“Sono estremamente orgoglioso di come abbiamo iniziato il 2021”. Così Albert Bourla, presidente e ceo di Pfizer, ha presentato alla stampa e agli investitori ‘i solidi risultati finanziari’ messi a segno dall’azienda farmaceutica statunitense nel primo trimestre di quest’anno, chiuso con il record di 14,58 miliardi di dollari di ricavi, il 45% in più rispetto ai 10,083 registrati nel primo quarto del 2020. Conseguendo, come si legge nella nota – un utile per azione pari a 0,93 dollari, in aumento del 47%.
Anche se Burla tiene a precisare che escludendo le performance messe a segno dal BNT162b2, i ricavi di Pfizer sono ugualmente cresciuti dell’8% a livello operativo (in linea con l’obiettivo dichiarato di un incremento annuale del 6% fino al 2025), è inevitabile che il vaccino contro il Covid-19 – prodotto e distribuito in collaborazione con la tedesca BioNTech – è uno dei driver principali della crescita di questo primo trimestre. La voce ‘vaccini’, infatti, ha fatto registrare 4,87 miliardi di dollari di entrate, quasi il 30% delle entrate totali e il 204% in più rispetto ai 1,6 miliardi di dollari dei primi tre mesi del 2020.
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Non è un caso, quindi, se oltre ad aver distribuito in questi tre mesi 2,2 miliardi di dollari di dividendi (l’equivalente di 0,39 dollari per azione), Pfizer ha anche comunicato di aver migliorato la guidance per il 2021, attendendosi adesso ricavi compresi in una forchetta tra 70,5 e 72,5 miliardi di dollari (precedentemente erano compresi tra i 59,4 e 61,4 miliardi di dollari). Prevedendo, tra l’altro, entrate di circa 26 miliardi di euro provenienti proprio dal vaccino contro il Covid-19 dalla fornitura di 1,6 miliardi di dosi.
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