I personaggi pubblici sanno che l’account Instagram personale può essere una potentissima cassa di risonanza della loro vita pubblica e privata. Anche gli artisti più famosi del panorama dell’arte contemporanea non sono da meno, sebbene in tale contesto i social possano diventare anche qualche cosa di più. Serbatoi di idee creative, oltre che database di immagini, gli account degli artisti possono ispirare gli art follower, e meriterebbero persino di essere seguiti dagli esperti di comunicazione.
Ecco qualche esempio degli account di artisti internazionali più originali e interessanti.
Il primo è quello di Damien Hirst. Parliamo della star più celebre dell’art system internazionale, che l’anno scorso ha fatto centro con una doppia mostra, inaugurata nelle due sedi veneziane di Fondazione Pinault e Palazzo Grassi, Treasures from the Wreck of the Unbelievable. È stata una delle mostre più discusse, amate e chiacchierate degli ultimi anni. Il golden boy del movimento degli Young British Artist è su Instagram con l’account @damienhirst, che conta 333mila follower.
Come star dell’arte aveva un account già molto seguito, ma da qualche mese ha dato una svolta decisiva alla strategia di comunicazione del canale, che gli ha assicurato di colpo un boom di follower. L’artista inglese, infatti, ha cominciato a pubblicare sul suo social riflessioni personali che sembrano essere scritte di suo pugno. Scorrendo il moodboard, si scopre che alle immagini delle opere si accompagnano testi spesso volti a spiegare il significato che alcuni oggetti assumono per l’artista.
Opera in bianco e nero della serie degli spin painting con le farfalle, che ho messo all’asta per beneficenza del 2008. Amo il fatto che possa rappresentare una sensazione attraverso la forma. (21 febbraio 2018)
La rilevanza assunta dagli aspetti più intimi di una persona è una caratteristica tipica dei social, Instagram in primis. Hirst lo ha capito, e ha deciso di offrire pane per i denti del suo pubblico.
Pioniera dei selfie ben prima dell’invenzione delle fotocamere degli smartphone, Cindy Sherman è una fotografa americana nel gotha dell’art system mondiale. Sin dagli anni ’70, Cindy lavora sul tema dell’autoritratto fotografico mettendo in atto pratiche attoriali che le consentono una trasformazione di volta in volta radicale del suo personaggio: questo tipo di ricerca le ha permesso di entrare nelle più grandi collezioni del mondo, dal MOMA di New York alla stessa collezione di Pinault. Il suo account Instagram @_cindysherman_ è fra i più seguiti del settore: i suoi follower ammontano a ben 171mila.
La Sherman ha costruito intelligentemente un account in cui ha sviluppato una pratica parallela alla ricerca artistica. Attraverso l’uso dei filtri mette in pratica una manipolazione dell’immagine del suo corpo, che non potrebbe realizzare ugualmente in altri modi: infatti se nella produzione autoriale contano di più i mezzi “analogici” – trucco, capacità attoriale, fantasia interpretativa, fino all’uso di Photoshop degli ultimi anni – negli scatti su Instagram i ritratti sono deformati tramite app che le permettono di assumere le vesti di personaggi fantastici, a cavallo fra protagonisti di fiabe e avatar. Attraverso una scelta di commenti pensati perché le immagini postate appaiano riferite a fatti del suo quotidiano, Sherman ha creato un “Instagram specchio di Instagram”, in cui se niente è reale, tutto sembra esserlo. Destinato ai giovani, il suo profilo è un’operazione artistica di per sé.
Un altro account social del giro arte con molti follower è quello del fotografo Martin Parr (@martinparrstudio) che conta a oggi 301mila follower. Artista inglese di recente entrato nella storica agenzia Magnum, è un maestro a livello mondiale, che non cessa di suscitare attenzione per il carattere volutamente dissacrante di immagini che hanno per oggetto la realtà, in stile documentaristico. Il suo account riesce a essere un’operazione artistica di successo anche solo in virtù delle caratteristiche delle foto di Parr, che mischiano cultura popolare, humor e alta qualità dell’immagine.
L’accout Instagram forse più originale è però quello di un curatore e non di un artista: Hans Ulrich Obrist, curatore svizzero richiestissimo dalle principali istituzioni internazionali, da Art Basel alla Serpentine di Londra. Obrist dal suo account @hansulrichobrist posta tutti i giorni un post-it fatto a mano da artisti diversi, sul quale viene apposta una frase scritta a mano, come un appunto intimo capace di sintetizzare la poetica di un artista. Tantissimi sono i nomi dello star system che hanno contribuito al suo canale – da Hirst a Baldessari, a Gilbert & George fino a Vezzoli; se lo scorriamo, sembra che ci siano passati tutti. Seppure meno “visivo” rispetto agli altri account citati – ma più concettuale – è seguito da 211mila follower. Il successo social a volte arride anche a chi sceglie di essere tradizionalista, purché rimanga unico nel suo genere.
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