Sta facendo discutere la storica decisione della Sec di approvare le richieste di Etf spot su Bitcoin. Anche perché se da una parte c’è chi, giustamente esulta, dall’altra invece c’è chi rimane convinto che il bitcoin sia un asset troppo volatile e non adatto a un investitore retail, che solitamente investe parte dei propri risparmi per cercare di aumentare, anche leggermente, la propria ricchezza familiare. Eppure, la risposta dei mercati è stata famelica.
I volumi degli scambi degli Etf spot su Bitcoin
Come evidenziato da Forbes, infatti, i 10 Etf spot su Bitcoin approvati hanno fatto registrare un volume di scambi di circa 4,6 miliardi di dollari, grazie soprattutto all’etf Bitcoin Trust di Greyscale che, da solo, ha registrato la metà del volume totale (2,33 miliardi di dollari secondo Bloomberg), seguito dal prodotto del colosso BlackRock che, invece, ha chiuso con un volume di scambi pari a 1,03 miliardi di dollari. Più indietro l’Etf di Fidelity (715 milioni di dollari) e quello frutto della joint venture tra Ark Investiment, della celebre Cathy Wood, e 21shares, che invece ha chiuso con un volume di 289,9 milioni di dollari.
Dimostrazione evidente che il prodotto entusiasma. “Il rimborso fisico consente di scambiare le azioni dell’Etf direttamente con il Bitcoin detenuto dall’Etf. Questo modello è spesso preferito dalle società in quanto ritenuto più interessante per gli investitori. Al contrario, i rimborsi in contanti comportano la vendita di azioni in cambio di denaro”, dice André Dragosch, Head of Research di ETC Group, società partner di HANetf nella quotazione su XETRA.
Quota 100mila dollari entro l’anno?
Nella giornata di ieri, le quotazioni del Bitcoin hanno sfondato i 49mila dollari, avvicinandosi sensibilmente a quota 50mila dollari. Tuttavia, nel corso della giornata hanno rintracciato, fermandosi intorno ai 46mila dollari, con una capitalizzazione di mercato vicina ai 900 miliardi di dollari. Guardando ai prossimi mesi, le sensazioni continuano a essere molto positive.
Se per Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, la criptovaluta potrebbe toccare quota 60mila dollari entro l’anno, Eric Demuth, co-founder e ceo di Bitpanda si spinge ancora più in alto, nettamente al di sopra dei massimi storici mai fatti registrare della criptovaluta (in area 69mila dollari). “La liquidità aggiuntiva nel sistema proveniente dagli Stati Uniti, insieme ad altri fattori come l’imminente dimezzamento del Bitcoin in aprile o un possibile calo dei tassi di interesse di riferimento, potrebbe portare a un prezzo del Bitcoin a sei cifre nel lungo termine. È molto probabile, infatti, che possa superare la soglia dei 100mila dollari già quest’anno”, ha dichiarato.
Intanto Vanguard boicotta gli Etf
Come dicevamo, però, non tutti sono entusiasti di questa avanzata del Bitcoin. Uno su tutti, Vanguard. Un portavoce della società ha infatti dichiarato a Coindesk che “gli Etf spot su Bitcoin non saranno disponibili per l’acquisto sulla piattaforma Vanguard” e che non hanno “intenzione di offrire Etf Vanguard Bitcoin o altri prodotti legati alle criptovalute”. Il portavoce ha affermato che la ragione di questa decisione è che i prodotti legati alle criptovalute non sono in linea con l’attenzione del gestore patrimoniale sulle classi di attività che “costruiscono i blocchi di un portafoglio di investimenti a lungo termine ben bilanciato”.
Ubs e Citigroup, invece, secondo Coindesk, hanno deciso di consentire ad alcuni loro clienti di negoziare Etf spot su Bitcoin, mettendo quindi a tacere le voci su un possibile stop anche da parte loro.
Una battaglia durata 10 anni
“Se dovessimo fare un riassunto della lunga attesa per l’approvazione di un Etf spot su Bitcoin negli Stati Uniti, potremmo partire da quello che è stato un momento chiave nel 2013, quando i gemelli Winklevoss hanno presentato il Winklevoss Bitcoin Trust: una mossa innovativa, il tutto quando il Bitcoin veniva scambiato a circa 90 dollari”, dice André Dragosch, Head of Research di ETC Group, società partner di HANetf nella quotazione su XETRA. “In quella occasione, la Sec respinse per ben due volte la loro proposta, citando la natura rischiosa del mercato emergente delle criptovalute e creando così un precedente sulle future fasi di approvazione, in quanto la Sec ha continuato a respingere varie forme di Etf sul Bitcoin, tra cui fondi basati su futures, long-only, a leva, sempre per timore di un’inadeguata protezione degli investitori”.
Guardando avanti negli anni, anche durante il mandato di Jay Clayton come presidente della Sec (2017-2020) si è registrato un significativo periodo di scetticismo, evidenziato dal rifiuto di 9 proposte di Etf Bitcoin in un solo giorno nell’agosto 2018. “Clayton ha sottolineato la necessità di regole e sorveglianza rigorose per prevenire la manipolazione nel trading delle valute digitali. Anche i problemi di custodia e lo stato nascente dei mercati dei futures su Bitcoin sono stati motivo di preoccupazione”.
Al contrario, il mandato di Gary Gensler, che è succeduto a Clayton, ha portato un rinnovato ottimismo per gli Etf sui Bitcoin. L’apertura di Gensler a prendere in considerazione gli Etf sul Bitcoin, soprattutto quelli basati sui futures sul Bitcoin negoziati su CME, ha portato a una raffica di depositi nel 2021. “Questo cambiamento è stato ulteriormente supportato dall’approvazione di fondi comuni di investimento statunitensi in Bitcoin nell’estate dello stesso anno, che hanno investito in futures di Bitcoin, indicando la probabilità che gli Etf basati sui futures potessero essere i primi a essere lanciati. Tuttavia, la possibilità di errori di tracciamento negli Etf basati sui futures, che devono passare da un contratto futures all’altro, ha sollevato preoccupazioni, spingendo a chiedere l’approvazione di Etf spot su Bitcoin che possiedono direttamente la criptovaluta in questione”, evidenzia André Dragosch,
Non è quindi un caso se il deposito di BlackRock del 15 giugno 2023 “è stato visto come un momento di svolta nella storia degli Etf spot sul Bitcoin e del Bitcoin stesso. Le ultime delibere della Sec sulla struttura preferenziale erano già indicative di un’imminente approvazione”. , dato che nelle ultime settimane le discussioni tra la Sec e le istituzioni finanziarie depositanti hanno raggiunto un ritmo serrato e la maggior parte di queste discussioni si è concentrata sul modello di rimborso, fisico o in contanti alla base degli etf”, conclude Dragosch.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .