Gli italiani non hanno dubbi: è Ferrero la società ideale dove lavorare. È questo il risultato più emblematico del Randstad Employer Brand Research 2022 che restituisce a distanza di due anni all’azienda d’Alba il titolo di miglior datore di lavoro secondo gli italiani (nel 2021 era Ferrari) e il premio Randstad Employer Brand 2022.
Diretta dall’italiano più ricco al mondo, Giovanni Ferrero, con un patrimonio stimato da Forbes in 36,2 miliardi di dollari, la società piemontese è riuscita a far la differenza presentando la migliore performance per sicurezza del posto di lavoro e ottimi posizionamenti per atmosfera di lavoro piacevole e worklife balance, che sono alcuni dei diversi fattori di Employer Value Proposition analizzati dalla ricerca.
“Siamo molto orgogliosi di essere ancora una volta l’azienda più desiderata in Italia come datore di lavoro e ringraziamo Randstad per questo importante riconoscimento e tutti coloro che continuano ad avere fiducia in Ferrero”, ha dichiarato Deborah Zago, head of Hr business unit Italia di Ferrero. “Nonostante la pandemia e l’instabilità socio economica globale, la nostra azienda ha continuato a crescere in Italia e all’estero rafforzando ulteriormente la sua leadership tra le aziende del largo consumo nel panorama internazionale. Tutto ciò è stato possibile non solo grazie all’innovazione continua dei nostri prodotti e all’acquisizione di nuove aziende nel contesto internazionale ma soprattutto grazie ad una strategia che pone sempre al centro le proprie persone”.
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Il podio dei migliori datori di lavoro per gli italiani
Oltre a Ferrero, anche altre due aziende hanno ricevuto il premio Randstad Employer Brand 2022, classificandosi rispettivamente al secondo e al terzo posto come migliori datori di lavoro. Stiamo parlando di Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), e Automobili Lamborghini. La prima ha fatto registrare in generale buoni risultati in tutti i fattori ed eccellenti per contenuto di lavoro interessante. Automobili Lamborghini, invece, oltre ad aver ottenuto il primato per visibilità del percorso di carriera, è risultata tra le migliori per reputazione, retribuzioni e benefits, sicurezza del posto di lavoro.
Ma si segnalano anche Ferrari, miglior datore per atmosfera di lavoro piacevole, retribuzione, contenuto di lavoro interessante e reputazione, Eli Lilly per equilibrio vita lavorativa e privata, Amazon per solidità finanziaria, Accenture per possibilità di lavorare da remoto, e Pietro Fiorentini per impegno nel “give back” alla società.
Il fenomeno delle grandi dimissioni
L’indagine Randstad ha anche confermato due aspetti: l’importanza del lavoro ibrido e il fenomeno delle ‘grandi dimissioni’ in Italia. Infatti, se oggi il 37% dei lavoratori italiani opera da remoto, e il 96% di quelli che lavorano da remoto credono che continueranno a farlo nei prossimi mesi, anche se non nella misura attuale, contestualmente un lavoratore su dieci (in particolare giovani sotto i 34 anni e profili con alto livello di istruzione) ha affermato di aver cambiato azienda nella seconda metà del 2021. E sorprende il dato del 25% che prevede di cambiare lavoro entro 6 mesi, soprattutto lavoratori under 55.
In questa direzione, i canali più utilizzati da chi cerca un nuovo lavoro sono le Agenzie per il lavoro (per il primo anno al primo posto, con il 26% delle preferenze), LinkedIn (25%) e i contatti personali (24%). Seguiti dai portali del lavoro come Indeed o Monster (20%), la ricerca su internet tramite Google (19%), Infojobs (18%), Subito.it (16%), i social media (16%), i siti internet delle aziende (14%).
Cosa cercano gli italiani nei datori di lavoro
Secondo la ricerca, i fattori più importanti nella scelta del datore di lavoro per gli italiani sono l’atmosfera di lavoro piacevole e l’equilibrio tra lavoro e vita privata (entrambi identificati dal 65% dei lavoratori), seguiti a poca distanza da retribuzione e benefit (61%). Poi vengono la sicurezza del posto di lavoro (58%) e la visibilità del percorso di carriera (54%). Questi fattori non coincidono con quanto offerto dalle aziende, che – secondo la percezione dei lavoratori – puntano invece soprattutto su stabilità/solidità finanziaria, ottima reputazione e sicurezza del posto di lavoro.
Proprio per sostenere e mantenere un buon equilibrio tra vita lavorativa e vita privata, gli italiani chiedono soprattutto flessibilità del lavoro (indicata dal 42%, soprattutto le donne) e poi tre azioni alla stessa importanza: benefits (34%), agevolazioni (34%) e sviluppo di carriera (31%). Mediamente, i dipendenti hanno già intrapreso almeno un’azione per migliorare il loro worklife balance, nella maggioranza dei casi (22%) ha aumentato il lavoro da remoto, mentre il 18% lavora in fasce orarie più flessibili (18%).
“In un periodo di grande trasformazione del mondo del lavoro, tra ripresa post Covid e l’affermarsi di fenomeni di massa come quello della “great resignation”, l’Employer Brand Research offre una fotografia puntuale sui desideri dei lavoratori italiani e le sfide delle aziende per attirare i migliori talenti”, afferma Marco Ceresa, Group ceo di Randstad. “In base alla ricerca, i datori di lavoro devono valorizzare nell’offerta di employer branding un giusto “clima” di lavoro e attento worklife balance, senza dimenticare stipendi competitivi e opportunità di crescita e formazione. Nella percezione degli italiani, le aziende vincitrici, tre grandi esempi del Made in Italy, sono i datori di lavoro ideali grazie ai punteggi ottenuti nelle diverse dimensioni dell’indagine”, conclude Ceresa.
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