di Davide Lizzani
Microsoft ha annunciato il 20 ottobre Azure Space, una nuova iniziativa che mira sia ad ampliare l’offerta del cloud computing Azure con una connessione satellitare, sia a supportare l’industria spaziale col servizio di cloud computing. Questa iniziativa si compone da un lato di collaborazioni con diversi partner attivi nell’ambito spaziale (soprattutto di comunicazione satellitare) come SpaceX e SES, proprietario e gestore di oltre 70 satelliti per le comunicazioni in orbita media e geostazionaria; dall’altro di una strategia globale di cloud integrato. L’obiettivo: la possibilità di connettere pressoché ogni dispositivo ovunque esso si trovi.
Questo nuovo slancio spaziale di Microsoft arriva in un periodo storico che vede non solo l’industria spaziale in rapida crescita, ma anche una richiesta di connettività a livello globale accelerata dall’Internet of Things, dal 5G e, non ultimo, dalla pandemia in atto. Per soddisfare questa, richiesta Microsoft ha stretto una collaborazione con diversi partner. Il progetto già vedeva la collaborazione di diverse imprese, come Amergint, Kratos, KSAT, Kubos, US Electrodynamics INC, Viasat e anche SES, che ora rinnova la sua partnership. Il nuovo player più interessante a bordo è SpaceX, che col suo progetto Starlink vuole appunto creare un internet satellitare a bassa latenza ed estremamente capillare. La possibilità che Microsoft sfrutti la rete Starlink è sicuramente intrigante, ma a sua volta il colosso dell’informatica potrebbe fornire a SpaceX la capacità di simulare missioni spaziali e contribuire alla sicurezza dei suoi lanci.
Azure Space andrà infatti a inglobare diverse tecnologiche “spaziali” basate sulla piattaforma cloud Azure, come l’Azure Orbital Emulator, che permette di simulare missioni spaziali e di connettere i sistemi di guida delle flotte satellitari a un’IA che massimizza la connettività dei satelliti e minimizza la possibilità di scontri. Inoltre Microsoft sta installando gli Azure Modular Datacenter per la raccolta e gestione di dati in tutto il mondo (presto in arrivo su Milano) e ha recentemente annunciato Azure Orbital, il servizio che raccoglie le immagini satellitari ricevute dall’orbita, le processa in cloud ed infine estrae e distribuisce le informazioni relative all’applicazione desiderata: agricoltura, meteorologia, oceanografia, geologia e difesa/intelligence.
Per far fronte anche alla sicurezza dei dati trattati, Microsoft ha riunito alcuni dei principali esperti del settore spaziale-informatico, come William Chappell, precedentemente impiegato dalla DARPA in ambito 5G; Chirag Parikh, White House Director of Space Policy dell’amministrazione Obama e nel consiglio direttivo del National Geospatial-Intelligence Agency; e Stephen Kitay che ha recentemente ricoperto l’incarico di Deputy Assistant Secretary of Defense for Space Policy e anche a capo delle attività dipartimentali per la cooperazione spaziale internazionale.
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