Ha all’attivo più di 7mila ore trascorse sott’acqua. Nel 1979, grazie a una muta speciale, ha passeggiato sul fondale marino al largo delle coste di Ohau alle Hawaii a una profondità di 381 metri. Nel 1998 Time Magazine l’ha nominata “Eroina del pianeta”. Successivamente il New York Times e il New Yorker l’hanno ribattezzata con l’appellativo “Sua profondità”. Una vita spesa in mare e per il mare quella di Sylvia Earle, oceanografa di fama mondiale. Nel 2010 ha dato vita al programma Mission Blue il cui obiettivo è creare i cosiddetti Hope Spots. Letteralmente sono dei luoghi della speranza concepiti per salvaguardare la salute degli oceani e la biodiversità delle specie che lo popolano. Un progetto che dal 2014 si avvale anche del sostegno di Rolex. “Il mio obiettivo è arrivare a proteggere il 30 per cento degli oceani entro il 2030” commenta Earle. “Come per Rolex sento sia giunto il momento di agire più decisamente per difendere il pianeta”. Da qui parte la sfida più difficile. “Nel giro di qualche decennio abbiamo rotto gli equilibri fondamentali su scala planetaria. Tutto è collegato e solo adesso ci rendiamo conto dell’importanza di tali equilibri. Purtroppo, sono ancora in molti a non capire che proteggendo gli oceani, proteggiamo la specie umana”.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .