Oltre 1200 eventi estremi in Italia, questo è il bilancio che la Coldiretti ha fatto per l’anno 2021. Numeri che fanno una certa impressione, soprattutto se arrivano a rinforzo del rapporto di pochi giorni fa delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Un fenomeno che finisce per avere risvolti significativi anche a livello economico. La maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, infatti, ha stimato in una nota ufficiale che l’ effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.
Un miliardo di danni dai roghi
L’estate 2021 è stata ricca di fenomeni estremi anche su scala internazionale. Basti citare l’alluvione in Germania dello scorso luglio, che ha causato centinaia di morti. Oppure le violente grandinate che hanno colpito il nord Italia. E i roghi che in queste settimane stanno affliggendo la penisola, favoriti dalla siccità e dal grande caldo. Gli incendi nell’estate 2021 sono aumentati del 256% nell’estate 2021, con danni per un miliardo di euro. Una tendenza confermata anche da Coldiretti, che parla di eventi estremi aumentati del 56% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso tra nubifragi, alluvioni, trombe d’aria, grandinate e ondate di calore. L’analisi della Coldiretti è stata effettuata sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database, in riferimento all’ultima ondata di maltempo che ha colpito a macchia di leopardo le città e le campagne del nord Italia con esondazioni dei corsi d’acqua, frane, campi allagati e alberi sradicati.
Nove comuni italiani su dieci sono a rischio idrogeologico
La prolungata mancanza di pioggia – sottolinea ancora Coldiretti – ha scottato la frutta e la verdura, impoverito i vigneti, fatto cadere olive e agrumi dagli alberi, tagliato il raccolto di pomodoro e del foraggio necessario per l’alimentazione del bestiame ma anche seccato i terreni. La pioggia è importante per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa. I forti temporali, invece, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che tende così ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.
La precipitazioni più intense e frequenti cadono su un territorio reso più fragile dalla cementificazione. Questo ha ha fatto salire a 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, a rischio idrogeologico secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Siamo di fronte in Italia – conclude la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e al moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo.
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