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La Nasa cerca astronauti per andare su Marte. E la prima donna che sbarcherà sulla Luna

Astronauta Nasa
(Photo by NASA via Getty Images)

Articolo di Lisette Voytko su Forbes.com

La Nasa ha annunciato martedì che assumerà nuovi astronauti. Potrebbero fare il loro debutto nello spazio in occasione della missione sulla Luna in programma nel 2024, ma rientrano nell’ambito del programma Artemis, che porterà il primo uomo su Marte entro il 2030. Obiettivi fissati dall’amministrazione Trump.

I candidati qualificati per le quali le posizioni sono aperte devono essere cittadini degli Stati Uniti d’America con una laurea in ingegneria, biologia, fisica o matematica conseguita presso un’università accreditata.

La Nasa accetterà le candidature anche di chi ha conseguito un Ph.D di due anni o un dottorato in medicina (anche ortopedia) e di chi ha completato con successo un’accademia del volo riconosciuta a livello nazionale.

Oltre ai titoli accademici, i candidati devono avere almeno due anni di esperienza sul lavoro e devono aver raggiunto almeno un migliaio di ore di volo pilotando jet.

Superare i test fisici della Nasa è uno dei requisiti indispensabili per applicare così come anche lo sono, tra gli altri, l’aver superato il programma base di due anni di formazione, l’addestramento militare di sopravvivenza in acqua, il conseguimento del certificato Scuba, l’acquisizione di determinate competenze robotiche e il superamento del corso di lingua russa.

Oltre ad assumere astronauti, la Nasa dovrà costruire un lander lunare (di cui al momento non dispone), ma per il quale dovrebbe appaltare il contratto a March, secondo quanto riportato da Npr.

L’annuncio della Nasa per la selezione di nuovi astronauti è giunto appena dopo la notizia dell’assunzione in SpaceX di Elon Musk dell’ex capo dei programmi spaziali con equipaggio umano, William Gerstenmaier.

Secondo le linee guida della Nasa, gli astronauti che provengono dalla società civile possono ambire a guadagnare tra i 55 mila e 120 mila dollari. L’ammontare dello stipendio dipenderà dai titoli accademici nonché dall’esperienza. Diverso il discorso per gli astronauti che provengono dalla carriera militare, che seguono differenti criteri retributivi.

I primi sette astronauti assunti dalla Nasa nel 1959 erano quelli destinati al programma Mercury. Da allora sono più di 200 le missioni avviate e quasi 500 gli astronauti che hanno servito l’agenzia. Ma nessun essere umano è più tornato a calcare il suolo lunare dopo l’allunaggio del 1972.

Prima dell’annuncio del presidente Trump di una missione nel 2024, già il suo predecessore George W. Bush aveva sostenuto, nel 2004, che la Nasa sarebbe dovuta tornare sulla Luna entro il 2020, ma ciò non è accaduto. Nel corso dei suoi due mandati, il presidente Obama si è invece concentrato più sull’idea di una missione su Marte che non sul ritorno sulla Luna.

A marzo 2019 il vice presidente Mike Pence ha cominciato a dire che la Nasa avrebbe dovuto tornare sulla Luna nel 2024. A quell’epoca la Nasa stava già lavorando a una missione lunare, ma per il 2028, e ciò significa che l’annuncio di Pence ha anticipato la deadline di ben quattro anni.

A settembre 2019 il sostituto di Gerstenmaier, Doug Loverro, si è detto “molto fiducioso” che gli Stati Uniti possano rispettare la scadenza del 2024.

L’astronauta Christina Koch, intanto, è tornata sulla terra il 6 febbraio dopo aver conseguito il record del più lungo volo spaziale di una donna con 328 giorni in orbita. E tra gli obiettivi della Nasa c’è proprio quello di inserire nell’equipaggio della missione 2024 la prima donna che sbarcherà sulla Luna.

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