Da title sponsor della Serie A a partner strategico di Dazn nella partita dei diritti tv del massimo campionato di calcio italiano per le tre prossime stagioni 2021-2024. Dopo anni di test nel mondo dello streaming video, Tim decide di entrare in campo da protagonista e di anticipare la probabile ascesa anche in Serie A delle piattaforme straniere, come Amazon (che si è aggiudicata i diritti tv in Italia per la trasmissione di 16 match di Champions League per le edizioni 2021-2024), con un accordo economico e di distribuzione con la piattaforma di streaming inglese.
Come riportato da Bloomberg, la partnership tra le due società non prevede la partecipazione di Tim alla procedura di gara annunciata dalla Lega Calcio per l’assegnazione dei diritti televisivi per il triennio 2021/2024, “ma la sottoscrizione di un’intesa volta a integrare l’accordo di distribuzione già in essere, anche nei termini economici, condizionata all’aggiudicazione a Dazn della gara”, dichiara in una nota la più azienda italiana. “In base all’accordo – continua la società diretta da Luigi Gubitosi – Tim si qualificherebbe come operatore telefonico e pay tv di riferimento che offre contenuti Dazn in Italia, nonché per la partnership tecnologica. La collaborazione inizierebbe a luglio 2021 e includerebbe l’offerta completa di contenuti sportivi live e on demand di Dazn”.
Tim e Dazn per i diritti tv della Serie A: i dettagli dell’accordo
Oltre ad accaparrarsi i diritti tv di 7 partite in esclusiva per le prossime tre stagioni di Serie A (ad ora Dazn ne trasmette 3), l’accoppiata Tim-Dazn soddisfarebbe la richiesta economica di 1,15 miliardi di euro fissata dalla Lega del massimo campionato italiano. Impegnata, tra l’altro, in una lotta giudiziaria con Sky per il mancato pagamento dell’ultima rata dei diritti tv per la stagione 2019/2020.
Secondo Bloomberg, infatti, la proposta messa sul tavolo dalle due società si attesterebbe a 1,18 miliardi di euro. Di questi, Dazn si farebbe carico di 840 milioni, Tim dei restanti 340 milioni di euro. Questo perché l’azienda italiana si sarebbe impegnata al pagamento di un minimo annuale garantito pari a oltre il 40% dell’importo totale annuo dovuto alla Serie A.
LEGGI ANCHE: “L’assalto dei fondi potrebbe cambiare per sempre il calcio italiano”
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .