Si chiama Eric ed è un chatbot intelligente, capace di rispondere in autonomia alla gran parte dei dubbi di un paziente che deve sottoporsi a un esame endoscopico. A introdurlo è stato il Policlinico Gemelli, che ha deciso di rispondere in questo modo alla crescente richiesta da parte dei pazienti, emersa soprattutto durante il Covid, di nuovi canali di comunicazione per ottenere risposte ai loro dubbi ricorrenti circa la preparazione di un esame.
Dall’idea alla realizzazione
Per trasformare in realtà questo progetto siamo partiti dall’analisi del processo iniziale con la consapevolezza che qualcosa si potesse migliorare mediante le tecnologie esistenti. Dalla condivisione delle nostre esigenze è nata l’idea di realizzare un servizio innovativo grazie alla proficua collaborazione con Olympus, multinazionale leader nel medtech, che l’ha trasformato in realtà creando il servizio Endo-chat. “Siamo sempre più convinti che il sistema sanitario abbia bisogno di un aiuto per attuare una trasformazione digitale innovativa e sostenibile”, afferma Vittorio Martinelli, amministratore delegato di Olympus Italia. “Endo-Chat è solo un primo esempio di come Olympus stia iniziando a muoversi verso la creazione di servizi di mutuo valore, in grado di ampliare la sua offerta di prodotti ad alta tecnologia con benefici effettivi sui pazienti”.
Le nuove tecnologie, del resto, stanno modificando le nostre abitudini e stimolando percorsi innovativi al fine di migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria. “Abbiamo sfruttato le nostre conoscenze per disegnare e realizzare qualcosa di utile e facilmente utilizzabile per i pazienti”, spiega Cinzia De Vincenzi, key account solution manager di Olympus Italia. “Il nostro obiettivo era agevolare il processo di comunicazione per un percorso di cura più efficace”.
Risultati entusiasmanti
Una buona parte dell’attività quotidiana di medici e infermieri, infatti, è dedicata alla comunicazione con i pazienti. Molte delle informazioni che vengono richieste, però, sono standard e ripetitive. Da qui nasce l’idea, dicono dall’ospedale, di adottare un servizio digitale rapido e intuitivo rivolto ai pazienti per rispondere a queste loro necessità. “Un servizio come questo dà benefici per noi dal punto di vista dell’efficienza operativa”, prosegue Costamagna, “ma allo stesso tempo ha un impatto positivo sui pazienti che in qualsiasi momento della giornata possono chiedere all’assistente virtuale Eric i propri quesiti e ricevere una risposta immediata. Accrescendo così l’esperienza degli utenti, e riducendo l’intervento di medici e personale per l’aspetto puramente informativo”.
Dati alla mano, dall’introduzione dell’intelligenza artificiale conversazionale nei sistemi del Policlinico Gemelli, Eric è stato in grado di gestire autonomamente il 94% delle domande inviate dai pazienti, inoltrando quindi solo il restante 6% delle richieste ad operatori umani specializzati. Le valutazioni dei pazienti sono state entusiasmanti, poiché l’88% ha valutato il servizio eccellente, con un tempo medio di conversazione tra paziente e assistente virtuale pari a 2 minuti e mezzo.
Perché è così importante la fase di preparazione per una colonscopia
L’aspetto informativo è fondamentale per la buona riuscita dell’esame. Durante l’accertamento, infatti, il colon deve essere pulito, perché solo così si potrà esaminarne con cura le pareti, al fine di scovare eventuali lesioni, infiammazioni o polipi. “La preparazione intestinale è rilevante per una Colonscopia di alta qualità” spiega Lucio Petruzziello, responsabile Uos endoscopia e screening del cancro colorettale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. “Una preparazione intestinale insufficiente aumenta il rischio di una colonscopia incompleta e rende necessario il rifacimento dell’esame a breve scadenza. Per questo motivo è stato importantissimo includere e costruire all’interno del servizio Endo-chat anche un percorso interattivo in cui l’assistente virtuale, Eric, guida il paziente attraverso dei flussi conversazionali preimpostati per indirizzarlo verso il tipo di preparazione più adatta al suo caso clinico specifico”.
Un servizio digitale per migliorare la qualità del lavoro sanitario
La comunicazione è alla base di un efficace processo assistenziale. In sanità, la cura del paziente parte sin dalla prima interazione. In questo caso, i pazienti chiedono come devono prepararsi all’esame, vogliono sapere se la colonscopia sarà dolorosa, oppure quali precauzioni devono avere prima o dopo l’esame. Spesso, le domande da parte del paziente tendono a ripetersi e per questo possono risolversi con risposte standard. Le informazioni contenute in questo servizio non intendono sostituire il parere del medico o il rapporto diretto medico-paziente, ma soltanto agevolarlo ove possibile.
“Per questo motivo abbiamo da subito pensato che un assistente virtuale come Eric potesse essere in grado venire incontro a questo tipo di esigenze, rispondendo alle domande più comuni in modo preciso, veloce ed esaustivo”, spiega Ariana Di Gemma, coordinatrice Endoscopia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. “Questo servizio digitale va incontro alle esigenze dei pazienti, risponde 24 su 24 e aiuta a dedicare il tempo risparmiato ad altre attività, rendendo più efficiente il lavoro del personale sanitario”.
L’importanza delle tecnologie digitali per la prevenzione
Per far conoscere il servizio ai pazienti sono stati creati post sui social, un breve video esplicativo sul nuovo servizio riprodotto nei monitor all’interno della sala di attesa del Cemad (Centro malattie apparato digerente – digestive disease center), delle brochure in cui i pazienti possono scansionare un Qrcode per interagire con l’assistente virtuale Eric. In aggiunta, ogni singolo paziente che prenota una colonscopia riceverà dal servizio di endoscopia, oltre alle normali istruzioni operative, anche l’informazione sul servizio e come poter entrare in contatto con Eric.
“Nell’ambito della prevenzione e della diagnosi precoce è molto importante sensibilizzare i pazienti sull’importanza di aderire a percorsi di screening. Sappiamo tutti che se fatti in tempo e regolarità possono prevenire la comparsa di un tumore oppure diagnosticarlo precocemente”, sottolinea ancora Costamagna. “L’utilizzo di strumentazioni innovative, con software dotati di intelligenza artificiale ed Nbi (Narrow Band Imaging), sono sicuramente tecnologie in grado di aiutare noi medici nel lavoro quotidiano a scoprire, durante un esame endoscopico, polipi precancerosi che possono , in questo modo , fin da subito essere rimossi. Se a questo tipo di tecnologie innovative abbiniamo anche servizi digitali come l’assistente virtuale Eric, il risultato è avere pazienti più preparati e più proattivi nell’aderire a percorsi di screening”.
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