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25 novembre 2025

I dieci artisti emergenti della Paris Art Basel che stanno riscrivendo il linguaggio dell'arte

La fiera francese segna record di vendite, spinge media digitali e mette in luce nuovi talenti globali, aprendo scenari freschi e visionari.
I dieci artisti emergenti della Paris Art Basel che stanno riscrivendo il linguaggio dell'arte

Alessandra Mattanza
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Alessandra Mattanza

La quarta edizione di Paris Art Basel, nel rinnovato Grand Palais, ha proclamato di nuovo Parigi a epicentro artistico globale, con 73,000 visitatori e 206 gallerie, provenienti da 41 paesi. La maggior vendita? 23 milioni di dollari da parte di Hauser & Wirth per Abstraktes Bild (1987) di Gerhard Richter, grazie (forse) anche alla grande mostra alla Fondation Louis Vuitton (fino al 2 marzo 2026). Tra le altre opere, vendute da questa galleria a prezzi stellari, ci sono state Masturbating Man (1985) di Bruce Nauman, per 4.7 milioni di dollari, Concetto spaziale, Attese (1964-65) di Lucio Fontana per 4.14 milioni di dollari e Femme brune (ca. 1941-42) di Francis Picabia per 1 milione di dollari.

White Cube si è pure distinta per Charioteer (2007) di Julie Mehretu, Eight Polygons (1973) di Alexander Calder, Dresdner Frauen – Elke (1989/2023) di Georg Baselitz, venduti rispettivamente per 11.5, 4.85 e 2.5 milioni di dollari. Altre vendite prominenti sono state della galleria Pace Gallery con Jeune fille aux macarons (1918) di Amedeo Mogliani per circa 10 milioni di dollari e della galleria David Zwirner per Untitled (S. 278, Hanging Nine-Lobed, Single-Layered Continuous Form) (c. 1955), una scultura venduta a 7.5 milioni di dollari e un dipinto di Martin Kippenberger venduto a 5 milioni di dollari. Interessante anche l’artista coreana Lee ShinJa, 95 anni, rappresentata da Tina Kim Gallery, al suo debutto alla fiera, con arte su tessuto e la vendita di quattro pezzi, di cui due a 150,000 dollari.

L’arte digitale conquista spazio: nuove collaborazioni, dati in crescita e un museo dedicato

Le maggiori collaborazioni tra artisti e brands sono state quella di Louis Vuitton con Takashi Murakami, con una nuova collezione di borse Artycapucines e una grande scultura di polipo e Miu Miu e Helen Marten. Vitra ha fornito invece opere di design alla Collector’s Lounge e Illy ha creato una lounge aperta al pubblico con tazzine da caffè disegnate da John Armleder.

Secondo il rapporto The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2025 del Dr. Clare McAndrew, l’arte digitale sta finalmente per avere il suo riconoscimento ufficiale dopo la pittura e la scultura, con un 51% di persone in esame che l’ha acquistata nel 2024 e 2025. La ricerca, in collaborazione con Arts Economics e Ubs, è stata condotta nel 2025, su individui ad alto patrimonio netto attualmente attivi nel mercato dell’arte ed esamina i modelli di spesa e gli interessi di collezionisti di diversi mercati in tutto il mondo e le loro opinioni sul mercato dell’arte nel 2025 e oltre. Dopo il boom degli Nft nel 2022 con un picco del 15%, la quota media di arte digitale nelle collezioni è incrementata dal 3% del 2024 al 13% del 2025. Quest’anno ad Art Basel Miami Beach (5-7 dicembre 2025), Zero 10, verrà così inaugurata una nuova sezione di arte digitale e di new media, con un’installazione interattiva di Beeple. Refik Anadol, invece, che nel 2022-2023 con Unsupervised aveva lanciato, con uno strepitoso successo, la IA art al MoMA di New York, ha annunciato l’apertura di Dataland, il primo Museum of AI Arts al mondo, per la primavera 2026, a The Grand LA, il complesso architettonico di Frank Gehry a Los Angeles Downtown. L’ha definito un museo vivente, dove l’immaginazione umana incontra la creatività delle macchine.

Nuove voci e nuovi linguaggi: la sezione ‘Emergence’ accende i riflettori sugli artisti da tenere d’occhio nel mercato globale

Ma una nuova tendenza a Paris Art Basel 2025 sono stati anche gli artisti emergenti, che utilizzano tutti i tipi di strumenti e media, e a cui è stata dedicata la sezione ‘Emergence’, con gallerie come Soft Opening e Eli Kerr che hanno venduto tutte le opere nel loro stand, di Rhea Dillon e Joyce Joumaa. Vediamo ora quali sono i 10 artisti emergenti, su cui investire, secondo un’approfondita ricerca basata sui dati, le vendite, i critici, e il pubblico.

Djabril Boukhenaïssi, rappresentato da Mariane Ibrahim – marianeibrahim.com

Nel 2023 ha vinto la prima edizione del premio Art & Environment di Lee Ufan Arles and Maison Guerlain. Nato nel 1993 in Francia, Djabril vive e lavora tra Parigi e la regione del Perche. Si affida a schizzi di esperienze passate per creare i suoi dipinti, tra realtà e finzione nella ricostruzione di una possibile memoria. È influenzato dal Romanticismo tedesco e francese, in un approccio pittorico della poetica notturna, con figure umane e di animali, sia reali che semi-fantastiche, che rappresenta in immagini parzialmente astratte, evocando le profondità surreali del sogno. Utilizza il pastello, sviluppando suggestioni delicate e vibranti su strati di pittura a olio, con l’uso ripetuto del viola per rappresentare la notte e il motivo ricorrente della Phalene, una specie di falena notturna. Alla fiera ha presentato un solo show, Once Upon a Midnight Dreary, che sarà a Chicago fino al 17 gennaio 2026.

