
Gli azionisti di Tesla hanno approvato il pacchetto retributivo per l’amministratore delegato, Elon Musk, che potrebbe valere quasi 1.000 miliardi di dollari. Il piano, presentato dal consiglio di amministrazione come fondamentale per trattenere l’uomo più ricco del mondo alla guida dell’azienda, è stato contestato nelle ultime settimane da alcuni tra i maggiori azionisti.
La presidente di Tesla, Robyn Denholm, in una lettera agli azionisti della scorsa settimana ha avvertito che Musk avrebbe potuto lasciare l’azienda se il piano fosse stato respinto, sostenendo che Tesla perderebbe “un valore significativo” senza di lui, poiché “potrebbe non essere più valutata per ciò che ambisce a diventare”. Denholm e altri membri del consiglio hanno scritto in un’altra lettera che la visione di Musk è “vitale per affrontare questo momento cruciale di transizione”.
Counterpoint Global, team di investimento di Morgan Stanley, ha affermato che avrebbe votato a favore, sostenendo che sotto la guida di Musk Tesla ha “raggiunto risultati straordinari e ritorni per gli azionisti”.
Anche lo State Board of Administration della Florida (un’organizzazione che gestisce gli investimenti per conto del sistema pensionistico dello stato e di altri fondi) ha offerto “forte supporto” al piano. Così come Charles Schwab, secondo cui la proposta “allinea gli interessi del management e degli azionisti, garantendo il miglior risultato per tutte le parti”.
Ron Baron, fondatore di Baron Capital, ha scritto su X che la società avrebbe sostenuto il piano di Musk: “Senza la sua determinazione incessante e i suoi standard inflessibili, Tesla non esisterebbe.”
Norges Bank Investment Management, che gestisce il fondo sovrano norvegese, ha annunciato che avrebbe votato contro, dicendosi “preoccupata per l’entità della remunerazione, la diluizione e la mancanza di mitigazione del rischio legato a una figura chiave”.
Ciò riflette gli avvertimenti delle società di consulenza Glass Lewis e Institutional Shareholder Services (Iss), che avevano già consigliato agli azionisti di respingere il pacchetto, come avevano fatto l’anno scorso con il precedente compenso da 56 miliardi di dollari.
Il fondo pensionistico pubblico della California (CalPers), che detiene circa cinque milioni di azioni Tesla, ha annunciato il suo voto contrario. Drew Hambly, direttore investimenti global equity di CalPers, ha dichiarato a Bloomberg che il piano per Musk è “di gran lunga superiore a quello di qualsiasi altro dirigente di aziende comparabili” e “concentrerebbe ulteriormente il potere in un solo azionista”.
Musk ha criticato Glass Lewis e Iss per la loro opposizione, accusando le società di essere “terroristi aziendali” e giudicando “assurdi” i loro consigli agli azionisti. Sebbene non abbia rilasciato commenti diretti sul piano, Tesla ha reso noto in una comunicazione alla Sec che Musk “ha ventilato la possibilità” di lasciare l’azienda senza una garanzia di maggiore potere di voto, cosa che otterrà con il nuovo accordo.
Il mese scorso, durante la conferenza sugli utili trimestrali, Musk ha affermato che non si sentirebbe “a suo agio nel costruire [l’esercito di robot di Tesla] senza avere almeno una forte influenza”.
96%. Erano, secondo Polymarket, le probabilità che Tesla approvasse il compenso di Musk. Kalshi, che a settembre stimava una probabilità del 98%, giovedì mattina era scesa al 91%.
Tesla ha registrato consegne per oltre 497mila veicoli nel terzo trimestre di quest’anno, il massimo di sempre per l’azienda. Il dato ha spinto i ricavi trimestrali a 28,09 miliardi di dollari, oltre le aspettative di Wall Street. Al record ha contribuito la scadenza dei crediti fiscali federali sugli acquisti di auto elettriche in ottobre.
Negli ultimi mesi Tesla ha però sofferto in Europa, anche a causa della forte concorrenza di Volkswagen e Byd: questa settimana l’azienda ha riportato un crollo delle vendite di oltre il 50% in Norvegia, quasi il 48% nei Paesi Bassi, il 30% in Spagna e l’88% in Svezia.
Quest’anno l’azienda ha affrontato proteste diffuse legate all’entrata in politica Musk, che per un breve periodo ha assunto un ruolo nel Dipartimento per l’efficienza governativa dell’amministrazione Trump, dopo aver sostenuto la sua candidatura.
Il mese scorso la società di consulenza Interbrand ha classificato Tesla come il 25esimo brand più forte al mondo, dietro, tra le case automobilistiche, a Bmw, Mercedes e Toyota. Tesla era 12esima nel 2024: il calo è stato attribuito alla crescente concorrenza nel settore dei veicoli elettrici e al ruolo politico di Musk.
Musk è la persona più ricca del mondo, con un patrimonio stimato in 491,4 miliardi di dollari al momento della pubblicazione di questo articolo (venerdì 7 novembre). Nell’ultimo anno, anche grazie al +20% delle azioni di Tesla, è diventato la prima persona nella storia a superare i 400 e i 500 miliardi di patrimonio.
Questo articolo è stato notarizzato in blockchain da Notarify.

Breaking
Dopo il voto che ha incoronato Mamdani: i miliardari vincitori e sconfitti alle urne
di: Forbes.it

Leader
La domanda da 1.000 miliardi: Tesla può ancora permettersi di credere in Elon Musk?
di: Forbes.it

Breaking
Threads supera X per la prima volta negli utenti mobili attivi giornalieri
di: Forbes.it




