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Chi sono gli oligarchi russi che scappano a Dubai per sfuggire alle sanzioni

Questo articolo di John Hyatt e Giacomo Tognini è apparso su Forbes.com

Mentre milioni di rifugiati ucraini fuggono dal loro paese devastato dalla guerra verso la Polonia e l’Europa occidentale, gli oligarchi russi fuggono su yacht di lusso e jet privati verso un’altra destinazione: Dubai.

Spiazzati dalle sanzioni e sgraditi in Occidente, i miliardari russi sono a caccia di proprietà di lusso a Dubai, attirati dalle spiagge sfarzose dell’Emirato, dal programma di visti flessibile e dalla neutralità promessa dal governo locale sull’Ucraina. Ad affermarlo sono diversi broker immobiliari di Dubai, che hanno mostrato proprietà a rappresentanti dei miliardari russi.

“Stiamo ricevendo crescenti richieste da oligarchi russi”, afferma Şerif Nadi Varlı, il principale broker immobiliare di Vartur Real Estate, che ha uffici a Dubai e in Turchia, altra destinazione molto popolare tra i ricchi russi che cercano di sfuggire alle sanzioni. “Questo tipo di persone è alla ricerca di grandi investimenti. Non si fidano a mantenere i loro beni nei paesi europei”.

“Abbiamo visto, da parte degli oligarchi, un certo interesse non solo verso l’acquisto di proprietà a Dubai, ma anche verso un trasferimento qui”, dice un altro broker, che ha chiesto di rimanere anonimo perché teme di rompere gli accordi di riservatezza. Un terzo agente immobiliare di Dubai (che a sua volta ha chiesto di rimanere anonimo) afferma che la sua azienda ha lavorato con “parecchi” miliardari russi alla ricerca di case.

Gli oligarchi a Dubai si troveranno in compagnia di facce note. Almeno tre miliardari russi e un altro magnate che ha perso da poco lo status di miliardario possiedono già proprietà nella città-stato dell’emirato, secondo i dati forniti dal Center for Advanced Defense Studies di Washington. Il magnate dei fertilizzanti Dmitry Rybolovlev possiede una proprietà da 29,5 milioni di dollari a Palm Jumeirah, un lussuoso arcipelago di isole artificiali a forma di palma. I suoi ricchissimi vicini di casa includono Albert Avdolyan e sua moglie Elena, che possiedono due proprietà per un valore complessivo di 19 milioni di dollari, e Andrei Molchanov, che possiede una casa da 26,5 milioni. (Molchanov è uscito dalla lista Forbes dei miliardari del mondo nel 2022). Pavel Durov, il 37enne fondatore dell’app di messaggistica Telegram, è un altro inquilino delle isole.

I nuovi aspiranti residenti di Dubai sembrano fare shopping in un mercato ancora più costoso. La proprietà di maggiore valore offerta dalla Vartur di Nadi Varlı, sempre a Palm Jumeirah, ha un prezzo base di 68 milioni di dollari. “Nel segmento del super lusso, abbiamo assistito a transazioni folli, a prezzi che non avevamo mai visto prima”, afferma Alexander von Sayn-Wittgenstein, amministratore delegato dell’agenzia di lusso Luxcapital, che ha gestito l’acquisto di una casa da 76 milioni di dollari, sempre a Palm Jumeirah, all’inizio di questa settimana.

I broker che hanno parlato con Forbes hanno identificato diversi quartieri popolari tra i ricchi acquirenti russi, oltre al famoso Palm Jumeirah. Jumeirah Bay, un’isola artificiale di circa 550mila metri quadrati, dove le ville costano fino a 30 milioni di dollari, è in cima alla lista. Altre destinazioni comuni includono Emaar Beachfront, sede del grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa, e del secondo centro commerciale più grande del mondo, il Dubai Mall. Anche Dubai Marina, che comprende la spiaggia commerciale e turistica La Mer e il lussuoso complesso sul lungomare Jumeirah Beach Residence, ha parecchio successo.