Xie Lei, rappresentato da Semiose – semiose.com

Nato in Cina nel 1983, vive e lavora a Parigi. I suoi dipinti si distinguono per quella che lui stesso chiama “una percezione alternativa del tempo”, con colori fosforescenti, che sfumano tra sogno e realtà, con figure enigmatiche che spesso precipitano in una tempesta di colori accesi. Xie ha vinto il prestigioso 2025 Marcel Duchamp Prize e ha messo in mostra i suoi nuovi dipinti, oltre che alla fiera, al Musée d’Art Moderne de Paris (fino al 22 febbraio 2026).

Binta Diaw, rappresentata da Galerie Cécile Fakhoury – cecilefakhoury.com

Italiana-senegalese, vive e lavora tra Milano, dove è nata nel 1995, e Dakar. È laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera, come alla École d’Art et de Design de Grenoble, in Francia. Ha partecipato a svariate manifestazioni importanti, come la Berlin Biennale e la Liverpool Biennale. Nel 2025 ha vinto il Flash Art Prize for Emerging Artists e nel 2024 è stata tra i finalisti del Maxxi Bvlgari Art Prize, in Italia. Le sue opere sono sensuali e fluide, ispirano riflessioni filosofiche e storiche sulla nostra società contemporanea, con un’anima ecofemminista.

Xiyadie, rappresentato da Blindspot Gallery – blindspotgallery.com

Xiyadie è un artista autodidatta, che attualmente vive e lavora nella provincia di Shaanxi. Nato nel 1963, a Weinan, in Cina, ha un nome d’arte che significa ‘Farfalla Siberiana’, una creatura nordica, che, pur sopravvivendo in condizioni difficili, mantiene la sua libertà e fierezza. Lo ha scelto dopo essersi trasferito a Pechino, dove si è affermato nella scena sottoculturale gay. Pratica la tecnica del ritaglio della carta tradizionale cinese, che rivisita in un percorso di trasformazione e di fantasie erotiche, con figure che soddisfano il loro piacere tra colori vibranti. La sua arte è stata esposta anche alla Tate Modern e a La Biennale di Venezia.

Meriem Bennani, rappresentata da Lodovico Corsini – lodovicocorsini.com

Vive a New York, ma è nata e cresciuta a Rabat, in Marocco. Ha studiato a The Cooper Union a New York e all’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs a Parigi. È un’artista visiva nota per il suo realismo magico, con creazioni di installazioni video, sculture e film che esplorano l’esistenza contemporanea, l’identità, la globalizzazione e l’impatto delle tecnologie digitali. Miscela interessanti combinazioni di media, con perfino elementi di YouTube e reality tv, documentari, animazioni, una forte narrazione, per creare esperienze immersive.

 Jala Wahid, rappresentata da Sophie Tappeiner – sophietappeiner.com

Britannica-curda, nata nel 1988, vive e lavora a Londra. Opera attraverso la scultura, il cinema, il suono e le installazioni, con opere talvolta deliranti, spesso molto colorate, esplorando una contro-narrazione alla retorica coloniale, unendo storie controverse ad espressione poetica, strettamente connesse alla complessità dell’esistenza.

Lulua Alyahya, rappresentata da Athr Gallery – athrart.com

Artista saudita, passionale e forte nel far sentire la sua voce, ama i colori caldi e il suo paese. È nata nel 1998, e vive a Bahrain, dopo aver studiato arte a Londra. Nei suoi dipinti si scorgono spesso figure di uomini e donne, come di paesaggi locali, sfumati tra tinte che, a tratti, paiono tempeste di sabbia solcate da nuances accese, ma sempre portano a riflettere sul significato dell’esistenza e sui vincoli della società.

Mira Mann, rappresentata da Drei – drei.cologne

È nata nel 1993 a Düsseldorf, in Germania, dove tuttora opera. Per lei l’arte è azione e reazione di contrasti. Specchi, luci, immagini in movimento, metallo e oggetti si incontrano in installazioni e ambientazioni crossmediali, esplorano un “gioco delle parti”, tra umano e non umano, identità e spazio.

Nefeli Papadimouli, rappresentata da The Pill – thepill.co  

Si divide tra Parigi e Atene ed è nata in Grecia, nel 1988. Con una formazione universitaria sia in architettura che in arte, alla fiera ha presentato una grande installazione di tessuti, “Idiopolis” (2024), con fotografie, disegni, fotografie, sculture, che ha venduto a un collezionista francese. Esplora la relazione tra il corpo umano e il suo ambiente, usando tessuti con cui non teme osare.

Ethan Assouline, rappresentato da Gauli Zitter – gaulizitter.com

Parigino, è nato nel 1994. Ha esibito le sue opere in musei e gallerie, tra cui il Jewish Museum of Belgium a Bruxelles. Le sue sculture e installazioni spesso comprendono oggetti che trova in giro accompagnati dalle sue poesie, esorcizzano il quotidiano, come esortano a pensare al loro vero significato, al di là delle barriere sociali, alla ricerca di un significato autentico e consistente.

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