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19 dicembre 2019
L’etichetta delle birre artigianali è diventata in alcuni casi il campo di sperimentazione di nuovi linguaggi oppure la tela per alcuni artisti.

di Pasquale Sasso
Il mondo del food sta affrontando negli ultimi anni alcune evoluzioni e sperimentazioni che attengono tanto all’espetto funzionale quanto a quello comunicativo. Si pensi al ritorno di interesse del mercato sul vino e la birra in lattina. In questa direzione sta andando il movimento italiano delle birre artigianali. In particolare, molto sta facendo uno dei maggiori birrifici artigianali: Birrificio della Granda. Esso si trova in provincia di Cuneo e da sempre promuove la comprensibilità della birra artigianale italiana in modo da non relegarla a una piccola nicchia di appassionati ma di renderla comprensibile anche al grande pubblico, in particolare a tutti quelli che cercano un prodotto differente da quello industriale ma vengono intercettati dalle cosiddette birre crafty. Granda è un birrificio che ha seguito un percorso esemplare: partito dalla passione del proprio fondatore si è sempre sostenuto in maniera autonoma crescendo strutturalmente di anno in anno senza fretta e con coerenza. Grazie a questo percorso fatto di solidità e passione, nel 2020 annuncerà alcune importanti novità che verranno anticipate al BeerAttracion 2020: tra le altre, il coinvolgimento di una serie di artisti per comunicare con ancor più forza la propria missione nel mercato.
Per quanto riguarda l’etichetta, invece, è diventata in alcuni casi il campo di sperimentazione di nuovi linguaggi oppure la tela per alcuni artisti. Interessanti sono i casi dell’etichetta del vino spagnolo Mar de Fiandres 2003, che cambia colore quando il vino raggiunge la giusta temperatura di servizio, o quello delle “etichette parlanti” che usano la tecnologia del Qrcode; infine, le etichette artistiche dello Chateau Mouton Rothschild che ha commissionato le sue etichette a celebri artisti del calibro di Picasso e Salvador Dalì. Ma il vino non è l’unico prodotto che sta attarversando la cosiddetta svolta creativa; infatti, da qualche anno iniziano a intravedersi le prime interessanti sperimentazioni anche nel settore delle birre artigianali. Uno di questi esempi è rappresentata dalla partneship tra il Birrificio Ofelia, con sede a Sovizzo in provincia di Vicenza, e il visual artist Emanuele Panzarini, dalla quale è nato il progetto presentato al pubblico il 7 dicembre: “La “svolta creativa” delle birre artigianali: “Una birra per due”.
Lo scopo di questo progetto è quello di accrescere la cosapevolezza del mercato sul fatto che incontrarsi e condividere dei momenti insieme, sorseggiando un bicchiere di birra, rappresenta un momento iconico e un appuntamento sicuro, proprio come da anni lo è la vigilia di Natale, il film di Eddie Murphy e Dan Aykroyd l. Quello di Birra Ofelia non è l’unico progetto sviluppato nel mondo delle birre da Emanuele Panzarin. A questo si aggiunge quello realizzato per il Birrificio Monterosso: “Una birra per stagione”: 4 birre speciali per 4 stagioni tutte da vivere. La creatività sviluppata per il Birrificio Monterosso nasce dall’interpretazione artistica dei Colli Euganei che vengono rappresentati con una veste minimal e colorata per le diverse stagioni dell’anno. Il progetto è partito dall’Inverno con una produzione esclusiva di birra al miele di melata, prodotto nel territorio, nei formati da 33cl e 75 cl.