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6 novembre 2025

Priyanka Chopra Jonas: dall’India a Hollywood, tra cinema, gioielli e impegno sociale

Global ambassador di Bvlgari, attrice e filantropa, racconta il suo legame con le radici indiane, la passione per l’arte e la gioielleria, e il suo impegno per i diritti delle donne
Priyanka Chopra Jonas: dall’India a Hollywood, tra cinema, gioielli e impegno sociale

Alessandra Mattanza
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Alessandra Mattanza

“Sono nata in India e, anche se sono cresciuta tra diversi continenti, l’India è nel mio cuore e le resto profondamente legata, perché è lì che ho le mie radici”, racconta l’attrice, produttrice, cantante e imprenditrice Priyanka Chopra Jonas. Dal 2021 Priyanka è global ambassador di Bvlgari e, insieme a Lucia Silvestri, jewelry creative and gems buying director del marchio, ha esplorato le più belle pietre preziose a Jaipur, in India, sotto l’occhio della telecamera di National Geographic.

“Nel momento in cui vedo la pietra giusta, comincio già a sognare. C’è qualcosa nel colore che evoca ricordi, accende idee e dà vita al disegno prima ancora che la matita tocchi la carta”, spiega Lucia Silvestri. “I gioielli Bvlgari hanno una qualità artistica superiore e sono fiera della loro lunga collaborazione con l’India”, aggiunge Priyanka. Tra le varie iniziative, l’attrice ha partecipato alla creazione di una moderna reinterpretazione del Mangalsutra, la tradizionale collana indiana.

Bvulgari

Bvlgari è stata fondata a Roma nel 1884 da Sotirio Bulgari, nato in Grecia nel 1857, dove aveva iniziato come argentiere. A Roma iniziò vendendo oggetti in argento davanti alla Chiesa della Trinità dei Monti, aprendo poi diversi negozi fino all’iconico di via dei Condotti 10, oggi tempio del marchio e parte del gruppo Lvmh.

I primi orologi-gioiello risalgono al 1918, mentre i figli Giorgio e Costantino coltivarono la passione per le pietre preziose. Nel 1948 nacque la collezione Serpenti, subito amata dalle star. Tra i momenti più memorabili, negli anni della Dolce Vita, Elizabeth Taylor e Richard Burton frequentavano la boutique di via Condotti: secondo Burton, l’unica parola in italiano che Elizabeth conosceva era Bvlgari, e acquistò per lei l’intera collezione Emerald Suite.

Oggi Bvlgari resta tra i brand prediletti dalle star, da Zendaya a Lady Gaga, da Sophia Loren a Rihanna. Recentemente ha portato in India la mostra itinerante Serpenti, con l’immersive experience Infinito: AI Data Sculpture di Refik Anadol, rafforzando il legame con il Paese.

Storia, artigianalità, cultura

“L’India è una fonte di ispirazione grazie alla sua storia, artigianalità e cultura. Portare ‘Serpenti Infinito’ a Mumbai non è solo un lancio, ma una celebrazione del dialogo tra le radici romane di Bvlgari e le tradizioni artistiche indiane”, spiega il ceo Jean-Christophe Babin. Priyanka Chopra aggiunge: “Vedere questa mostra in India è incredibilmente speciale. È un tributo a trasformazione, tradizione e arte, valori che risuonano con Bvlgari e con il mio Paese. Sono orgogliosa di essere parte di questo momento e di ispirare altre donne indiane verso l’indipendenza”.

Bvlgari dedica grande attenzione all’arte e alla filantropia. Da marzo 2024 ha creato la Fondazione Bvlgari per promuovere talento, bellezza e opportunità attraverso iniziative concrete. Durante la Paris Art Basel, all’Istituto di Cultura Italiano, sono stati annunciati i finalisti della V edizione del Maxxi Bvlgari Prize, il premio biennale dedicato ai giovani artisti italiani. Quest’anno, per la prima volta, tutti e tre i finalisti sono donne: Chiara Bersani, Adji Dieye e Margherita Moscardini. Le loro opere saranno esposte nell’autunno 2026 al Maxxi e la vincitrice entrerà a far parte della collezione del museo.

Priyanka, da sempre impegnata per i diritti delle donne, sostiene questa iniziativa. Oltre ai suoi progetti filantropici e imprenditoriali, continua a lavorare nel cinema. Su Amazon Prime ha recentemente lanciato il film d’azione Heads of State con Idris Elba e John Cena, mentre nel 2026 usciranno The Bluff, un action drama ambientato nei Caraibi del XIX secolo, e la commedia Judgment Day con Will Ferrell, Zac Efron e Bobby Cannavale. Sta inoltre girando un nuovo film avventuroso diretto da S.S. Rajamouli. Vive principalmente a Los Angeles con la figlia e il marito, il cantautore e attore Nick Jonas, membro dei Jonas Brothers. Finora ha venduto circa 18 milioni di album.

Come ha deciso di diventare Bvlgari Global Ambassador?

