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Perché MasterCard ha deciso di togliere il nome dal suo logo

 

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Mastercard ha presentato il suo nuovo logo durante un evento nell’ambito del CES 2019 (Bryan Steffy/Getty Images for Mastercard)

Lunedì 7 gennaio MasterCard ha annunciato che all’interno del suo storico logo non comparirà più il nome della compagnia. La multinazionale americana, che attualmente gestisce la più veloce rete di elaborazione di pagamenti al mondo, collegando consumatori, istituzioni finanziarie, esercizi commerciali, governi e imprese in oltre 210 paesi, ha deciso di effettuare un’operazione di “logo re-styling”.

Stando a quando riporta l’azienda nel comunicato stampa relativo a questo importante cambiamento, il restyling è principalmente dovuto all’evoluzione del mondo dei pagamenti, che giorno dopo giorno si sposta sempre più verso il mondo digitale. Nonostante questo, Raja Rajamannar, responsabile marketing e comunicazione di MasterCard, è convinto che questa trasformazione piacerà ai consumatori. La multinazionale, infatti, stima che già oltre l’80% delle persone riconosce il simbolo di MasterCard (i due cerchi, giallo e rosso, intersecati tra loro) senza dover pensare al nome dell’azienda.

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L’evoluzione del logo Mastercard nel tempo (Courtesy Mastercard)

I cerchi a incastro da sempre simboleggiano la promessa di Mastercard di connettere e collegare le persone alle possibilità “priceless” offerte dell’azienda. Attraverso l’utilizzo di tecnologie sempre più avanzate, MasterCard cerca da oltre 50 anni di rendere i pagamenti più sicuri, più semplici e più “intelligenti”. Oltre a questo, Mastercard cerca di unire le persone anche attraverso le numerose sponsorships sportive (ad esempio, Champions League, fase finale del mondiale di Rugby, Roland Garros, PGA tour), artistiche (mostra del cinema di Venezia, i BRIT Awards, i premi GRAMMY) e culinarie (Eataly, Food Network e Festival del vino e del cibo di New York) che riesce ad offrire.

Dal 1966 ad oggi, uno degli obiettivi di Mastercard è sempre stato quello di garantire a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo un’esperienza senza prezzo. Come recita l’attuale slogan aziendale, che fa parte della storica campagna “priceless”, lanciata nel lontano 1997, “ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto c’è MasterCard”.

La decisione di eliminare il nome dal logo non è però casuale. Già altri prestigiosi loghi di brand conosciuti come Apple, Nike, Royal Dutch Shell o Target non mostrano alcun nome. L’idea di fondo di MasterCard, però, non è tanto quella di emulare altre aziende di successo, ma quanto quella di imporsi come azienda tecnologica. Nel corso di questi ultimi anni, infatti, un numero sempre maggiore di consumatori sta iniziando a pagare senza contatto o direttamente attraverso il proprio smartphone o laptop. Per la generazione dei millennials, che in paesi come gli Stati Uniti ha superato in termini numerici la generazione dei “baby boomers” (quella di tanti nostri genitori, nati tra il 1946 ed il 1964), la parola “Carta” (Card) potrebbe risultare ormai poco attuale.

Oltre a questo, come si evince dal comunicato stampa che ha anticipato il cambio di logo, MasterCard non ha più intenzione di essere considerata come una “semplice” azienda di elaborazione di pagamenti e più in generale di servizi finanziari. Al contrario, vuole farsi riconoscere come un’azienda completamente digitalizzata. Non è un caso che secondo quanto riportano le liste Forbes, nel 2018, MasterCard si è piazzata al 46° posto tra le aziende più innovative al mondo. Inoltre, con la decisione di nominare, nel 2010, come amministratore delegato e presidente dell’azienda, Ajaypal Singh Banga, dirigente Indo-Americano molto preparato in ambito tecnologico, MasterCard ha avviato da qualche anno un processo strategico che punta a proiettarla definitivamente e rapidamente nel mondo digitale. Le acquisizioni di Applied Predictive Technology (un fornitore leader di analisi basate sul sistema cloud) nel 2015 e di Vocalink (società di tecnologia per pagamenti) nel 2017 per un totale di $1,5 miliardi di dollari sono solo un esempio dell’attuale strategia aziendale.

Con rivali come Visa, PayPal e American Express molto attente all’ambito tecnologico ed innovativo (si pensi solo all’ambizioso progetto Visa Checkout), MasterCard non può permettersi di rimanere indietro. Fino ad oggi, gli investitori sembrano credere nella strategia improntata all’innovazione di Singh Banga. Dopo essersi quotata in borsa nel 2006, dall’inizio 2010 ad oggi, MasterCard ha macinato record su record: il prezzo delle sue azioni aumentato di oltre 8 volte, passando da circa $24 dollari a oltre $195 dollari in soli 9 anni.

In attesa di scoprire come l’azienda americana continuerà la propria evoluzione nel 2019, le ultime settimane sono state di fondamentale importanza per MasterCard. Oltre allo storico cambiamento del logo, la nomina di Donald Chesnut come Chief Experience Officer (avvenuta il 4 gennaio) e la decisione di collaborare con Microsoft (comunicata il 3 dicembre 2018) per migliorare il modo in cui gli utenti gestiscono e usano le loro identità digitali online dimostrano a tutti gli effetti come la società di Singh Banga abbia, di fatto, appena iniziato il suo vero processo di trasformazione.

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