Regione Lombardia spinge sulla politica industriale e sulla necessità di rinsaldare le alleanze istituzionali, a livello italiano ed europeo, per difendere il tessuto produttivo, le imprese, i lavoratori e le famiglie, rafforzando il peso specifico del ‘sistema lombardo’ sui tavoli di interlocuzione con Bruxelles e Roma. In quest’ottica va letto il vertice della Cabina Economica del Nord Ovest convocato a Brescia dall’assessore regionale lombardo, Guido Guidesi, per parlare del futuro dell’automotive con gli omologhi esponenti di Piemonte e Liguria, Andrea Tronzano e Alessio Piana, e i maggiori rappresentanti italiani ed europei delle associazioni del settore.
La Lombardia da inizio anno ha assunto la guida dell’Automotive Regions Alliance (ARA), l’Alleanza tra le 36 regioni europee impegnate ad agevolare la transizione dell’industria automobilistica e dell’indotto tutelando, nel contempo, aziende, competenze e posti di lavoro, al culmine di un percorso durato 3 anni fatto di riunioni, analisi, strategie e un Manifesto firmato sostanzialmente da tutti i principali stakeholder del settore, diventato sostanzialmente il Documento ufficiale delle Regioni italiane e poi sottoposto alla precedente Commissione europea per ribadire la necessità di raggiungere gli obiettivi ambientali indicati dalla Ue attraverso la ‘neutralità tecnologica’, ovvero attraverso tutte le opportunità offerte dalla scienza, dall’idrogeno ai combustibili alternativi, senza limitare le scelte all’elettrico.
É doveroso ricordare quanto sia stato complicato il percorso lombardo; un lavoro, inizialmente in solitaria, che ha dovuto scontrarsi anche con un irrazionale ‘pensiero unico’. Oggi il giudizio è enormemente cambiato, la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori concorda con la tesi lombarda e soprattutto il mercato ha decretato inequivocabilmente la volontà di essere lasciato libero di scegliere.
L’azione di ‘lobby istituzionale’ promossa dalla Lombardia ha coinvolto regioni italiane ed europee di diverso colore politico per salvaguardare un comparto fondamentale nell’economia del Continente, che solo a livello lombardo vale oltre 30.000 imprese e 100.000 lavoratori, con un fatturato totale di oltre 40 miliardi di euro. Nelle scorse settimane, con diverse missioni a Bruxelles, l’assessore Guidesi ha intensificato il dialogo con la Commissione Europea, fino all’epilogo di questi giorni con la presentazione da parte del Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen del Regolamento Europeo per il settore Automotive. Per Guidesi si tratta di “un’apertura nei confronti di un settore in sofferenza ma che non basta per arginare il declino e mantenere la competitività sullo scenario internazionale”.
L’assessore lombardo, al cospetto della platea autorevole radunata a Brescia, ha spiegato come sia necessario cambiare ulteriormente il regolamento europeo per dare concretezza alla ‘neutralità ecologica’. “Il concetto del ‘solo elettrico’ resta un assist incredibile ai cinesi. Abbiamo attivato un lavoro di squadra che ha portato a riaprire il dibattito, ma non dobbiamo fermarci. La Commissione Europea ha fatto un passo avanti che però non basta a salvare l’industria dell’Automotive europea, per cui dobbiamo proseguire per trovare anche la necessaria maggioranza in Europa che ci consenta di correggere gli errori clamorosi commessi”. La Lombardia, si è evinto chiaramente anche oggi a Brescia, continuerà dunque la sua battaglia per evitare quello che per Guidesi “sarebbe un clamoroso suicidio economico”.
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