Il coronavirus cambierà per sempre le nostre abitudini e la società in cui viviamo. È questo il sunto dell’intervista rilasciata da Bill Gates al capo redattore di LinkedIn Daniel Roth durante la nuova puntata del podcast “This is Working”.
Dopo aver identificato, nelle scorse settimane, le misure e le tempistiche necessarie per sconfiggere il Covid-19, questa volta Bill Gates, si è prima di tutto soffermato sulla possibile fine del lockdown negli Usa, che probabilmente non avverrà “prima degli inizi di giugno e che comunque non coinciderà con un ritorno totale alla normalità” e sulla situazione sanitaria a livello mondiale, in particolare sulla ricerca scientifica che dovrebbe portare alla creazione del tanto atteso vaccino contro il coronavirus. Proprio su quest’ultimo aspetto, Bill Gates non si è sbilanciato e ha affermato che saranno necessari “circa 18 mesi” per poter avere un vaccino disponibile su larga scala, come è successo nel caso dell’Ebola.
Tra l’altro, va ricordato che il secondo uomo più ricco al mondo, tramite la sua Bill e Melinda Gates Foundation, sta finanziando diversi progetti scientifici per la realizzazione di un vaccino per il Covid-19. Tra questi, i più promettenti sono l’Ino-4800, sviluppato dall’azienda biotech americana Inovio e il mRna-1273 realizzato da Moderna.
Bill Gates: il digitale e il mondo del lavoro
Adattamento. È questa una delle parole d’ordine che Bill Gates evidenzia quando l’intervista di Daniel Roth si sposta sul futuro e sugli effetti a livello sociale causati dal coronavirus. È indubbio, infatti, come sottolinea il filantropo americano, che “molte cose cambieranno” e che la società “si spingerà sempre di più verso il digitale”.
E se in alcuni casi si tornerà alla normalità, “come per le scuole, per le fabbriche e per il settore delle costruzioni”, in altri, a causa del Covid-19, si andrà incontro a dei cambiamenti paradigmatici, dettati appunto dall’adattamento digitale.
Tant’è che Bill Gates afferma “dubito che i viaggi di lavoro possano mai tornare. È evidente che ce ne saranno ancora, ma in minor quantità”. Lo stesso succederà per le riunioni. Secondo, lui, infatti, molte aziende inizieranno a seguire il modello delle riunioni virtuali per abbandonare a poco a poco quelle “faccia a faccia”.
Similmente potrebbe anche cambiare il mondo della giustizia, con la creazione di aule di tribunali virtuali o di un giudice virtuale. “In un certo senso – dichiara Gates – è possibile creare qualcosa che in realtà è più efficiente e migliore di quello che c’era prima.”
Sulla scuola e sull’apprendimento, però, il co-fondatore di Microsoft non ha dubbi: l’attività sociale, la possibilità di fare amicizie e di avere un insegnante molto bravo non possono essere sostituite da una connessione internet.
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