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La startup di questo Under 30 produce energia dalle piante

Produrre energia dalle piante, l'idea della startup di un giovane italiano

Articolo tratto dal numero di Forbes di giugno 2020. Abbonati

E se usassimo una pianta per produrre energia? È quanto si propone di fare Planeta Renewables, startup innovativa nel settore della bioeconomia, fondata dal 22enne Lorenzo Avello, nata proprio per coltivare e valorizzare in Italia una pianta non alimentare e dall’elevata sostenibilità chiamata miscanto. Si tratta di una biomassa molto promettente sia per la generazione di energia rinnovabile – bioenergia e biocarburanti – sia come materia prima per prodotti biobased in alternativa a materiali fossili. “In altre parole, siamo il trade union tra il mondo agricolo e quello energetico industriale. Stiamo lavorando allo scopo di avere in esercizio un nostro impianto per la produzione di energia rinnovabile, alimentato in prevalenza a miscanto da filiera locale e scarti agricoli, mentre abbiamo già in commercio diversi prodotti a base di miscanto dai noi realizzati”, racconta. L’incontro di Avello con il mondo delle energie rinnovabili è avvenuto durante il quinto anno delle scuole superiori presso i Salesiani di Milano, dove studiava meccatronica ed energia. Ha fondato Planeta Renewables a 19 anni, investendo in prima persona parte dei suoi risparmi. All’attività imprenditoriale ha affiancato un percorso universitario in scienze bancarie presso l’Università Cattolica di Milano, dove si è recentemente laureato. “Mi descriverei come una persona che fa tutto quello è necessario impegnando anima e corpo per svolgere e far crescere la società”, racconta. Il suo ruolo è quello di ceo, ma le sue mansioni riguardano tutti i processi della startup: dalle operation al commerciale, dal business development al fundrasing, fino a piantare fisicamente il miscanto con gli agricoltori.

Mentre continuava a strutturare la sua azienda, Avello ha trovato lavoro come analista finanziario in Nexta Capital, una società che finanzia e sviluppa infrastrutture energetiche rinnovabili. “È ormai appurata una transizione marcata verso lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, fotovoltaico ed eolico in primis sia in Italia che nel mondo”, spiega. “Anche le bioenergie si sono imposte in modo deciso, anche se inferiore rispetto alle due fonti precedenti, soprattutto per la loro programmabilità. Inoltre, in Europa e Italia si sta affermando grazie a delle normative favorevoli l’utilizzo di diverse tipologie di biocarburanti come il biometano, bioetanolo e biodiesel”.

Lo sviluppo di energie sostenibili dovrà seguire di pari passo la realizzazione di una rete intelligente organizzata in comunità energetiche in modo tale che la generazione da fonti rinnovabili possa diventare distribuita in tante unità di produzione locali: un esempio può essere quello del condominio che produce energia attraverso pannelli fotovoltaici e scambia i surplus con altri condomini nel quartiere. “Questo è un cambio di paradigma, fino ad oggi la generazione di elettricità è stata accentrata e distribuita attraverso grosse reti di trasmissione. Solo così potremo avere una diffusione sufficiente di impianti per aumentare la percentuale di energia rinnovabile prodotta”, dice.

Quando ha del tempo libero per praticare sport, gioca a golf, ma la principale passione è rappresentata dalla lettura: la sua curiosità intellettuale lo ha portato ad approfondire saggi che spaziano dall’ambito economico, sociale, ambientale e romanzi soprattutto di spionaggio e fantapolitica. Come molti imprenditori, ha i suoi modelli, dei quali intende ripercorrere le orme: “Vorrei creare un’impresa sostenibile e di successo, seguendo i principi del capitalismo umanistico e consapevole nel rispetto dei lavoratori, concetti ben descritti da Brunello Cucinelli e Niccolò Branca, due imprenditori per cui nutro profonda stima”. E sogna di poter sviluppare e investire in nuovi progetti per tutta la sua vita: “Ora come ora non mi vedo come una persona che ad un certo punto decide di tirare i remi in barca stando seduto sul divano”.

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