L’Olimpo della Borsa ha un nuovo, ma già conosciuto, leader: Saudi Aramco. Ieri, il colosso petrolifero ha approfittato dello scivolone a Wall Street di Apple e si è ripreso, dopo due anni, il titolo di azienda pubblica di maggior valore al mondo, grazie a una capitalizzazione di mercato pari a 2.430 miliardi di dollari (circa 8.93o miliardi di riyal).
Saudi Aramco vs Apple
- Ieri, grazie a una capitalizzazione pari a circa 2,43 mila miliardi di dollari, Saudi Aramco è diventata l’azienda pubblica di maggior valore al mondo. Spodestata dal trono Apple che, avendo chiuso la seduta di contrattazioni in calo del 5,2%, ha visto la sua capitalizzazione di mercato scendere fino a 2,37 mila miliardi di dollari.
- Apple aveva superato Saudi Aramco nel 2020, in scia alla crisi innescata dal Covid-19 che ha mandato in calo diversi asset finanziari. Uno su tutti: quello del petrolio.
- Il colosso petrolifero era diventato l’azienda pubblica di maggior valore al mondo grazie alla sua ipo da record 25,6 miliardi di dollari (dicembre 2019).
- Il 3 gennaio 2022 Apple era diventata la prima azienda al mondo a raggiungere i 3mila miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.
Il contesto
In scia al conflitto in Ucraina, che ha fatto schizzare i prezzi delle materie prime, e in particolare del petrolio – che a marzo ha toccato i suoi livelli record da ben 14 anni (139 dollari al barile) e continua a viaggiare costantemente sopra i 100 dollari al barile – le azioni di Saudi Aramco quest’anno stanno facendo registrare una crescita pari al 28%. Che potrebbe essere ulteriormente sostenuta dai conti relativi al primo trimestre, che saranno resi noti da Saudi Aramco il 15 maggio.
Apple, invece, seppur proveniente da un trimestre segnato da un nuovo record di ricavi, 97,3 miliardi di dollari, tuttavia sta abbastanza faticando in Borsa. Al punto che, quest’anno, ha finora ceduto il 20%, con le azioni che sono scese dal prezzo record di 182 dollari a 146,50 dollari. Un calo che inevitabilmente riflette il sell-off azionario del comparto tecnologico degli ultimi mesi, come dimostra il calo di quasi il 30% del Nasdaq.
Le cause sono già note: problemi alla catena di approvigianamento, a causa della crisi dei chip e delle materie prime, e i nuovi lockdown imposti per il Covid-19 in Cina. Aspetto quest’ultimo che rallenta e ferma la produzione e la consegna. Lo stesso Tim Cook, ad di Apple, durante la pubblicazione dei conti dei primi tre mesi, ha detto che la carenza di forniture e i lockdown in Cina dovrebbero costare all’azienda fino a 8 miliardi di dollari nel prossimo trimestre.
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