Un’attenta selezione delle migliori materie prime, protagoniste di una carta che insieme con le pizze annovera anche piatti dal twist internazionale, unitamente al mood ricercato ed elegante dei locali e alla professionalità del servizio, ne fanno un’insegna unica nel suo genere. Il nome stesso e il payoff ‘La qualità in testa’ stanno a incarnare l’ostinazione nel raggiungere il massimo sotto tutti i punti di vista, con un occhio attento anche alla sostenibilità (come l’utilizzo di forni elettrici alimentati a energia green) e al mantenimento dei livelli occupazionali, nonostante la crisi pandemica, grazie agli utili reinvestiti. Oltre che per una diffusione capillare sul territorio di Milano – tre location in altrettante posizioni strategiche – Cocciuto si contraddistingue anche per una presenza particolarmente attiva sui social, che permette un contatto diretto e continuo con i clienti. Tutto questo ha contribuito alla crescita veloce del brand, che ora si prepara ad abbracciare altre sfide diversificando la proposta attraverso l’ideazione di nuovi format ispirati, però, alla stessa scala di valori. Sono poi allo studio nuovi format, per una sempre maggiore internazionalizzazione. Lo sviluppo di Cocciuto prevede per il 2021 un piano articolato di nuove aperture (in primis il nuovo locale di via Procaccini, a Milano) anche fuori dalla Lombardia, dove l’insegna è pronta a sbarcare in Sicilia, a Catania. Nuove aperture in programma anche in Liguria ed Emilia Romagna.

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Cocciuto nasce da un’idea di Michela Reginato e Paolo Piacentini, appassionati imprenditori, con l’intento di portare innovazione nel concept della ristorazione moderna.

Il punto forte

Dall’esperienza di Cocciuto è nato Sberla, nuovo marchio che ha come obiettivo ‘prendere a sberle’ qualsiasi accezione negativa di fast food. Tre dark kitchen che ben presto diventeranno locali fisici, per rivoluzionare il segmento attraverso una proposta rispettosa di ambiente, animali e filiera produttiva.

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