+5.100%. È questo in un solo ed emblematico numero il successo ottenuto da Tesla in Borsa in un solo decennio, ossia dal 29 giugno 2010, giorno in cui la società fondata il 1º luglio 2003 da Martin Eberhard e Marc Tarpenning è sbarcata a Wall Street.
Dai 19,20 dollari per azione della sua prima quotazione a 1000,9 dollari per azione. Così Tesla ha stupito e continua a stupire il mondo e i suoi investitori, soprattutto coloro che fin dall’inizio hanno creduto nelle sue potenzialità (e che adesso si ritrova in mano delle azioni d’oro). Tra questi, per esempio, spicca senza dubbio la figura eccentrica del suo ceo e leader Elon Musk (che, tra l’altro, vuole dar vita ai viaggi ipersonici).
Infatti, entrato in azienda come investitore di riferimento, Elon Musk ha da una parte portato Tesla a raggiungere una capitalizzazione di mercato di oltre 180 miliardi di dollari (valendo quindi più di Volkswagen per esempio) e dall’altra ad aggiudicarsi, in piena pandemia, uno dei bonus più alti mai registrati per un direttore di azienda.
La storia in Borsa di Tesla
La crescita delle azioni di Tesla è stata immediata, visto che già dopo 2 anni dalla sua quotazione in Borsa, il titolo era andato incontro a un incremento di oltre il 50%, passando quindi da 19,20 dollari per azione a quasi 30 dollari per azione. Questo però era solo l’inizio di uno dei rally più entusiasmanti della storia.
A partire da marzo 2013, infatti, la società guidata da Elon Musk in soli 5 mesi ha fatto registrare un rialzo senza precedenti di oltre il 429%. Le azioni sono quindi volate da un prezzo di 34 dollari ad azione ad uno di 182 dollari per azione. Da quel momento in poi Tesla non ha più smesso di tenere il pedale sull’acceleratore. Tant’è che a settembre 2014, le azioni schizzarono fino a un prezzo di 246 dollari. Ciò significa che da marzo 2013 a settembre 2014 il titolo fu capace di realizzare un incremento di valore superiore al 600%.
Il record però non era ancora stato raggiunto, anzi tutto il contrario. Infatti, se per cinque anni le quotazioni rimasero pressoché costanti, qualcosa è cambiato a partire da novembre 2019. Dal 29 novembre le azioni della società americana hanno ripreso a schizzare verso l’alto, facendo segnare, giorno dopo giorno, incrementi di circa il 20% a seduta, che hanno permesso a Tesla prima di sfondare il muro dei 100 miliardi di capitalizzazione (rendendo felice Elon Musk) e poi di chiudere questo primo decennio in Borsa (conclusosi con la giornata di ieri) con una crescita totale del 5.100%, che ha fatto volare le azioni da 19,20 a 1000,9 dollari dollari.
Tanto per fare un esempio: chi aveva investito 1929 dollari al tempo della quotazione, aggiudicandosi quindi 100 azioni, oggi potrebbe vendere la sua quota al prezzo di 100mila dollari.
I ricavi di Tesla
Il successo di Tesla, ovviamente, non è descritto solo dal suo percorso in Borsa ma anche dal giro d’affari generato negli anni. Infatti, come riporta Forbes.com, l’azienda diretta da Elon Musk è passata da 200 milioni di dollari di ricavi (attestati nel 2011) ai 25 miliardi di dollari, registrati lo scorso anno.
Ciò significa che ogni anno i ricavi sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente. Per il 2021, complice anche la pandemia, si avrà un rallentamento del ritmo di crescita, visto che le aspettative di consenso prevedono ricavi per 38 miliardi di dollari.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .