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YouTube dichiara guerra a fake news e complottismo

Quando si parla di fake news – il confuso coacervo di notizie false, storie inventate di sana pianta e finti scoop variamente utilizzati per screditare avversari politici o nemici personali – si fa riferimento soprattutto a Facebook: in realtà, però, c’è un altro gigante del tech made in Silicon Valley che gioca un ruolo di primo piano nella loro diffusione. YouTube ha più 1 miliardo e mezzo di utenti attivi mensili, che guardano cinque miliardi di video ogni giorno. Con questi numeri, la piattaforma di proprietà di Google ha il potenziale per amplificare ogni tipo di messaggio: una recente analisi condotta dall’Università di Pisa e pubblicata sulla rivista scientifica Human Vaccines and Immunotherapeutics ha trovato che, sul tema dei vaccini, su YouTube dominano le bufale antiscientifiche, quasi in assenza di contraddittorio; sempre in questo periodo, un utente indiano lamentava su Twitter come tutti i video più popolari nel suo Paese fossero essenzialmente fake.

Per prendere in contropiede il problema, YouTube ha appena annunciato di aver preso alcuni provvedimenti, a iniziare dal “rendere prontamente disponibili le fonti accreditate”; nel bel mezzo delle ricerche sul sito, appariranno link ad articoli testuali “verificati” di news e approfondimento. Spiega la stessa società:

Dopo un evento dell’ultim’ora, ci vuole tempo per verificare, produrre e pubblicare video di qualità. I giornalisti spesso per prima cosa scrivono un articolo per diffondere la notizia, prima di dedicarsi al video. Ecco perché nelle prossime settimane negli Stati Uniti inizieremo a fornire brevi anteprime di articoli di news (linkate al pezzo completo) nei risultati di ricerca di YouTube nelle ore che seguono un grande evento, unite a reminder di come le notizie in corso di aggiornamento sono soggette a cambiamenti rapidi.

L’ipotesi di affidarsi a fonti esterne certificate non è una soluzione nuovissima (lo stesso Facebook ha già tentato a più riprese di percorrerla), ma YouTube sembra decisa a seguire questa strada. Finora sulla piattaforma – come spiega The Next Web – le correzioni sono state confinate al testo della descrizione del video (che raramente le persone leggono, specie se devono cliccare su “Mostra tutto”). Il cambio di rotta è fondamentale, perché permette all’utente di accostare contenuti raffazzonati o direttamente falsi con fonti di news indipendenti e credibili.

E non è tutto, perché – in una mossa che vira nella stessa direzione – YouTube ha anche annunciato che prenderà di petto le teorie cospirazioniste a sfondo scientifico che racimolano milioni di visualizzazioni: gli utenti che finiranno su video che pongono dubbi sull’allunaggio vedranno link a siti terzi come Wikipedia ed Encyclopædia Britannica, e lo stesso varrà per “contenuti che riguardano un piccolo gruppo di fatti storici e scientifici consolidati che spesso sono vittima di disinformazione”, fanno sapere da Mountain View.

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