È come se King Kong e Mazinga cominciassero a scambiarsi botte da orbi in un cartone animato. I due uomini più ricchi del mondo, Elon Musk e Jeff Bezos, entrano in rotta di collisione: una guerra stellare per la conquista delle reti internet ultraveloci, che saranno diffuse capillarmente su tutta la Terra dai loro sciami di satelliti a bassa quota.
La battaglia vede il Project Kuiper di casa Amazon contro il dirompente piano di lanci di Starlink, società di Elon Musk. In parole semplici, i due titani della tecnologia si scontrano perché non c’è spazio sufficiente per ambedue le flotte di satelliti, un po’ accade sulle autostrade più trafficate. È quasi superfluo ricordare che ci sono in ballo ricchissimi contratti con aziende e una base utenti che promette numeri mai visti, data la copertura pressoché planetaria.
Il primo cliente della rete di Starlink, quella di Musk, è un nome altisonante come Microsoft. Secondo gli analisti, stiamo parlano di un mercato da mille miliardi dollari. Soldi che pioveranno sulla montagna di denaro su cui già siedono i due tycoon.
Anche l’Italia nel mirino di Starlink
Amazon lavora da tempo al suo internet satellitare chiamato Project Kuiper e prevede di lanciare 3.236 satelliti nell’orbita terrestre bassa: un sistema in grado di competere con Starlink. A dicembre l’azienda di Seattle ha posato una pietra miliare per quanto riguarda l’hardware per le antenne di cui ha bisogno per connettersi alla rete, ma, secondo gli esperti, è ancora indietro rispetto a Starlink nella produzione e nel lancio dei satelliti. La Federal communications commission statunitense ha autorizzato, a luglio, la proposta di Amazon per Kuiper. L’azienda di Jeff Bezos afferma che investirà più di 10 miliardi di dollari per la costruzione del sistema di connessioni.
Roboanti, come sempre, le ambizioni di Elon Musk. Starlink punta infatti a mettere in aria una rete con circa 12mila satelliti, progettata per fornire connessione ad alta velocità in tutte le zone del pianeta, incluse quelle oggi oscurate.
Con oltre mille satelliti già in orbita, la società che fa capo a SpaceX ha avviato un programma in fase beta a ottobre. Starlink avanza a grandi passi nel mercato globale ed è già stata registrata come fornitore di servizi internet in Italia, Austria, Australia, Argentina, Brasile, Francia, Cile, Colombia, Germania, Grecia, Irlanda, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Filippine, Sud Africa e Spagna.
L’attacco di Jeff Bezos: “SpaceX soffoca la concorrenza”
SpaceX di Elon Musk ha chiesto alla Federal communications commission il permesso di far funzionare i satelliti per comunicazioni Starlink a un’orbita inferiore a quella inizialmente pianificata.
Amazon afferma che la mossa “rischierebbe di provocare interferenze e collisioni con i satelliti Kuiper già pianificati, che, come Starlink, sono progettati per trasmettere servizi internet dallo spazio”. E ancora: “Abbiamo progettato il sistema Kuiper per evitare interferenze con Starlink e ora SpaceX vuole cambiare il design del suo sistema. Questi cambiamenti non solo creano un ambiente più pericoloso per le collisioni nello spazio, ma aumentano anche le interferenze radio per i clienti.”
La sfida sarebbe rimasta chiusa in qualche cassetto dell’amministrazione se non coinvolgesse i due Paperoni d’America. E gli studi di avvocati da 800 dollari l’ora stanno affilando le armi per un affaire che andrà avanti per diversi mesi.
Per ora, ci si scontra a colpi di Tweet. “Le modifiche proposte da SpaceX ostacolerebbero la concorrenza tra i sistemi satellitari”, ha twittato Amazon sul suo account ufficiale dedicato alle news. “È chiaramente nell’interesse di SpaceX soffocare la concorrenza nella culla, ma non è certamente nell’interesse del pubblico trovarsi in un regime di monopolio”.
Elon Musk: “Amazon è in grave ritardo”
La dichiarazione di Amazon risponde a un tweet di Elon Musk: “Non è nell’interesse delle aziende e del pubblico impedire a Starlink di operare per creare il suo sistema satellitare, tenendo conto che quello proposto da Amazon è, nella migliore delle ipotesi, bloccato a diversi anni di distanza dal funzionamento”.
Allo stato attuale è in vantaggio la Space Exploration Technologies Corp. di Elon Musk, che ha lanciato più di mille satelliti e sta registrando i primi clienti negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada.
La battaglia per la conquista dell’internet planetario è solo all’inizio e certamente a Jeff Bezos non mancano i mezzi per contrastare l’irruenza imprenditoriale di Elon Musk.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .