Dopo diversi tentativi, questa volta il bitcoin ce l’ha fatta e ha superato la soglia psicologica dei 20mila dollari, facendo segnare un nuovo massimo storico. Ma non è tutto. In queste ore, la criptovaluta più famosa e scambiata al mondo è riuscita a spingere le sue quotazioni poco oltre i 22mila dollari.
Aspetti principali
- Nella giornata di ieri, il bitcoin è riuscito a rompere la soglia di resistenza dei 20mila dollari, stabilendo un nuovo record storico. È la prima volta che accade nei suoi 12 anni di vita.
- A novembre, dopo un rally di oltre il 15% in meno di una settimana, la criptovaluta aveva già superato il precedente record storico, fissato a 19.600 dollari, del dicembre 2017, ossia prima dello scoppio della bolla che aveva fatto precipitare a meno della metà le quotazioni in meno di un mese.
- Se ieri le quotazioni del bitcoin sono salite di oltre il 10%, da inizio anno il guadagno è ancora più netto. Dal 1° gennaio 2020 il suo valore di mercato è cresciuto di oltre il 180%. Fattore che dimostra che il bitcoin sta sempre più convincendo gli investitori istituzionali, anche come bene rifugio, per difendersi dalla crisi scatenata dal Covid-19.
- “Il Bitcoin potrebbe servire come agente di diversificazione rispetto all’oro e ad altri asset simili”, ha detto il miliardario Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates, la scorsa settimana in una discussione su Reddit
- “Sono felice di aver comprato Bitcoin. Prossima fermata 50.000 dollari. Un gran numero di denaro istituzionale arriverà nel 2021. Comprate sotto i 20.000 dollari. Se vi siete persi Bitcoin, comprate l’argento, che è pronto a muoversi a causa del Green New Deal di AOC. L’America è nei guai. Il futuro è luminoso per oro, argento, Bitcoin e imprenditori”, ha dichiarato su Twitter l’autore del best-seller ‘Rich Dad Poor Dad’, Robert Kiyosaki.
Background
Nella prima metà del 2020, oltre 20 istituzioni finanziarie, con un patrimonio compreso tra i 10 milioni e gli oltre 5 miliardi di dollari, hanno rivelato di possedere bitcoin tramite il Grayscale Bitcoin Trust, un veicolo di investimento quotato in borsa che possiede bitcoin e ne tiene traccia del prezzo. Ma non è tutto. A ottobre la società di pagamenti Square ha investito 50 milioni di dollari in bitcoin al fine di diversificare il suo bilancio in gran parte composto da dollari, mentre martedì in una nota gli investitori, giunta anche a Reuters, Ruffer Investment Company ha investito in bitcoin circa il 2,7 % dei suoi asset gestiti (27 miliardi di dollari) ossia circa 740 milioni di dollari, per conto di oltre 6.500 investitori a livello globale.
Scenario
Anche se la crisi scatenata dal Covid-19, con la contestuale crescita dell’incertezza finanziaria, è stata un fattore cruciale per il rally del bitcoin, tuttavia non è l’unico. Ad esso, infatti, va aggiunto il sempre più crescente interesse delle società, degli investitori individuali e di quelli istituzionali. E la decisione di PayPal di permettere, momentaneamente solo ai suoi utenti americani, di pagare in Bitcoin; il ritorno del progetto della criptovaluta di Facebook (ridenominata ‘Diem’) o, in Italia, l’ingresso di Banca Generali nel capitale di Conio Inc., fintech attiva nei servizi di criptovalute (in particolare bitcoin), ne sono una pura dimostrazione. “Rispetto al 2017, quando la domanda proveniva dal retail, adesso, la domanda attuale proviene da un livello istituzionale completamente sfuggito al radar per molte persone e sembra destinata a continuare fino al 2021”, ha dichiarato – come riporta Forbes – Danny Scott, amministratore delegato dell’exchange di criptovalute e bitcoin, CoinCorner.
In cifre
Grazie alla domanda crescente di investitori anche istituzionali il volume di scambi si è attestato a 36 miliardi di dollari. Tenendo conto di questi livelli, la capitalizzazione del bitcoin si attesta a circa 380 miliardi di dollari, più della metà (il 64%) del valore totale di mercato di tutte le criptovalute.
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