Articolo tratto dal numero di agosto 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
Dice di essere sempre stata piuttosto studiosa, ma di certo non l’alunna con i voti più alti della classe. Studiava il giusto, per avere dei buoni voti, ma solo le materie che la interessavano. E prima di scoprire la passione per bitcoin e trading, fino all’età di 15 anni la pugliese Amelia Tomasicchio, fondatrice di The Cryptonomist, quotidiano online, di cui è anche direttrice, che raccoglie le ultime novità in tema di blockchain e criptovalute e che oggi conta mezzo milione di visite al mese, avrebbe voluto fare la sceneggiatrice. Il mondo dell’arte ha influenzato infatti gli anni della formazione, studi in Arti e scienze dello spettacolo all’Università La Sapienza di Roma, fino a quando nel 2015, complice la tesi di laurea sulla tecnologia bitcoin, decise di cambiare percorso e studiare marketing. In quello stesso anno, la ventisettenne, già contributor di Cointelegraph Uk, ha iniziato a esplorare il mondo crypto scrivendo per diverse riviste americane che si occupavano di criptovalute e blockchain. “All’epoca eravamo veramente in pochi a operare nel settore quindi trovare lavoro è stato piuttosto semplice. Nel 2017 ho iniziato a lavorare per l’azienda svizzera Eidoo diventando chief marketing officer. Proprio nel 2017, quando iniziavamo a progettare il wallet, mi sentivo come alla Apple quando inventarono l’iPhone: si respirava aria di innovazione, pensavamo di cambiare il mondo”, racconta Amelia.
Poi nel 2017 è arrivato cryptonomist.ch. “Ci occupiamo di trading, nuovi progetti, interviste. Pubblichiamo una quindicina di articoli al giorno per cercare di coprire tutto quello che succede nel mondo crypto”. Tomasicchio, una delle più giovani in Italia a ricoprire il ruolo di direttrice di una rivista, è anche Cavaliere delle arti e tecnologie secondo la Crypto University, e tra le donne più influenti del settore blockchain al mondo secondo Wirex, che nel 2020 in collaborazione con The Fintech Times ha stilato una classifica di 367 donne attive nel settore. Era il 2009 quando si è iniziato a parlare di bitcoin e di criptovalute e con il tempo questo mercato è cambiato molto. “Quando ho iniziato, nel 2015, mi capitava spesso di parlare di bitcoin con gente di ogni tipo e nessuno aveva ancora la minima idea di cosa fosse. Con il passare degli anni, ho osservato una maggiore consapevolezza su questo trend, che però non sempre si è tradotta in una maggiore expertise”. C’è ancora molta diffidenza, quindi, ma sempre meno da parte di millennials e generazione Z, per i quali è più facile approcciarsi alle nuove tecnologie, più propensi a investire in bitcoin piuttosto che in azioni.
Per Amelia non esiste una giornata tipo: sveglia presto al mattino, rassegna delle notizie e dei trend del giorno sui social e impostazione del piano editoriale. Poi al via con telefonate, interviste, consulenze e lezioni di digital marketing presso Digital Coach, piattaforma che offre corsi e master online, dove anni fa aveva studiato marketing. Nel frattempo è al lavoro per la scrittura del suo primo libro la cui pubblicazione è prevista entro la fine del 2021. “È scritto a due mani con la collega Silvia Bossio ed edito Maggioli. Parlerà di blockchain marketing e spiegherà come promuovere il proprio progetto con consigli e suggerimenti”. Di consigli edificanti nel suo lavoro Amelia ne ha ricevuti molti, ma ne ha anche dato qualcuno. “Proprio qualche giorno fa ho ricordato a un’amica una citazione di Richard Branson, fondatore di Virgin Group, che dice: ‘Se qualcuno ti offre un’opportunità straordinaria ma non sei sicuro di potercela fare, rispondi di si. Imparerai in un secondo momento’”. Quando non pensa ai numeri, Amelia ama andare al cinema, al teatro o a mostre d’arte, “cosa che mi torna utile ogni giorno per il settore degli Nft di cui sono appassionata”. E per il futuro? “The Cryptonomist sta crescendo e stiamo programmando diverse novità per il sito web. Ho anche in serbo molti progetti in ambito Nft, a partire da una mostra che si dovrebbe tenere a ottobre. Per quanto l’hype ora stia scemando, credo che la tecnologia sia destinata a rimanere”.
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