Articolo tratto dal numero di marzo 2019 di Forbes Italia. Abbonati.
Di Raffaella Falcetta
Negli ultimi anni, anche in Italia, le società di giurilinguistica si sono affermate come partner per la crescita internazionale di studi professionali e imprese. Nell’attuale scenario globale di crescita degli investimenti diretti esteri – al quale l’Italia partecipa con una ripresa delle iniziative d’investimento transfrontaliere – gli ambienti corporate e legal si trovano a governare una nuova spinta impressa dalle operazioni con carattere di internazionalità. Chiare evidenze di questo trend sono confermate dal Legalcommunity’s research center, che per il 2017 ha registrato una crescita nelle operazioni di M&A cross-border, quantificate in circa 700 milioni rispetto all’anno precedente.
Questi dati si traducono in un confronto sempre più fitto, non solo con competitor e clienti privati, ma soprattutto con omologhi e partner esteri, con cui cresce lo scambio di report, documentazione di due diligence, contratti e pareri tecnico-giuridici di elevata valenza specialistica. In un ambito in cui forma e sostanza si fondono, affinché la prima non pregiudichi la seconda, si è consolidata l’esigenza di trasporre in modo impeccabile e in tempi brevi i contenuti specialistici di atti e documenti nella lingua delle controparti estere.
Chi è il giurilinguista, il professionista delle traduzioni legali
Le più importanti law firm e boutique e gli uffici legali delle grandi imprese si sono progressivamente attrezzati per far fronte a questa necessità, spesso esternalizzando i servizi di traduzione a provider dedicati, sorti negli anni per rispondere a questa domanda: le società di giurilinguistica.
Da un segmento di nicchia, è divenuto un mercato maturo e florido, in cui le società offrono servizi sempre più completi e sofisticati alle imprese globali e alle law firm internazionali. Chi è quindi il giurista linguista? Il giurilinguista è un professionista con una formazione di doppio livello: possiede skill specialistiche e trasversali di giurista, linguista e traduttore, essendosi formato come avvocato ed avendo praticato la professione in più giurisdizioni e in un alto numero di operazioni transnazionali. La figura nasce originariamente a livello comunitario, quando si è posta l’esigenza di tradurre atti ad alto contenuto giuridico e precettivo (direttive, regolamenti) in tutte le lingue della comunità e poi dell’Unione. Il giurilinguista viene utilizzato ormai da decenni nelle istituzioni europee e, nel nuovo millennio, è diventato un must anche per un settore privato sempre più globale.
Lawlinguists, la prima società in Italia specializzata in servizi di traduzioni legali
Dell’assoluta necessità di questa peculiare figura è convinto l’avvocato Riccardo Massari, fondatore nel 2011 di Lawlinguists, la prima società che ha portato in Italia questo servizio, e che oggi ha sede oltre che a Milano, anche a Stoccarda e Barcellona. “I nostri clienti si sono ormai accorti da diversi anni che per veicolare un’immagine di alta qualità nei confronti della loro clientela straniera è indispensabile che i report e la documentazione legale che escono dai loro uffici nella lingua madre dei loro assistiti siano ineccepibili dal punto di vista della terminologia e della struttura giuridica, oltre che linguistica”, sottolinea Massari. Il principale driver della scelta di una società di giurilinguistica è l’assenza di ambiguità semantiche unita al rigore del registro giuridico dei documenti tradotti. “Gli avvocati non accettano più di vedere traduzioni con una terminologia giuridica imprecisa e si sono resi conto anche del danno di immagine che questo arrecherebbe loro nei confronti della clientela straniera”, aggiunge. Un discorso ancora più incisivo per gli studi d’affari e le big firm che, rivolgendo i loro atti a una platea estremamente competente, spesso costituita da colleghi, come i counsel di multinazionali estere, devono garantire la stesura di documenti impeccabili dal punto di vista giuridico e linguistico: gli avvocati riconoscono quando un testo è tradotto da un loro collega o meno.
Dello stesso avviso è Raffaele Sena, avvocato e socio di Massari. “In assenza di una figura qualificata, il risultato rischia frequentemente di essere una traduzione letterale che può contenere termini incomprensibili oppure utilizzati in maniera a-tecnica. È bene ricordare che i documenti che traduciamo sono a tutti gli effetti un manufatto dello studio legale e, come tale, devono essere all’altezza degli standard e della reputazione dello studio stesso. Presentare ad una controparte esperta e qualificata un documento impreciso dal punto di vista linguistico, giuridico o, nel peggiore dei casi, di entrambi, è come presentarsi al closing di una transazione preparati, ma con la camicia fuori dai pantaloni. L’immagine dello studio o dell’azienda ne esce indebolita. La traduzione deve essere accurata e rigorosa. Ecco che il compito del giurilinguista diventa non solo quello di tradurre, ma anche di motivare le proprie scelte, spiegando al cliente il ragionamento – giuridico e non meramente linguistico – sotteso alle scelte terminologiche centrali rispetto alla ratio giuridica del documento”.
Perché gli studi legali dovrebbero avvalersi di società specializzate nella traduzione giuridica
Le motivazioni che spingono studi legali ed aziende ad avvalersi di società di giurilinguistica non sono solo di carattere tecnico, ma anche economico. Per un’azienda o uno studio che operano a livello globale gestire le attività di traduzione giuridica internamente può essere estremamente dispendioso. Poter esternalizzare una mansione così specialistica e complessa consente di ridurre i costi di gestione e di poter disporre di una rete di giuristi potenzialmente capace di tradurre in molteplici combinazioni linguistiche a piacimento. Tali risorse sarebbero impensabili da sviluppare internamente. Gli studi possono rivolgersi quindi a una società specializzata in traduzioni legali per ampliare il proprio portfolio clienti anche in paesi la cui lingua non è conosciuta dai loro avvocati. Luca Barlassina, Senior Legal Counsel M&A del Gruppo Mondadori nonché Segretario-Generale di Unione Giuristi per l’Impresa, conferma il trend nel mondo in house: “La Direzione Affari Legali e Societari di Mondadori è stata tra le prime realtà aziendali ad affidare la traduzione di documenti giuridici a una società di giurilinguistica, e sin dall’inizio ne abbiamo apprezzato la maggior accuratezza e velocità. Negli ultimi anni molte grandi imprese sono state in grado di sviluppare e attrarre competenze giuridiche di alto livello, internalizzare attività complesse, come M&A e compliance GDPR e hanno esigenze sempre più simili a quelle delle maggiori law firm, per questo prevedo che sempre più aziende si adeguino al trend del mercato”. La nuova professione ha fatto breccia nel mercato, cogliendo una domanda sempre crescente di operatori del diritto che si avvalgono del supporto delle società di giurilinguistica.
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