Le azioni Rivian volano del 18% questa settimana: ecco perché

Il titolo di Rivian è salito di oltre il 18% questa settimana, rimbalzando dopo un recente calo in seguito ai risultati trimestrali che hanno battuto le stime di Wall Street e all’annuncio di un pacchetto retributivo per il ceo e fondatore RJ Scaringe, che potrebbe valere fino a 4,6 miliardi di dollari.

Fatti principali

• Le azioni di Rivian sono aumentate del 9,6% nella seduta di martedì, arrivando a 17,99 dollari, con un incremento complessivo del 18,1% rispetto alla chiusura della scorsa settimana (15,23 dollari) e un rialzo del 45% rispetto al minimo annuale di 12,39 dollari registrato il 4 novembre.
• Il titolo di Rivian era già balzato di oltre il 23% il 5 novembre, dopo che la casa automobilistica aveva riportato ricavi per il terzo trimestre pari a 1,56 miliardi di dollari e una perdita per azione di 65 centesimi, battendo le previsioni degli analisti (1,49 miliardi di dollari di ricavi e una perdita di 72 centesimi), secondo i dati di FactSet.
• L’azienda ha segnalato un incremento di 167 milioni di dollari nel margine lordo grazie ai ricavi da software e servizi derivanti dalla joint venture con Volkswagen, che lo scorso anno ha annunciato un investimento di oltre 5,8 miliardi di dollari nella startup di veicoli elettrici per dotare la casa automobilistica tedesca di software di nuova generazione per auto elettriche.
• Venerdì Rivian ha inoltre reso noto un nuovo pacchetto retributivo per Scaringe, che raddoppia il suo stipendio base a 2 milioni di dollari, insieme a un piano di stock option che concede a Scaringe — che possiede già quasi 4 milioni di azioni Rivian — la possibilità di acquistare fino a 36,5 milioni di azioni aggiuntive.
• Circa 22 milioni di queste azioni saranno vincolate a 11 obiettivi di prezzo che Rivian dovrà raggiungere, tra cui il traguardo dei 140 dollari per azione. Se tali obiettivi saranno raggiunti, la società ha affermato che gli azionisti potrebbero beneficiare di un incremento di valore pari a 153 miliardi di dollari.
• L’analista di Barclays Dan Levy ha scritto lunedì che il pacchetto retributivo rappresenta uno “sviluppo positivo” per Rivian, la cui precedente intesa con Scaringe richiedeva di raggiungere un prezzo per azione fino a 295 dollari. Vitaly Golomb, managing partner di Mavka Capital, ha dichiarato a Reuters che il nuovo piano di compensi è “molto più ragionevole” rispetto all’accordo da 1.000 miliardi di dollari approvato da Tesla per il ceo Elon Musk.

Numero chiave

179,47 dollari. È il prezzo record raggiunto dalle azioni Rivian nel novembre 2021, poco dopo la quotazione in Borsa. Il titolo è poi sceso fino a 8,26 dollari nell’aprile 2024, con un crollo del 95% rispetto al picco.

Contesto

Il crollo pluriennale delle azioni Rivian è stato causato da vendite deboli e carenze di componenti, poiché l’azienda non ha ancora registrato utili nonostante l’aumento della produzione. La casa automobilistica, sostenuta da Amazon, Ford e Volkswagen, è stata la startup dell’automotive meglio finanziata della storia degli Stati Uniti al momento del debutto nel 2021, con una IPO da 78 dollari per azione, diventando per un periodo la seconda casa automobilistica più valutata dopo Tesla.

Scaringe ha dichiarato a Forbes lo scorso mese di aspettarsi che il nuovo modello dell’azienda — un SUV elettrico da 45.000 dollari — riporti Rivian in competizione diretta con Tesla, poiché la società avrà la capacità di produrre oltre 160.000 unità del modello R2 all’anno nel suo stabilimento in Illinois.

Curiosità

La scorsa settimana gli azionisti di Tesla hanno approvato un pacchetto retributivo per Elon Musk che potrebbe valere quasi 1.000 miliardi di dollari. Il consiglio di amministrazione di Tesla ha definito il piano essenziale per mantenere Musk alla guida dell’azienda, sostenendo che la società perderebbe “un valore significativo” senza di lui.

Alcuni azionisti si sono tuttavia opposti all’accordo, tra cui il California Public Employees’ Retirement System: il suo direttore degli investimenti, Drew Hambly, ha definito il piano retributivo superiore a quelli di altri dirigenti “di molti ordini di grandezza.”