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Facebook cambia nome? L’annuncio potrebbe arrivare già il 28 ottobre

Mark Zuckerberg ebbe l’intuizione di creare Facebook nel 2004. E molto probabilmente il 28 ottobre, nella conferenza annuale dell’evento Connect, farà un clamoroso annuncio anticipato dal sito The Verge: Facebook, che controlla tra l’altro Instagram, Oculus e WhatsApp, cambierà nome. 

Una svolta necessaria per far dimenticare agli utenti la striscia di scandali recenti, a partire dalle denunce di “gole profonde” come l’ex dipendente Frances Haugen.

Facebook come BP

L’operazione di rebranding di Facebook ha la funzione di rilanciare il marchio di un’azienda matura che vuole cambiare posizionamento. Una mossa che ha precedenti come quello di BP. Nel 2010 la ex British Petroleum dovette affrontare il disastro della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, che provocò lo sversamento di milioni di barili nel Golfo del Messico. Gli azionisti decisero di cambiare drasticamente il marchio e trasformare BP in Beyond Petroleum, con l’impegno di spingere la ricerca sulle energie rinnovabili.  

Il nuovo nome

Si inseguono ora le ipotesi sul nuovo nome di Facebook. Il rebrand potrebbe essere ispirato dalla nuova passione del fondatore: il metaverso, spazio virtuale immersivo dove ci dovremmo trasferire con Oculus anche per le riunioni di lavoro con colleghi che vivono a migliaia di chilometri.

La parola meglio memorizzabile che viene fuori dal complesso concetto di metaverso è Horizon. Un termine già apparso sui canali YouTube dell’azienda, che ha deciso di assumere 10mila professionisti nella sola Europa proprio per costruire il suo metaverso.

Facebook, in attesa dell’annuncio del 28 ottobre, non ha commentato queste ipotesi. Una fonte citata da The Verge però afferma: “Passeremo effettivamente dall’essere visti come una società di social media a una società di metaverso”.

Il ricollocamento dell’azienda potrebbe essere funzionale anche alla separazione delle varie piattaforme e a evitare lo smembramento del gruppo. La Federal trade commission, l’agenzia governativa statunitense che tutela i consumatori ed evita pratiche anticoncorrenziali, ha messo nel mirino Facebook e chiesto a Zuckerberg di vendere sia Instagram che WhatsApp per evitare posizioni di monopolio. 

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