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TikTok verso il divieto in Usa: chi è il miliardario americano che potrebbe “salvarla”

Le speranze per TikTok sono poche: la Corte Suprema sarebbe orientata a confermare la legge che prevede il ban della piattaforma negli Stati Uniti a partire dal 19 gennaio. Oltre a diventare non disponibile negli store delle app, “quello che la legge prevede è che anche tutti gli altri tipi di fornitori di servizi non possano più fornire supporto,” ha spiegato alla Cnn Noel Francisco, parte del team legale di TikTok. “Quindi essenzialmente diranno, penso, ‘non forniremo i servizi necessari per permettervi di accedere’. In sostanza, smetterà di funzionare”.

Le ragioni del ban? Una legge statunitense, approvata ad aprile 2024, obbliga ByteDance, la società cinese proprietaria di TikTok, a venderlo a un acquirente non legato al governo cinese entro il prossimo 19 gennaio. Le autorità americane considerano TikTok una minaccia per la sicurezza nazionale, temendo che ByteDance possa cedere alle pressioni del governo cinese. Ciò include il rischio di condivisione di dati sensibili degli utenti o l’uso dell’algoritmo per manipolare contenuti, influenzando l’opinione pubblica statunitense a favore degli interessi cinesi.

L’offerta del miliardario americano

Tra le possibilità per ByteDance, per evitare il ban, c’è la cessione a un gruppo non cinese. Il miliardario investitore e imprenditore Frank McCourt, noto soprattutto per essere l’ex proprietario dei Los Angeles Dodgers, squadra californiana della Major League Baseball, si è fatto avanti e ha presentato un’offerta per acquistare TikTok attraverso un gruppo da lui fondato chiamato Project Liberty. La mission dell’organizzazione? Rendere i dati di proprietà degli utenti e non più dei colossi tecnologici come ByteDance (la società madre di TikTok), Meta e Alphabet.

I dettagli

Come si legge sul sito dell’organizzazione, The People’s Bid for TikTok mira a rilanciare la piattaforma su una nuova infrastruttura digitale americana, trasformando TikTok nel fulcro di “un’innovativa alternativa ai social media”. L’obiettivo è raggiungere i traguardi politici fissati dal Congresso, evitare il ban della piattaforma, ridurre al minimo le interruzioni per gli utenti di TikTok e offrire rapidità e certezza a ByteDance e ai suoi stakeholder. “La proposta punta a preservare la comunità della piattaforma, offrendo al contempo ai 170 milioni di utenti americani la possibilità di controllare, proteggere e trarre vantaggio dai propri dati”, si legge nella nota.

“Abbiamo avanzato una proposta a ByteDance per realizzare la visione di Project Liberty per un TikTok reinventato, costruito su un’infrastruttura tecnologica americana che mette le persone al primo posto,” ha dichiarato Frank McCourt, fondatore di Project Liberty. “Mantenendo in vita la piattaforma senza dipendere dall’attuale algoritmo di TikTok ed evitando un divieto, milioni di americani potranno continuare a divertirsi con l’app. Non vediamo l’ora di collaborare con ByteDance, il presidente eletto Trump e la nuova amministrazione per finalizzare questo accordo.”

La genesi di Project Liberty

Frank McCourt ha deciso di avviare Project Liberty, un’iniziativa incentrata sulla ricerca, la promozione di politiche pubbliche e gli investimenti tecnologici, con l’obiettivo di garantire alle persone un maggiore controllo sui propri dati e identità digitali. S

Fino ad ora, come si legge su Forbes.com, il ramo tecnologico di Project Liberty si è concentrato principalmente su un’iniziativa chiamata Decentralized Social Networking Protocol (DSNP), un protocollo open-source che permetterebbe agli utenti di possedere i propri dati e condividerli tra diverse piattaforme. McCourt ha paragonato il DSNP al funzionamento di un numero di telefono che rimane lo stesso anche cambiando operatore, poiché è legato in modo univoco all’utente. Nel 2022, McCourt ha investito nella piattaforma web3 MeWe, che conta 20 milioni di utenti, guidando un round di finanziamento da 27 milioni di dollari.

La sostenibilità economica di un modello basato su un protocollo decentralizzato resta un’incognita. Al momento, non ci sono ricerche sufficienti né soluzioni in grado di operare su una scala paragonabile a quella dei giganti tecnologici attuali. Tuttavia, il progetto di McCourt di trasferire una parte dei dati degli utenti di TikTok nel DSNP rappresenterebbe un passo innovativo e di grande rilevanza per la sua visione.

Anche i dettagli sui finanziamenti di McCourt restano poco chiari: non è noto quanto abbia già investito nel progetto, come saranno gestiti i 500 milioni di dollari promessi, né se una parte di questi sarà destinata all’acquisizione di TikTok. Ciò che emerge con certezza è la determinazione di McCourt, principale sostenitore dell’iniziativa, che secondo l’ultimo rapporto fiscale ha già erogato quasi 100 milioni di dollari attraverso il suo ramo non profit. Per lui, questo progetto rappresenta un’eredità da lasciare alle future generazioni. “Sono grato di avere sette figli,” ha affermato durante la presentazione del suo libro nel marzo 2024. “Sono loro la ragione per cui porto avanti questa battaglia”.

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