“I grandi costruttori di Dubai mi dicono che i russi comprano parecchio e spesso”, dice Nadi Varli, che ha menzionato Emaar Properties – il costruttore di Emaar Beachfront e Burj Khalifa – tra le aziende che gestiscono le richieste dei ricchi russi.

I russi che si trasferiscono a Dubai potrebbero voler approfittare del programma dei “visti d’oro” degli Emirati Arabi Uniti, che permette di ottenere la residenza a lungo termine agli stranieri che investono almeno dieci milioni di dirham (2,7 milioni di dollari) in una società o in un fondo di investimento locale. Gli Emirati Arabi Uniti hanno liberalizzato il loro programma di visti all’inizio del 2021, per incoraggiare “investitori, professionisti, talenti speciali e le loro famiglie” a trasferirsi a Dubai. Inoltre, nel gennaio 2021 hanno introdotto un programma di concessione di cittadinanza dietro investimento che consente agli stranieri di acquisire la cittadinanza degli Emirati attraverso investimenti in “proprietà”. Non è ancora chiaro, però, quanto i potenziali cittadini debbano investire per ottenerla e di quali tipi di proprietà si parli.

“È una residenza a vita che ti viene concessa dal governo di Dubai ed è molto conveniente per molti di questi ricchi russi”, afferma Abdullah Alajaji, ad di Driven Properties, agenzia di intermediazione immobiliare di Dubai. La società di Alajaji ha registrato un aumento del 71% del valore netto degli immobili acquistati dai russi nel primo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Molte delle persone con cui abbiamo lavorato erano domiciliate a Londra, Lussemburgo, Svizzera e Israele e ora stanno cercando di piantare le tende a Dubai”, afferma Alajaji. “Sia che si tratti della loro attività, sia di spostare le loro famiglie e risiedere a Dubai”.

Nelle ultime settimane, diversi yacht di proprietà di oligarchi russi si sono diretti verso il porto di Dubai. Il superyacht Madame Gu, di proprietà dell’oligarca dell’acciaio e membro della Duma Andrei Skoch, valutato 156 milioni di dollari dagli esperti di VesselsValue, è stato visto per l’ultima volta a Dubai all’inizio di marzo. Il superyacht da 90 metri Nirvana, appartenente al magnate del nichel Vladimir Potanin, non sanzionato, e il Titan da 82 milioni di dollari del magnate dell’acciaio Alexander Abramov sono attualmente ormeggiati a Mina Rashid, un terminal crociere artificiale nella parte settentrionale della città. I due superyacht sono ormeggiati uno accanto all’altro, secondo i dati del servizio di tracciamento delle navi MarineTraffic. Due altri yacht di proprietà di un oligarca, il Sea & Us di Anatoly Lomakin (58 milioni di dollari) e l’Hermitage di Anatoly Sedykh (73 milioni di dollari), sono stati visti per l’ultima volta a Dubai a marzo e aprile.

Il terminal di Mina Rashid è di proprietà del governo di Dubai, che possiede anche un altro porto turistico popolare tra i miliardari russi – Porto Montenegro a Tivat, in Montenegro – attraverso la Investment Corporation di Dubai. Lo yacht Solaris da 474 milioni di dollari di Roman Abramovich si è stabilito brevemente a Porto Montenegro il 12 marzo prima di salpare per la Turchia, mentre il Galactica Super Nova di Vagit Alekperov, magnate del petrolio e del gas, ha lasciato il porto il 2 marzo.

Oltre ai loro superyacht, gli oligarchi stanno anche portando i loro aerei privati negli Emirati. Forbes ha trovato quattro jet collegati a miliardari russi sanzionati, tra cui Abramovich, Arkady RotenbergViktor Rashnikov e Mikhail Gutseriev, che sono stati rintracciati l’ultima volta a Dubai o ad Abu Dhabi nei mesi di febbraio e marzo. Il Boeing 787-8 Dreamliner di Abramovich, registrato ad Aruba con il codice P4-Bdl, è stato visto l’ultima volta a Dubai il 4 marzo, dopo un decollo da Mosca. I tre jet che sono stati registrati l’ultima volta a Dubai sono atterrati a Dubai World Central (Dwc), l’aeroporto più recente della città-stato, alternativo a Dubai International, dove atterra la stragrande maggioranza dei voli di linea. Definito “l’aeroporto del futuro” dalla società pubblica Dubai Airports, Dwc è ancora in fase di completamento e gli unici voli passeggeri che attualmente riceve sembrano essere charter stagionali offerti da quattro compagnie aeree russe, che partono da varie città russe.

