Accelerare il cambiamento interno facendo al tempo stesso da centro propulsore per dare una spinta al settore dell’oil&gas verso digitalizzazione e sostenibilità. A questo ambisce la rinnovata strategia di Maire Tecnimont che, sotto l’egida di un evento denominato Beyond Digital, si è candidata ad assumere un ruolo di primo piano nel comparto dell’ingegneria impiantistica per tutto ciò che concerne lo sviluppo di piattaforme tecnologiche in grado di integrarsi con le migliori soluzioni digitali per i clienti. Con l’obiettivo di migliorare performance e redditività, ma anche di creare, insieme agli stakeholder della filiera, un ecosistema sempre più sostenibile per tutto ciò che ruota intorno all’economia dei grandi impianti industriali per la trasformazione degli idrocarburi. “Digitalizzazione e transizione energetica sono per Maire Tecnimont due grandi opportunità da cogliere in maniera complementare”, ha dichiarato il presidente Fabrizio Di Amato in occasione dell’evento promosso in collaborazione con Boston Consulting Group. E lo conferma il fatto che, a poco più di un anno dal debutto di NextChem (la business unit interamente dedicata alle tecnologie per favorire transizione energetica e chimica verde), Maire Tecnimont ha ritenuto i tempi maturi per presentare il rinnovato paradigma con cui la società che ha sede ai palazzi alti di Milano ha inteso ottimizzare i processi interni e avviare l’efficientamento digitale coinvolgendo attivamente tutte le persone all’interno del gruppo.
“Da imprenditore”, ha spiegato Di Amato, “penso che il successo di questo processo possa avvenire solo attraverso un approccio a imprenditorialità diffusa, nel quale noi tutti dobbiamo reinventarci nel nostro modo di lavorare”. Le evidenze da cui Maire Tecnimont ha preso le mosse sono sotto gli occhi di tutti. Da un lato, la rinnovata sensibilità ambientale nell’opinione pubblica globale; dall’altro, come evidenzia una ricerca Bcg Henderson Institute su oltre 300 aziende, l’esplosione di big data, intelligenza artificiale e rivoluzione digitale: un combinato disposto che ha fatto sì che nell’ultimo quinquennio quasi il 75% degli investimenti effettuati dalle imprese non siano riusciti a incontrare le aspettative in termini di risultati. Segnali inequivocabili che dimostrano come un cambio di passo fosse necessario, specie in un segmento fortemente “tradizionale” e “rigido” come quello dell’oil&gas. Maire Tecnimont ha colto la sfida: “Abbiamo spinto sull’acceleratore”, ha aggiunto il presidente del gruppo, “devo dire che cominciamo a incontrare risposte positive da parte dei clienti”. Non che fosse fermo il gruppo guidato da Di Amato e dall’amministratore delegato Pierroberto Folgiero. Anzi, gestendo un portafoglio ordini pari a 6,6 miliardi di euro complessivi e operando in più di 45 paesi, Maire Tecnimont nell’ultimo quinquennio ha investito qualcosa come 50 milioni in 70 progetti di innovazione.
Ma una simile strategia sul digitale non si costruisce solo stanziando risorse. “Interpretiamo la digitalizzazione non da dreamers ma da doers”, osserva Folgiero, “e ciò che fa la differenza è la capacità di coinvolgere le persone nel disegno del processo”. Seguendo questa strada Maire Tecnimont punta a rafforzare il proprio ruolo di “orchestratore digitale” delle oltre 6mila aziende della catena di fornitura, offrendo ai clienti nuovi servizi per consentire recuperi di efficienza e produttività sia in fase di realizzazione che di gestione dell’impianto. Qualche esempio? Con l’applicazione di soluzioni digitali a un impianto petrolchimico si può generare un recupero di efficienza stimato tra il 4 ed il 7% di margine operativo. Grazie ai big data e all’intelligenza artificiale la manutenzione predittiva può ridurre sensibilmente i costi di gestione e conduzione. E grazie alle tecnologie di geolocalizzazione il coordinamento da remoto delle attività sul campo incrementa la sicurezza e accelera la curva di apprendimento dei tecnici con recuperi di produttività. Infine, la programmazione digitale integrata tra cliente, contrattista e fornitore consente di minimizzare ritardi di fabbricazione e ottimizzare spedizioni e consegne. Un’audace opera di modernizzazione che non sarebbe possibile senza la dedizione della compagine degli oltre 9.100 qualificati professionisti che ogni giorno lavorano nel mondo per Maire Tecnimont. Al tempo stesso “un’occasione per inserire risorse con profili non tipici del nostro settore, che ci aiutino a interpretare la trasformazione in atto”, spiega Franco Ghiringhelli, human resources, ict and process excellence svp del gruppo Maire Tecnimont. Per ottimizzare al massimo il potenziale di una simile occasione, però, occorre anche saperla comunicare adeguatamente. Una sensibilità che in Maire Tecnimont non manca: lo testimonia il lancio dei podcast brandizzati per raccontare l’impegno nella digitalizzazione e sostenibilità. I contenuti del corporate magazine Evolve, nato nel 2017, sono stati declinati su Spotify, iTunes e Spreaker da una voce narrante femminile, arricchiti da brani d’archivio di notiziari, film o pubblicità d’epoca. Il primo episodio (intitolato Take the challenge!) racconta proprio la sfida della transizione energetica.
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