“Signore, sicuro che ha capito bene la descrizione di questa asta?” “Sì sono un appassionato di puntatori laser”. Inizia così, con un puntatore laser rotto venduto a 14,83 dollari, la storia di uno dei più grandi e-commerce e “mercato delle pulci” online: eBay. Fondato il 4 settembre 1995 da Pierre Omidyar (programmatore di origini iraniane nato a Parigi nel 1967 e naturalizzato statunitense) da quel giorno eBay ha iniziato una scalata imminente, che prima le ha permesso di acquisire PayPal (incrociando la storia dei tre fondatori di YouTube), e poi di sbarcare in Borsa sul Nasdaq di Wall Street.
Nelle ultime ore però eBay è finita sotto i riflettori per un motivo ben preciso: da “banditore” si appresta a diventare l’oggetto venduto. Secondo il Wall Street Journal, l’Intercontinental Exchange, la società proprietaria del Nyse (New York Stock Exchange), avrebbe presentato ai vertici di eBay un’offerta di acquisizione del valore di 30 miliardi di dollari.
L’indiscrezione ha messo subito le ali alle azioni eBay. Nella giornata di ieri infatti il titolo dell’azienda fondata a San Jose ha guadagnato l’8,78%, fissando il prezzo delle azioni a 37,41 dollari per azioni. Non convinti invece gli investitori dell’Intercontinental Exchange che ha invece ceduto il 7,45%.
eBay: la nascita e la leggenda del puntatore laser
In occasione dei suoi prossimi 25 anni, che compirà il 4 settembre 1995, è interessante ripercorrerere tutte le tappe fondamentali della storia di eBay, a partire dalla sua nascita e dall’aneddoto che ha permesso al suo fondatore Pierre Omidyar di diventare miliardario. Come accennavamo all’inizio, un po’ come tutte le storie dei più grandi successi, eBay nasce un po’ per caso, ma da un’idea ben precisa: permettere a chiunque di potersi disfare di tutti quei vecchi oggetti che non usava più.
Per farlo, Pierre Omidyar, nella sua casa a San Jose (California), decise di inserire una sezione dedicata alle aste all’interno del suo sito “AuctionWeb”. Questo era infatti il nome iniziale di eBay. La gente postava un annuncio corredato da foto e impostava un prezzo di partenza, gli utenti poi avrebbero le loro offerte giocando al rialzo con le offerte precedenti. Il tutto era gratuito e il sito caricava suolo una percentuale sulla vendita finale.
E si narra appunto che il primo oggetto venduto fu un puntatore di laser rotto. Secondo la “leggenda”, infatti, il programmatore nato a Parigi capì la potenza della sua idea quando riuscì a vendere per 14,83 dollari proprio quell’oggetto non funzionante. Ne rimase così stupito che contattò addirittura l’acquirente, che gli rispose con tranquillità, dicendogli: “Sono un appassionato di puntatori laser, sono felice”.
Leggenda a parte, per garantire l’affidabilità eBay decide di basarsi sul vecchio sistema del passaparola che impera in ogni mercato reale. Ogni utente dà un suo giudizio, valuta se il venditore è veloce nelle risposte, se ha prezzi di spedizione equi o vende oggetti fasulli. Questo sistema di rating permette di conoscere quanto il venditore sia affidabile, oppure se vende merce contraffatta.
Il cambio nome e la storia di eBay
Dopo i primi oggetti venduti e la nomina nel 1996 di Jeffrey Skoll come primo presidente della compagnia, eBay inizia la sua ascesa nel 1997, ossia quando Pierre apre (a settembre) il dominio eBay.com e le aste da 250.000 diventano 2.000.000. La svolta però che ha contribuito a questa escalation è arrivata senza dubbio dall’accordo firmato a novembre 1996 con la Electronic Travel Auction per utilizzare la tecnologia SmartMarket al fine di vendere biglietti aerei, ferroviari e altri titoli di viaggio.
Nel 1997 eBay ottiene ingenti finanziamenti: 6,7 milioni di dollari dalla società di venture capital Benchmark (che si aggiudica il 21% della società) e diversi milioni di dollari anche da altri finanziatori (che hanno anche investito in Instagram e Twitter). Siamo giunti al 21 settembre 1998 e eBay (dopo 3 anni dalla sua fondazione) si quota in Borsa. Il primo giorno è un successo. Le azioni del titolo infatti volano dai 18 dollari iniziali a 53,50 dollari. Omidyar ha ufficialmente ottenuto il successo, è milionario.
Tra le operazioni più importanti di eBay si ricorda soprattutto l’acquisizione nel 2002 per 1,54 miliardi di dollari di PayPal (che nel 2018 ha fatturato oltre 15 miliardi di dollari), e quella di Skype nel 2005 per 2,6 miliardi di dollari. Quest’ultima però è stata rivenduta da eBay nel 2011 a Microsoft per 8,5 miliardi di dollari.
L’arrivo di Amazon e la difficoltà di eBay
Ovviamente, c’è anche un aspetto che va ricordato: eBay detiene anche siti come eBay annunci, Kijiji o Gumtreeche, che hanno portato in Rete i vecchi annunci sui giornali, dando vita quindi a un mercato delle pulci online e globale.
E proprio queste controllate sarebbero state messe in vendita da eBay al prezzo di circa 10 miliardi di dollari per cercare di contrastare Amazon che ovviamente negli ultimi anni ha costretto l’azienda di San Jose a cambiare strategia. Decisione dettata anche dal fatto che i numeri non stanno sorridendo.
Per esempio, negli ultimi tre mesi del 2019 eBay ha visto gli utili scivolare a 558 milioni di dollari (dai 763 milioni di dollari dello stesso corrispettivo precedente) e il fatturato è diminuito del 3,4%, passando da 2,9 (degli ultimi tre mesi del 2018) a 2,8 miliardi dollari. Ma non è tutto. Secondo eBay stessa il giro d’affari per il prossimo trimestre del 2020 è previsto ancora al ribasso e con precisione intorno ai 2,55-2,60 miliardi di dollari.
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