Non sono solo i miliardari russi che affollano le coste di Dubai. Anche a chi è “solo” ricco è stato vietato di viaggiare in Europa, e questo ha portato molti a fare incetta di appartamenti a Dubai. Il numero di russi che possiedono proprietà a Dubai a marzo è salito, soprattutto nella fascia di prezzo da 250mila a 500mila dollari, secondo i dati della società immobiliare di Dubai Metropolitan Premium Properties, citati anche da diversi media russi. (Metropolitan Premium Properties non ha risposto alla richiesta di commento di Forbes). La domanda sta facendo aumentare i prezzi e frustrando alcuni acquirenti: Ellada Gasanova, una popolare stilista russa, si è lamentata su Instagram del costoso mercato immobiliare di Dubai, secondo quanto riportato dai media russi locali. (State tranquilli: a quanto pare, Gasanova è riuscita a trovare un appartamento).

Per gli abitanti di Dubai, la recente ondata di acquirenti russi non è sorprendente, data la storia di investimenti della Russia nell’Emirato. “Il mercato immobiliare di Dubai ha sempre attirato molti investitori russi, che da sempre sono tra i principali investitori negli Emirati Arabi Uniti”, afferma Hamid Jaafri, ad della società di investimenti immobiliari One Investments. “Dubai ha storicamente beneficiato dell’instabilità geopolitica, a causa del suo status di rifugio sicuro, e senza dubbio la crisi tra Russia e Ucraina andrà a vantaggio di Dubai”.

Gli Emirati Arabi Uniti non sono stati timidi nel loro rifiuto di sostenere le sanzioni occidentali contro la Russia. Gli Emirati sono infatti, insieme a Cina e India, uno dei tre paesi che si sono astenuti nella votazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 25 febbraio per condannare l’invasione russa dell’Ucraina. Si sono poi astenuti anche il 7 aprile in una votazione dell’Assemblea Generale per sospendere la Russia dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Il 4 marzo, la Financial action task force, un organo di vigilanza sulla criminalità finanziaria con sede a Parigi, ha inserito gli Emirati Arabi Uniti nella sua “lista grigia” di giurisdizioni che necessitano un monitoraggio più accurato.

I legami finanziari tra gli Emirati Arabi Uniti e la Russia sono profondi. Mubadala Investment Corporation, il fondo di investimento sovrano degli Emirati Arabi Uniti, ha investito 3,6 miliardi di dollari in 50 società russe fino a oggi. Almeno due di questi investimenti, del valore di quasi 400 milioni di dollari, sono legati a miliardari russi sanzionati: a dicembre, Mubadala ha acquisito una partecipazione dell’1,9% nel gigante petrolchimico Sibur, in parte di proprietà degli oligarchi sanzionati Leonid Mikhelson e Gennady Timchenko. Forbes stima che la quota ora valga circa 220 milioni di dollari, in calo rispetto ai circa 500 milioni di dollari al momento dell’acquisto, a causa dell’impatto delle sanzioni sul rublo. A giugno, Mubadala ha speso 175 milioni di dollari per acquistare il 2,6% di En+ Group, un’azienda di alluminio quotata in borsa il cui maggiore azionista è il miliardario Oleg Deripaska. Ciò ha portato la partecipazione di Mubadala in En+ Group fino al 2,86%. Ora la sua quota vale circa 170 milioni di dollari, poiché le azioni della società sono scese.

In una conferenza sugli investimenti a Dubai il 28 marzo, l’amministratore delegato di Mubadala, Khaldoon Al Mubarak, ha affermato che il fondo “sospenderà gli investimenti” in Russia. Tuttavia, l’afflusso di oligarchi in cerca di case di lusso dimostra che gli Emirati continuano ad accogliere gli investimenti dei più ricchi di Mosca.

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