia, il colosso assicurativo che da sempre (e prima di altri) si occupa in modo propositivo delle grandi tematiche della gender equality, dell’empowerment femminile, della disparità salariale, delle donne impiegate in ruoli precari e sottopagati. Tutte leve non soltanto di giustizia sociale e di uguaglianza, ma anche di crescita economica per il sistema Paese. Oggi poi, a complicare uno scenario già di per sé fragile, sta giocando un ruolo decisivo l’intelligenza artificiale, un terreno sul quale le donne scontano un accesso più limitato o minori competenze digitali rispetto agli uomini. Fenomeno che peggiora ulteriormente la separazione lavorativa per genere e, di conseguenza, le disparità economiche.
Di questo si è parlato in un evento milanese che ha visto protagonista il gruppo assicurativo al fianco di Angels For Women dal titolo Donne e AI: ripensiamo il futuro del Lavoro e della Salute. In altre parole, un confronto su come favorire uno sviluppo etico e inclusivo dell’intelligenza artificiale, per farne uno strumento realmente rappresentativo delle esigenze di tutta la società, con particolare attenzione alle donne. Al centro del dibattito, l’IA è stata analizzata da una prospettiva di genere, evidenziando rischi e opportunità per le donne in tre ambiti: occupazione, etica e salute.
Il tutto a partire da una base scientifica, grazie alla cornice offerta dal white paper elaborato da Paola Profeta, prorettrice per Diversità, inclusione e sostenibilità all’Università Bocconi e direttrice dell’Axa Research Lab on Gender Equality, che ha sottolineato: “In Italia c’è un enorme problema di competenze. Ci sono nuovi lavori, ma le donne non sono ancora preparate. I data scientist, per esempio, sono quasi tutti uomini”.
Per questo c’è bisogno di più competenze e di maggiore sensibilizzazione sull’argomento. Aspetti su cui Axa lavora da tempo. “In linea con il nostro impegno sull’empowerment femminile, che da anni portiamo avanti su diversi fronti, abbiamo voluto organizzare questo evento con W7 a conclusione del nostro percorso insieme, perché vogliamo che l’IA sia una leva e non un ulteriore ostacolo sulla già lunga strada che ci separa dalla parità di genere”, ha sottolineato Chiara Soldano, ceo di Axa Italia. “Questo richiede di colmare il gap di competenze e di coinvolgere le donne nello sviluppo dell’IA per garantire un’equa varietà di prospettive. L’empowerment femminile è parte di una sfida più ampia, che consiste nel costruire società più inclusive e resilienti”.
La strada è ancora lunga: occorre fare luce sul ruolo del linguaggio e sull’importanza di incentivare, tra le ragazze, lo studio delle materie scientifiche e tecnologiche. “Ci vogliono prevenzione e correzione”, ha osservato Ersilia Vaudo Scarpetta, chief diversity officer della European Space Agency. “Occorre correggere gli algoritmi discriminatori. Infine bisogna correre ai ripari perché in Italia c’è un enorme divario di competenze matematiche. Siamo all’80esimo posto, dopo il Costa Rica”. Concetto espresso anche da Annamaria Tartaglia, co-founder di Angels For Women e co-chair di W7: “L’IA è un’opportunità per colmare il divario di genere, ma la sua diffusione incontrollata rischia di alimentare pregiudizi e disuguaglianze soprattutto nei settori in cui le donne sono sottorappresentate. Per sfruttarne il potenziale, occorre garantire l’inclusività, dall’addestramento dei dati alla progettazione degli algoritmi, assicurando che serva come forza per l’equità”.
E che ruolo giocherà l’industria delle assicurazioni? “L’assicurazione è un’industria che subirà fortemente l’impatto tecnologico”, ha spiegato Letizia d’Abbondanza, chief customer and external communication officer di Axa italia, a proposito degli impatti su un fronte chiave come la salute. “Il tema più importante nell’ambito salute sono i nuovi bisogni. Nel nostro settore si sta passando da una logica di prevenzione a una di servizio. L’IA sarà la chiave perché ha un impatto importante su tutte le fasi in cui l’assicurazione può intervenire, sia nella preparazione della tariffa che nella costruzione della nostra offerta”. E qui entra in gioco l’etica. “A noi spetta il compito di controllare in modo etico quello che l’IA fornisce e quindi il ruolo umano è fondamentale per l’interpretazione dei dati. Di certo la tecnologia ha il vantaggio di far accedere alle soluzioni in modo semplice. Non è facile fare bene l’industrializzazione, ovvero individuare i bisogni specifici e poi passare alla vendita e al supporto. Ma è proprio questo che cerchiamo di fare con le nostre aree digitali”.
E ancora, sempre a novembre, si è tenuto a Firenze, all’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche, l’evento di Axa Italia dal titolo Gender gap, diritti ed empowerment al femminile. Axa agisce su diverse leve per raggiungere questo obiettivo, a partire dal lavoro. “Abbiamo implementato iniziative come lo smart working, politiche genitoriali dedicate e un sistema di welfare pensato per sostenere le donne”, ha detto Soldano. “Un’altra leva fondamentale è l’equità: abbiamo definito kpi specifici per garantire un equilibrio di genere nel top management e la promuoviamo nei processi di selezione e promozione. Puntiamo sulla competenza. Vogliamo che le donne abbiano pari opportunità nei percorsi di sviluppo professionale, come nel master che stiamo lanciando con la Bocconi. Investiamo anche attraverso Axa Research Fund per sostenere la ricerca e supportiamo l’innovazione al femminile con iniziative come Angels for Women, che favorisce le startup guidate da donne”.
Educazione all’affettività e lotta alla violenza di genere nelle scuole
Proseguendo nel solco tracciato da Axa Italia, particolare attenzione rivolta anche alle scuole. L’Italia uno dei soli tre paesi in Europa che non possono contare sull’educazione affettiva nelle scuole. Nel 2023 quartultima in Europa nella classifica The Global Gender Gap del World Economic Forum, seguita solo da Ungheria, Repubblica Ceca e Turchia. In questo panorama ha assunto ancora pi importanza un progetto come ‘La fatica di essere medie’, ciclo di incontri di educazione affettiva nelle scuole secondarie di primo grado, voluto da Axa Italia insieme a Fondazione Una Nessuna Centomila, con il supporto di ScuolAttiva. I temi affrontati nel corso di questi incontri, centrali per le nuove generazioni, riguardano la loro condizione preadolescenziale e il complesso fenomeno della violenza digitale, in aumento soprattutto fra i minori. Il tutto utilizzando l’arte come linguaggio in grado di aprire una riflessione su tematiche complesse e che possa stimolare il racconto emotivo, il pensiero critico e la gestione delle relazioni contro gli stereotipi.
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