Luca Ferrari Bending Spoons
Innovation

Bending Spoons compra Brightcove per 233 milioni di dollari

Bending Spoons ha annunciato di avere acquisito Brightcove, società di tecnologie per lo streaming, per 233 milioni di dollari. L’operazione sancisce l’ingresso della startup italiana nel mercato del software as a service.

Brightcove, fondata nel 2004, ha sede a Boston ed è quotata al Nasdaq dal 2012. A partire dal 2005 ha sfruttato l’espansione di molti mezzi di informazione tradizionali nel mondo del video e dello streaming e ha siglato accordi con testate quali Reuters, New York Times e aziende come Time Inc. (editore di riviste come Time e Sports Illustrated).

I numeri dell’operazione

In base all’accordo, gli azionisti di Brightcove riceveranno 4,45 dollari per ogni azione ordinaria. Il prezzo per azione rappresenta un premio del 90% rispetto alla media ponderata del prezzo delle azioni negli ultimi 60 giorni, calcolato alla chiusura della Borsa del 22 novembre. L’operazione dovrebbe concludersi nella prima metà del 2025. Al momento del completamento, Brightcove lascerà la Borsa.

“L’accordo rappresenta il traguardo di un ampio processo di revisione strategica”, ha detto Diane Hassan, presidente del consiglio di amministrazione di Brightcove. “A seguito dell’analisi dello sviluppo di Brightcove, il cda ha determinato all’unanimità che questa operazione rappresenta la migliore opportunità per massimizzare il valore dell’azienda e offrire agli azionisti un ritorno immediato”.

Marc DeBevoise, amministratore delegato di Brightcove, ha ricordato che la società è stata “pioniera e innovatrice nel mercato dello streaming, dalle prime fasi dello sviluppo delle tecnologie di video player, fino a diventare la piattaforma di engagement tramite contenuti video leader nel settore”.

Bending Spoons fa shopping

“Ogni volta che acquistiamo una nuova azienda, lo facciamo per mantenere la partecipazione e gestirla nel lungo termine”, ha detto Luca Ferrari, amministratore delegato e cofondatore di Bending Spoons.

Quest’anno la società aveva già compiuto grosse operazioni: ad aprile ha comprato StreamYard, azienda di software per lo streaming e i webinar, e a luglio WeTransfer, servizio di trasferimento file. A febbraio aveva annunciato un aumento di capitale da 155 milioni di dollari che aveva portato la sua valutazione a 2,55 miliardi.

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