Giovedì, il mercato azionario ha chiuso il suo peggior trimestre dal crollo di inizio 2020 causato dalla pandemia. Tuttavia, il settore energetico, anche e soprattutto grazie all’impennata dei prezzi del petrolio, ha registrato uno straordinario rally. Gli esperti prevedono che non si fermerà anche in virtù dell’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse.
Aspetti principali
- Anche se l’S&P500 è andato incontro a un calo del 4,9% nel primo trimestre, l’indice S&P500 Energy è salito alle stelle di quasi il 40%. Eclissando quindi il secondo miglior guadagno del 4% (fatto registrare dalla utility) e facendo chiudere in positivo almeno uno dei tre settori.
- Da gennaio, il calo dell’S&P ha “dato forza” agli investitori rialzisti, ma il settore energetico è andato incontro a una “ascesa stellare”, ha affermato la scorsa settimana in una nota ai clienti Savita Subramanian di Bank of America. Il quale prevede che il settore dovrebbe continuare a sovraperformare anche se i rischi geopolitici diminuiscono e aumenta l’inflazione.
- A spingere al rialzo la corsa del primo trimestre c’è senza dubbio il titolo Occidental Petroleum, che è salito alle stelle di oltre il 98%. Facendo registrare il suo miglior trimestre di sempre, anche grazie all’investimento, realizzato all’inizio di marzo, di quasi 1 miliardo di dollari del leggendario investitore Warren Buffett. Che, attraverso Berkshire Hathaway, è il più grande azionista del gigante petrolifero.
- La scorsa settimana, l’analista di BMO Capital, Phillip Jungwirth, ha aggiornato le azioni di Occidental Petroleum per riflettere l’aumento dei prezzi del petrolio. Ha applaudito anche il piano “ambizioso e visionario” dell’azienda di raggiungere l’obiettivo zero emissioni prima del 2040. Anche Buffett ha elogiato l’azienda affermando che la Berkshire “ha comprato tutto quello che poteva”, dopo essere stata convinta dalle parole del ceo Vicki Hollub alla conferenza sugli utili di Occidental Petroleum.
- Anche se nel primo trimestre del 2020 le azioni dei titoli energetici sono crollate a causa dei lockdown imposti dalla pandemia, adesso, è il settore che più di tutti ha recuperato le perdite. Dei dieci titoli con le migliori performance dell’S&P in questo trimestre, sette provengono proprio dal settore energetico. Halliburton, Apa e Maratona sono in aumento rispettivamente del 67%, 55% e 55%. Rally che gli sta permettendo di raggiungere i livelli più alti in quasi quattro anni.
- Con i prezzi del petrolio ancora al di sopra dei 100 dollari al barile, i titoli energetici potrebbero essere vittime di un sell-off “sbalorditivo” nel caso in cui le tensioni tra Russia e Ucraina dovessero diminuire. In questo momento però i prezzi delle azioni sono ancora vicini ai minimi storici rispetto ai profitti. E il settore, dice Subramanian, si sta impegnando ad attirare investitori che puntano alla sostenibilità, attraverso piani di decarbonizzazione (come quello di Occidental).
Background
I prezzi del petrolio hanno registrato una corsa sfrenata negli ultimi due anni, alimentando la volatilità tra i titoli energetici. I prezzi sono entrati in territorio negativo per la prima volta nella storia durante la primavera del 2020, quando il blocco del Covid ha portato a un eccesso di offerta che è diventato troppo costoso da mantenere. Sebbene l’S&P sia tornato a nuovi massimi da sei mesi, i prezzi del petrolio non si sono ripresi.
Exxon Mobil, la più grande compagnia petrolifera della nazione, è crollato del 40%, chiudendo l’anno tra i titoli peggiori. Il recente aumento dei prezzi dell’energia ha alimentato l’inflazione più alta degli ultimi 40 anni. Questo mese, in vista del divieto imposto dal presidente Joe Biden alle importazioni di petrolio russo, i prezzi del petrolio sono aumentati, raggiungendo livelli di quasi 14 anni fa. Exxon, per esempio, quest’anno sta andando incontro a un rialzo del 36%.
A margine
La ripresa dell’economia e l’importante stimolo fiscale, ha affermato Jeff Buchbinder di LPL Financial, hanno contribuito ad alimentare uno dei più grandi trend rialzisti mai registrati, grazie soprattutto ai bassi tassi di interesse. Ora, con l’ aumento dei tassi da parte della Federal Reserve e l’allentamento del suo sostegno economico, le azioni, in particolare quelle tecnologiche, stanno lottando. Il settore dei servizi di comunicazione, che comprende la società madre di Facebook, Meta, e Alphabet di Google, quest’anno è crollato del 10%. Mentre il settore It è crollato dell’8,5%.
A cosa guardare
Anche se l’aumento dei prezzi del petrolio può essere stato un vantaggio per le aziende energetiche, alcuni analisti temono che le loro implicazioni possano arrestare la crescita economica. In una nota, Ethan Harris della Bank of America ha detto di temere che un inasprimento della Fed più forte del previsto, combinato con uno shock del prezzo del petrolio o altri eventi imprevisti, rappresenterebbe un “serio rischio” di recessione. La banca ha dichiarato di aspettarsi un aumento dei tassi più rapido alla luce dell’inflazione sostenuta. E ha quindi abbassato le sue previsioni per la crescita del Pil il prossimo anno dall’1,8% all’1,7%, rispetto al 5,7% dell’anno scorso.
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