Mi sentivo connessa a questo brand, per la loro costante e forte presenza in India da molto tempo, per il loro amore per le pietre e i fiori della mia terra. Inoltre la mia missione per loro è di promuovere il potere femminile, come la diversità e l’inclusione. Ci tengo a lavorare con brand che hanno una responsabilità sociale e ho seguito l’impegno filantropico di Bvlgari e della loro fondazione sia nel supportare gli artisti che anche i bambini bisognosi (dal 2009 Bvlgari ha raccolto oltre 105 milioni di dollari per aiutare Save the Children a trasformare le vite di molti bambini poveri e vulnerabili, n.d.r.). E, poi, mi piace la loro storia, come tutto è comiciato dalla Grecia all’Italia. Anch’io mi considero self-made, ho lavorato molto duro per arrivare.

Per Bvlgari ha anche collaborato, nel 2024, al documentario An Emperor’s Jewel: The Making of Bvlgari Hotel Roma, diretto da Andrea Rovetta.

Racconta la nascita del lussuoso Hotel Bvlgari a Roma, in Piazza Augusto Imperatore. Si tratta di un viaggio dietro le quinte della sua creazione, tracciando una linea tra il maestoso passato di Roma e la sua nuova magnificenza architettonica.

Dopo aver vinto il concorso di bellezza Miss Universo 2000, lei ha dato prova di essere un’artista di talento, recitando in oltre una settantina di film… Come ha deciso di diventare attrice?

È stata una scelta naturale, e recitare mi faceva sentire bene, come vivere avventure fantastiche trasformandomi in diversi personaggi. In realtà, non avevo mai cercato la celebrità, mi piaceva guardare in tv concorsi di bellezza, ma mai avrei immaginato di avere tanta attenzione intorno a me a soli diciassette anni. Così cercai di stare con i piedi per terra, anche grazie ai valori che mi avevano dato i miei genitori. Erano entrambi medici per l’esercito indiano e crebbi trasferendomi con loro in diverse cittá e luoghi. Ma mi piaceva questo, non ne ho mai sofferto, lo vivevo ogni volta come una nuova avventura e possibilità. Ero molto interessata alla scienza e alla tecnologia e pensavo che avrei fatto qualcosa in quel settore. Ma sono anche una persona molto grata alla vita e capace di apprezzare tutte le opportunità che offre. Dopo aver vinto il titolo di Miss India e Miss Universo, mi si aprirono molte porte…

Tra i suoi maggiori successi c’è la serie Quantico, dove recita un’agente dell’Fbi..

Il ruolo dell’agente dell’Fbi Alex Parrish in questa serie è stato un punto di svolta nella mia carriera, perché ho raggiunto una popolaritá globale. In principio non ero certa di voler partecipare alla serie, ma adorai la sceneggiatura. Mi piaceva l’idea di una protagonista sud-asiatica che non aveva paura di essere se stessa. E, pensai che una donna tanto forte e determinata, coraggiosa, potesse fare da esempio alle giovani ragazze. Fu un’esperienza incredibile e formativa, per prepararmi lavorai anche con veri agenti. Sarò sempre grata a questa esperienza.

Quest’anno in Heads of State, diretta da Ilya Naishuller, è un agente MI6 che si trova a dover salvare il pesidente degli Stati Uniti e il presidente del Regno Unito. È un film che ha perfino momenti divertenti e sentimentali, ma che lascia senza respiro fino alla fine con spettacolari scene d’azione. Non a caso, è uno dei film più visti su Amazon Prime, con oltre 75 milioni di spettatori…

Sono sempre molto grata a tutti coloro che vedono i miei film, sostenendomi nel mio lavoro. Ho avuto un’esperienza incredibile sul set, con un team che ha supportato al massimo il mio ruolo di leader al femminile, in un mondo di agenti disposti a combattere fino alla morte per il loro fine. In particolare, il regista ha voluto che fossi davvero molto forte e indipendente, colei che salvava gli uomini oltre che se stessa.

Ha raccontato la sua storia nella sua biografia Unfinished, nel 2021, un New York Times Bestseller, dedicato a suo padre scomparso, a cui era molto legata.

Ci ho tenuto a raccontare la mia storia, perché volevo essere un esempio per altre donne e giovani ragazze indiane che sognano un futuro di emancipazione come me. Racconto di me, ma anche della mia famiglia di cui non potrei mai fare a meno… Il lavoro è importante, ma lo è ancora maggiormente fermarsi per trascorrere del tempo con le persone a cui tieni o si finisce per passare da un aereo all’altro  come da un hotel all’altro, sempre soli.

Quando ha trovato il tempo di scrivere un libro, dato che è sempre tanto impegnata?

È stato durante il periodo della pandemia e in un momento in cui avevo superato le mie insicurezze dei miei vent’anni e volevo raccontare una storia e mi resi conto che era la mia. Ho passato la mia infanzia cambiando di continuo scuole, sentendomi non sempre accettata, essendo bullizzata e vittima di razzismo, addirittura, e ho sempre valutato avere la mia famiglia dove rifugiarmi e sapere che vengo amata nonostante tutto e per quello che sono veramente.

Lei è da sempre un’attivista per i diritti delle donne e delle bambine…

Io sono stata fortunata, perché sono sempre stata trattata con rispetto e sono cresciuta con meravigliosi genitori che mi facevano credere di avere le ali e di poter far tutto quello che volevo, mi lasciavano prendere le decisioni da sola… Ma non per tutte le donne è così. Per questo sono sempre stata attiva con The Priyanka Chopra Foundation for Health and Education e associazioni come l’Unicef. L’educazione e l’uguaglianza dovrebbero essere un diritto per tutti, ma, purtroppo, in molte parti di mondo ancora non lo sono.

 

 

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