Sustainability Pavilion Dubai
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L’arena d’acqua, la mobilità di domani e il sogno di Stephen Hawking: viaggio dentro Expo 2020

Un anno di ritardo rispetto all’apertura programmata. Il padiglione Giappone che ha subito una chiusura “sanitaria” per alcuni giorni, a causa di un cluster di contagi. Le difficoltà logistiche nel filtrare migliaia di visitatori per controllare i test anti-Covid, obbligatori negli Emirati. Eppure, nonostante tutto, le luci di Expo Dubai 2020 non smettono di brillare. 

L’investimento per la struttura è stato di sette miliardi di dollari, l’ampiezza dell’area adibita all’evento, nel deserto che circonda Dubai, equivale a 600 campi da calcio. I paesi espositori sono 120, compreso il nostro, con il visitatissimo Padiglione Italia. Sono attesi sette milioni di visitatori fino a marzo 2022. 

11mila pannelli seguono il sole

Gli organizzatori hanno diviso le aree espositive in tre grandi filoni: sostenibilità, mobilità, opportunità. Opportunità significa che tutti noi, anche privatamente, possiamo dare il nostro contributo per un futuro migliore e più sostenibile. Una call to action planetaria cui nessuno, secondo gli organizzatori, dovrebbe sottrarsi.

Il 50% dell’energia elettrica che ogni giorno viene impiegata per fare girare la grande giostra degli eventi è prodotta in loco, nel Terra Pavilion, diventato l’icona sostenibile di Expo 2020. Si tratta di un gigantesco fungo di metallo coperto di pannelli solari, circondato da altre strutture simili, simboleggianti fiori che ruotano cercando la luce del sole. In tutto, 11mila pannelli. Terra – The Sustainability Pavilion è stato progettato da Grimshaw Architects, lo studio londinese fondato da Sir Nicholas Grimshaw.

Stephen Hawking e il padiglione britannico

Nell’area ‘Opportunità’ si colloca il padiglione della Gran Bretagna, che nasce da un’idea dello scienziato Stephen Hawking. Uno dei suoi ultimi progetti, datato 2015, è proprio Breakthrough Message: un contest globale per invitare i cittadini a scrivere frasi o versi per raccontare la nostra presenza sulla Terra, nel caso dovessimo incontrare altri essere viventi nello spazio.

Gli algoritmi e l’intelligenza artificiale gestiscono le frasi scritte dai visitatori, intercalate con 15mila componimenti di 100 poeti britannici. Quando Expo 2020 chiuderà i battenti, questa poesia, “la più lunga della storia”, resterà a disposizione del pubblico. Il design del padiglione e l’allestimento sono della designer Es Devlin, che ha firmato video musicali di Adele e Beyoncé.

L’arena d’acqua

Expo Surreal
L’installazione Surreal

In una città dove milioni di abitanti sono costretti a bere acqua minerale, poiché dai rubinetti di Dubai esce acqua di mare dissalata, l’acqua ha un valore particolare. Si spiega anche così la grande affluenza nella piazza dell’istallazione Surreal, circondata da cascate di acqua e progettata dallo studio Wet di Los Angeles, lo stesso che ha firmato i giochi d’acqua dell’hotel Bellagio di Las Vegas. Masse di acqua si affacciano sulla sommità del muro per poi scivolare dolcemente lungo il pendio concavo.

Hyperloop a Expo

La startup Hyperloop, che promette viaggi a 1.000 chilometri orari tramite levitazione magnetica – quindi senza emissioni di anidride carbonica – ha ispirato due interi padiglioni.  Il gigante della logistica Dp World, che ha sede a a Dubai, sfoggia un concept sviluppato con Virgin Hyperloop. E la stessa tecnologia viene usata per il progetto della società di Valencia Zeleros, che presenta un programma europeo scalabile per collegare alcune grandi città. Nei prossimi decenni basteranno 12’ per andare da Dubai e Abu Dhabi sfrecciando sul Virgin Hyperloop. Oggi, in auto, si impiega un’ora e mezza. 

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