Il mondo del calcio continua e continuerà a risentire degli effetti economici scaturiti dalla pandemia da Covid-19. Se da una parte i club, in questi mesi, sono andati incontro a una svalutazione dei cartellini dei giocatori in rosa e a una diminuzione dei ricavi, dall’altra l’industria del pallone rischia di dover fronteggiare, in particolare la Serie A (finita nel mirino di diversi fondi di investimento), una delle sessioni di calciomercato tra le meno scoppiettanti degli ultimi anni, soprattutto in termini di operazioni e di spesa.
Infatti, secondo quanto evidenziato da un’analisi condotta dalla società di consulenza EY, il valore complessivo delle sessioni 2020/2021 (che comprende la finestra estiva ed invernale) sarà di 830 milioni di euro, ossia il 40% in meno rispetto agli 1,4 miliardi di euro fatti registrare dal massimo campionato italiano nel calciomercato 2019/2020.
A calare, ovviamente, sarà anche il numero di trasferimenti. Secondo la società di consulenza, infatti, passeranno da 355 a 291.
Calciomercato, Serie A e Covid-19: i fattori critici
Partendo dal presupposto che – come evidenzia EY – il calciomercato “è vitale all’interno del business calcistico, sia da un punto di vista tecnico (per alzare il livello qualitativo delle squadre), sia finanziario (come fonte di finanziamento per le squadre minori che vendono i giocatori di valore)”; la società di consulenza ha evidenziato un problema fondante che si è riscontrato negli ultimi anni: “i club non sono in grado di ripagare i propri acquisti attraverso le cessioni”.
Infatti, prendendo a riferimento le attività di calciomercato dei 5 top campionati europei (Inghilterra, Italia, Spagna, Germania e Francia) EY ha potuto evincere che dal 2015/16 al 2019/2020, la cifra spesa per gli acquisti ha nettamente superato gli incassi delle cessioni: 5 miliardi contro 3,8 miliardi di euro. Ciò significa che si è andati incontro a un minus di 1,2 miliardi di euro.
Detto ciò, è indubbio – sottolinea EY – che “la crisi economica legata al Covid-19 avrà un ulteriore impatto negativo sulla possibilità di spesa delle squadre” per due motivi principali:
- diminuiranno le fonti accessorie per finanziare il calciomercato (quali surplus della gestione operativa derivante da ricavi operativi superiori ai costi operativi. Questo, tra l’altro, è un problema molto rilevante in Serie A, visto che già molti club hanno fatto ricorso a debiti verso banche e istituti creditizi e a versamenti da parte dei soci.
- le squadre di Serie A subiranno una riduzione di cassa nella stagione 20/21 (circa 400 milioni di euro) principalmente imputabile alla contrazione dei ricavi da ticketing e da sponsor.
A causa di ciò, il Covid-19 – oltre ad impattare sul numero dei trasferimenti e sugli investimenti – creerà una vera e prova svalutazione. Tant’è che, secondo EY, i club saranno costretti a concentrarsi prioritariamente sugli acquisti necessari, offrendo eventualmente anche prezzi inferiori in base alle disponibilità finanziarie. Il valore medio sarà infatti inferiore del 23% rispetto al prezzo medio delle operazioni della stagione 19/20.
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