Dopo un Consiglio dei ministri durato quasi tre ore e terminato alle ore 00,50 di oggi, il governo, come si legge in una nota ufficiale, ha approvato il recovery plan, il piano nazionale di ripresa e resilienza da 210 miliardi di euro che dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da Covid-19.
Guidato da obiettivi di policy e da interventi connessi ai tre assi strategici condivisi a livello europeo – digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale – il recovery plan italiano illustra, ha sottolineato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sui suoi profili social, in oltre 170 pagine le strategie, i progetti e le risorse per far ripartire l’Italia.
https://www.facebook.com/roberto.gualtieri.eu/photos/a.662019430532000/3748125685254677/
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Recovery plan, le aree tematiche degli interventi
Basato sull’obiettivo di affrontare, in modo radicale, le profonde trasformazioni imposte dalla duplice transizione, ecologica e digitale, il recovery plan rappresenta un’importante momento di collaborazione tra pubblico e privato, visto che gli investimenti avverranno in entrambe le sfere (oltre il 70% dei 210 miliardi di euro sarà previsto per gli investimenti pubblici, il 21% circa sarà invece dedicato a quelli privati). Inoltre, evidenzia il governo, con il recovery plan si mira al rafforzamento del ruolo della donna e al contrasto alle discriminazioni di genere, all’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno.
Ecco perché il piano nazionale di ripresa e resilienza è stato articolato in sei missioni, che rappresentano le ‘aree tematiche’ strutturali di intervento:
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- rivoluzione verde e transizione ecologica;
- infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- istruzione e ricerca;
- inclusione e coesione;
- salute.
Nell’insieme, le missioni raggruppano sedici componenti, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del governo, che a loro volta si articolano in 47 linee di intervento per progetti omogenei e coerenti. Dei 210 miliardi di euro previsti dal recovery plan, 144,2 miliardi finanziano “nuovi progetti” mentre i restanti 65,7 miliardi sono destinati a “progetti in essere” che riceveranno una significativa accelerazione dei profili temporali di realizzazione e quindi di spesa. Tra l’altro, sottolinea Palazzo Chigi, impiegando le risorse nazionali del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 non ancora programmate, è stato possibile incrementare gli investimenti di circa 20 miliardi per nuovi progetti in settori importanti, che comprendono: la rete ferroviaria veloce, la portualità integrata, il trasporto locale sostenibile, la banda larga e il 5G, il ciclo integrale dei rifiuti, l’infrastrutturazione sociale e sanitaria del Mezzogiorno.
Alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica la maggior fetta: 67,5 miliardi
Il primo 70% delle sovvenzioni verrà impegnato entro la fine del 2022 (e speso entro la fine del 2023) e il restante 30% sarà speso tra il 2023 e il 2025. Nei primi tre anni, la maggior parte degli investimenti e dei ‘nuovi progetti’ sarà sostenuta da sovvenzioni. Nel periodo 2024-2026, viceversa, la quota maggiore dei finanziamenti per progetti aggiuntivi arriverà dai prestiti.
Ecco di seguito l’entità delle risorse che il governo prevede di impiegare nelle sei missioni previste nel recovery plan, con la distinzione tra i progetti già in essere e quelli nuovi:
Area di intervento |
Investimenti per progetti in essere (in miliardi di euro) |
Investimenti per nuovi progetti (in miliardi di euro) |
Totale investimenti (in miliardi di euro) |
Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura |
10,3 | 34,8 | 45,1 |
Rivoluzione verde e transizione ecologica; |
31,6 | 35,9 |
67,5 |
Infrastrutture per una mobilità sostenibile |
11,7 | 20,3 |
32 |
Istruzione e ricerca
|
3,8 | 22,3 |
26,1 |
Inclusione e coesione
|
4,1 | 17,2 |
21,3 |
Salute
|
5,3 | 12,7 |
18 |
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