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Putin all’attacco di Google, Facebook e altri giganti del web: una legge li obbligherà ad avere una sede in Russia

Vladimir Putin ha fretta di attivare nuove regole nel caos dei social media, che coinvolgono milioni di cittadini russi. Già nello scorso dicembre aveva firmato una legge che consente il blocco dei servizi come YouTube e Facebook nel caso in cui “discriminino i media russi”. Ora la firma del presidente Vladimir Putin torna per promulgare una nuova legge: dal prossimo 1° gennaio le società tecnologiche straniere Google, Bing, Facebook, Instagram, Gmail, Telegram, Twitter e Tik Tok, cui si aggiungono grandi siti di shopping come Amazon e Ikea e iHerb, specializzato in integratori e vitamine, dovranno avere una sede in Russia e “stabilire entità giuridiche nel Paese se le loro visualizzazioni superano i 500 mila utenti russi”.

Chi non si adegua verrà bloccato

Nella rituale Linea diretta del 30 giugno – la sessione annuale in cui il capo del Cremlino offre risposte ai cittadini – Putin afferma: “Non ho nessuna intenzione di bloccare i popolari siti di social media come Facebook, Twitter o Tik Tok, ma queste piattaforme possono rappresentare un fattore problematico: i loro servizi non possono esimersi dal rispettare i requisiti e le leggi russe”. In ogni caso, se i giganti del web non si adeguassero alla legge, Mosca si riserva di bloccare completamente o parzialmente i loro servizi.

Chi dovrà adeguarsi

“Le aziende che saranno soggette alla nuova legislazione sono quelle che distribuiscono informazioni in lingua russa (e quelle parlate dai popoli della Federazione), promuovono pubblicità rivolte ai cittadini russi o elaborano informazioni da questi, nonché quelle che ricevono denaro dai cittadini russi”, scrive l’organo di informazione Sputnik, uno dei 22 profili Twitter seguiti dal Presidente Putin, oltre a quello di Barak Obama ed Elon Musk. 

Il ruolo del Roskomnadzor

Facebook, Twitter, Google, Bing, Gmail, Telegram, Instagram e Tik Tok dovranno inoltre registrare il proprio account sul sito web ufficiale del servizio federale per la supervisione delle comunicazioni, delle tecnologie dell’informazione e dei mass media: il Roskomnadzor. Sarà loro richiesto di “organizzare un modello di feedback e di comunicazione con i cittadini e le autorità russe”. In sostanza, i giganti della rete, sia quelli dedicati al search e alla pubblicità come Google e il cinese Baidu, sia i social media puri come Facebook, Twitter e Tik Tok, saranno costretti al pieno rispetto della legislazione russa. Nel caso di violazione delle regole, saranno le autorità a limitare i post e le pubblicazioni coinvolte.

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