Speciale 100 Eccellenze Italiane 2020
Si mangia su un levigatissimo tronco di legno della Normandia vecchio di 700 anni, perché il tatto, il contatto diretto con la materia è importante. Alle Calandre, nel padovano, si celebra il cibo, da assaporare in ogni forma e con tutti i sensi. Anche l’olfatto qui trova un tempio dove è sacro come il gusto, così aromi, spezie e oli essenziali sono messi insieme e usati da grimaldello per scardinare la cassaforte dei ricordi. E lo chef Alajmo sta anche sperimentando il coinvolgimento dell’udito nel mangiare. Ma è il gusto a prevalere, in piatti assoluti di ricerca e cultura. Il coinvolgimento dell’ospite è totale, con una sala che gira alla perfezione. La squadra, dopo che big Raffaele Alajmo ha scelto di dedicarsi a tempo pieno al Quadri di Venezia, è coordinata da Andrea Coppetta Calzavara e mostra una rara capacità di essere inappuntabile e al tempo stesso informale.
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Personaggi ed interpreti
Dal 2002 Massimiliano Alajmo ha cucite sul petto le tre stelle Michelin: quando le ottenne era il più giovane chef ad avere raggiunto il risultato. Ogni suo piatto del menu, e il menu nel suo insieme, è studiato come un racconto ricco di gusto, ma anche di pensiero. Foriero di riflessioni per chi abbia voglia di approfondirne il significato e di passare a un livello più profondo di lettura. Nella foto la staff de Le Calandre.
L'abbiamo scelto perché
I grandi classici, a partire dal cappuccino di seppia e dal risotto zafferano e liquirizia, fanno da contralto a nuovissimi piatti di ricerca e sperimentazione.