Articolo apparso sul numero di giugno 2019 di Forbes Italia. Abbonati.
di Giuliana Gandini
“Il posto migliore del mondo per guidare un’automobile? La Sardegna. Per gli splendidi scenari, le poche persone, il raro traffico”. Sono le parole di Giorgetto Giugiaro, il prestigioso car designer, in un’intervista a una tv statunitense.
Non a caso una marca come Audi ha scelto l’isola, in particolare la Costa Smeralda, come luogo ideale per i test e per rappresentare la sua identità: per natura, terreni, strade. E per un lifestyle legato al mare, allo Yacht Club, al mondo dello yachting di eccellenza. Forbes ha provato l’Audi A6 Avant sulle strade impegnative e spettacolari della Costa Smeralda. Dall’aeroporto di Olbia che ospita l’Audi e-Hub, una lounge in cui rilassarsi e prenotare un test drive gratuito, si può imboccare la litoranea verso nord e raggiungere tra stretti tornanti con tratti off road il promontorio di Capo Figari, un’oasi di 500 ettari ricoperta di ginepri secolari e lecci, habitat di falchi pellegrini e mufloni.
Un percorso quasi tutto vista mare, caleidoscopio di azzurri, turchese, blu cobalto. Da qui nel 1932, usando le onde corte, Guglielmo Marconi sperimentò con successo l’invio di segnali radiotelegrafici e radiotelefonici alla stazione di Rocca di Papa in Lazio. Lasciata la macchina al parcheggio si sale in cima al Capo. Lo sguardo spazia dal Golfo di Marinella alla penisola di Capo Coda Cavallo, area marina naturale, all’Isola di Tavolara, blocco di calcare lungo cinque chilometri, dalla natura selvaggia. Non bisogna trascurare Golfo Aranci, villaggio marinaro fino a qualche anno fa colonizzato dal turismo di passaggio che sbarcava dalle navi e approdava in Costa Smeralda. Oggi si passeggia sul lungomare dove si affacciano le casette color pastello dei pescatori, si fanno provviste di pesce e verdure al mercatino davanti alla chiesa, si scoprono le spiagge di sabbia bianca e mare trasparente.
Come Cala Moresca, di fronte alla verdissima isola di Figarolo, paradiso dei sub. Lo spettacolo continua lungo l’Sp 73, una cinquantina di chilometri di pura bellezza. A Porto Rotondo con piazza San Marco, ombelico del borgo, opera dello scultore Andrea Cascella, l’aperitivo è d’obbligo all’Assaggia, nella piazzetta della Vecchia Darsena, con le barche dei pescatori, davanti al sole che si tuffa in mare. San Pantaleo verso l’interno è il regno della “stazzu society” che ha ristrutturato ovili e antiche case in pietra dei pastori e vive lontano dallo sfarzo della costa, tra cene nelle terrazze affacciate sul mare e sulla macchia mediterranea.
Da non perdere il raffinato mercatino del giovedì zeppo di arazzi galluresi, stoffe preziose e mobili d’antiquariato. Petra Segreta è una piccola scoperta, unico Relais & Chateaux dell’isola, a cui si arriva inoltrandosi lungo una strada bianca che si lascia alle spalle le botteghe degli artisti, la piazza, la chiesa e il cuore in granito del villaggio. Sosta d’obbligo al ristorante Giagoni, in piazza, per il buon cibo e l’ospitalità sarda. Immettendosi sulla SP 94 verso Portisco davanti agli occhi si spalanca il golfo di Cala di Volpe, con una sfilata di yacht ormeggiati nella baia: imbarcazioni che rappresentano, come in questo speciale di Forbes, il meglio della nautica internazionale. I templi del lusso sono a qualche chilometro. Come le spiagge di sabbia bianca affacciate sul mare turchese, da quella del Principe o Poltu li Cogghj, il suo vero nome, a Capriccioli. È una full immersion nella movida effervescente la Promenade du Port, a Porto Cervo. Si passeggia tra boutique di moda, gallerie d’arte, ristoranti gourmet, concept store. A Porto Cervo la guida dell’intenditore prevede locali come lo Zamira Lounge o il Finger’s, dove si è in dubbio tra capesante alla Tayo e tartare di tonno da ricordare. Ma il must è il Quattro Passi al Pescatore regno dello chef stellato Antonio Mellino approdato qui dalla Penisola Sorrentina che si esibisce in un insolito mix sardo-campano: pesce freschissimo e le imperdibili linguine alla Nerano.
Si può non spendere fortune concedendosi una cena a lume di candela nella romantica limonaia del ristorante Madai preferito dagli insider nell’esclusiva Liscia di Vacca con vista sulla baia di Porto Cervo. Ma anche godersi una sosta al The Supermarket, spazio per eventi, pop up concept, trunk show, installazioni d’arte e mostre. Prima di scatenarsi sulla pista del Sottovento Club. Ma vale la pena di proseguire il viaggio puntando sempre a nord verso Baia Sardinia, Laconia, Palau e infine Porto Rafael. Qui la SP 73 termina e una stradina porta al faro di Punta Sardegna. Davanti, l’incantevole arcipelago della Maddalena.
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