Articolo di Gina Heeb apparso su Forbes.com
Google prevedere di smettere di utilizzare la tecnologia che traccia gli utenti su Internet. Una mossa che potrebbe accelerare un importante cambiamento nel modo in cui le aziende fanno advertising online, di fronte alle crescenti preoccupazioni sulla privacy da parte di gruppi di difesa e regolatori governativi.
FATTI PRINCIPALI
- Google ha affermato che non utilizzerà più cookie di terze parti – i piccoli codici nei browser che le aziende utilizzano per tracciare gli utenti mentre visitano siti web – o qualunque altra tecnologia simile.
- La società ha affermato che utilizzerà solo la tecnologia di “tutela della privacy”, che raccoglie i dati aggregandoli o che mantiene gli utenti anonimi.
- Essendo la più grande azienda di pubblicità digitale al mondo, la sua decisione eserciterà pressioni su altri operatori del settore per rivedere le piattaforme di marketing che sono state costruite sull’uso dei dati personali.
BACKGROUND
Dopo che Google ha annunciato nel gennaio del 2020 che avrebbe interrotto il supporto per i cookie di terze parti, nel settore sono emerse domande su quale tecnologia simile avrebbe utilizzato. Ma ora ha chiarito che non utilizzerà o investirà in alcun “identificatore alternativo per tracciare le persone”.
CRITICA PRINCIPALE
È probabile che la mossa attiri critiche da parte delle aziende che fanno affidamento sull’advertising targetizzato. “Minaccerebbe di interrompere sostanzialmente gran parte dell’infrastruttura di Internet odierna senza fornire alcuna alternativa praticabile e potrebbe soffocare l’ossigeno economico della pubblicità di cui le aziende emergenti hanno bisogno per sopravvivere”, ha detto l’Associazione nazionale degli inserzionisti sull’iniziativa di Google nell’eliminare gradualmente i cookie di terze parti dello scorso anno.
A COSA GUARDARE
Google ha affermato che i test hanno dimostrato che metodi come l’aggregazione dei dati potrebbero effettivamente eliminare i cookie di terze parti dalla pubblicità online. Tuttavia, l’azienda prevede di mantenere annunci pertinenti attraverso la cosiddetta “privacy sandbox”, che a quanto pare nasconde l’individuo all’interno di grandi folle di persone con interessi comuni.
CITAZIONE
“Lo sappiamo, questo significa che altri fornitori possono offrire un livello di tracciamento dell’utente per il monitoraggio degli annunci sul web che noi non potremo offrire”, ha affermato in una dichiarazione David Temkin, direttore del Product Management, Ads privacy and Trust di Google. “Non crediamo che queste soluzioni soddisferanno le crescenti aspettative dei consumatori per la privacy, né resisteranno alle restrizioni normative in rapida evoluzione, e quindi non sono un investimento sostenibile a lungo termine”.
A MARGINE
In un sondaggio Pew Research del 2019, il 79% degli americani ha dichiarato di essere preoccupato per il modo in cui le aziende hanno utilizzato i propri dati. La maggioranza degli intervistati ha inoltre ritenuto di avere “poco o nessun controllo sul modo in cui le proprie informazioni personali venivano utilizzate” e ha affermato che i rischi della raccolta dei dati da parte delle aziende superano i benefici.
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