Nel 2019 la popolazione di High Net Worth Individual (HNWI) e la relativa ricchezza sono aumentati di quasi il9% a livello globale, nonostante il rallentamento dell’economia mondiale, la guerra dei dazi e le tensioni geopolitiche. Tale incremento è dovuto a un aumento della ricchezza in Nord America e in Europa rispettivamente dell’11% e del 9% (in Italia l’incremento è stato dell’8%), percentuali che – per la prima volta dal 2012 – hanno superato quelle dell’area Asia-Pacifico (8%). Tuttavia il boom dell’anno precedente è stato offuscato da uno scenario incerto, visto che le attese del Fondo Monetario Internazionale sull’economia globale stimano un calo del 4,9% nel 2020.
Sono alcuni dei principali risultati del World Wealth Report 2020 pubblicato oggi da Capgemini. Il report riguarda 71 paesi, che rappresentano oltre il 98% del reddito nazionale lordo globale e il 99% della capitalizzazione dei mercati azionari mondiali. Al sondaggio Global HNW Insights Survey del 2020 hanno partecipato oltre 2.500 High in 21 importanti mercati wealth in Nord America, America Latina, Europa e nell’area Asia-Pacifico. L’indagine è stata condotta a gennaio e febbraio 2020 e, in quanto tale, i risultati dell’indagine non tengono conto dell’impatto della crisi di COVID-19.
Gli effetti del COVID-19
Secondo i report del World Federation of Exchanges, la pandemia di COVID-19 ha eliminato più di 18.000 miliardi di dollari dai mercati globali tra febbraio e marzo 2020, prima della leggera ripresa registrata ad aprile. L’analisi di Capgemini prevede un calo della ricchezza globale tra il 6% e l’8% alla fine di aprile 2020 (rispetto a dicembre 2019).
Gli investimenti sostenibili e i servizi a valore aggiunto stanno guadagnando terreno
Anche le priorità di investimento sono mutate: dopo la pandemia, gli investimenti sostenibili(IS) stanno assumendo un ruolo di primo piano.
Nel segmento degli ultra-HNWI gli investimenti sostenibili stanno vivendo un’eccezionale momentum. Il 27% degli HNWI ha espresso interesse per i prodotti IS, mentre il 40% degli ultra-HNWI si è detto disposto a investire in sostenibilità.
Gli HNWI prevedono di destinare il 41% del loro portafoglio ai prodotti IS entro la fine del 2020 e il 46% entro la fine del 2021. Le società di wealth management hanno preso atto di questa tendenza e sono pronte a soddisfare tale domanda, tanto che attualmente l’80% delle società del comparto offre già opzioni per gli investimenti sostenibili.
Le ragioni principali che spingono l’interesse degli HNWI verso gli investimenti sostenibili sono i rendimenti più elevati e i rischi più bassi – il 39% si aspetta di ottenere rendimenti più elevati dai prodotti IS, mentre il 33% considera gli IS una tipologia di investimenti solidi e, al contempo, meno speculativi. È interessante notare che già il 26% degli HNWI afferma di voler offrire il proprio contributo positivo alla società.
L’iper-personalizzazione è necessaria per soddisfare le aspettative in continua evoluzione
Le azioni sono diventate l’asset class più significativa all’inizio del 2020 e hanno rappresentato il 30% dei portafogli finanziari degli HNWI a livello mondiale, soprattutto grazie alla solidità dei mercati azionari e agli stimoli finanziari che sono riusciti a ristabilire la fiducia.
Gli HNWI stanno diventando sempre più critici anche per quanto riguarda le commissioni dei gestori patrimoniali, con il 33% che afferma di non essere contento dei tassi del 2019, percentuale che dovrebbe aumentare a causa della volatilità dei mercati.
Secondo il report, più di un HNWI su cinque potrebbe cambiare il proprio wealth manager di riferimento l’anno prossimo, citando le commissioni elevate come principale causa nel 42% dei casi.
Gli HNWI hanno anche evidenziato una preferenza per le commissioni basate sulla performance e sui servizi rispetto a quelle basate sugli asset, fattore che si traduce in una maggiore aspettativa sul valore offerto per via delle fee applicate.
Prima dello sviluppo della pandemia di COVID-19 (gennaio-febbraio 2020), gli investitori hanno dichiarato di essere meno soddisfatti dei touchpoint del client journey relativi a servizi e informazioni personalizzate della loro azienda, e più del 60% degli HNWI ha affermato di aver riportato esperienze insoddisfacenti.