Il mondo dello streaming ha una nuova regina: Disney. Con 221 milioni di abbonati registrati al termine del secondo trimestre, la piattaforma di Burbank, in California, ha messo fine al dominio di Netflix: lo scorso luglio, la società guidata da Reed Hastings ha riportato 220,67 milioni di abbonati.
C’è anche un’altra novità. Disney ha comunicato infatti che dall’8 dicembre introdurrà una nuova offerta di abbonamento, che comprenderà gli annunci pubblicitari. E lo farà prima di tutto negli Stati Uniti. Di conseguenza, sono stati riformulati i prezzi degli abbonamenti singoli a Disney+ e quelli previsti per l’offerta Disney Bundle, che comprende anche Hulu e Espn+, le altre due piattaforme della Walt Disney Company.
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Disney+ supera Netflix
- La Walt Disney Company ha comunicato in una nota ufficiale che la sua offerta di streaming video, comprensiva di Disney+, Hulu e Espn+ ha raggiunto i 221 milioni di abbonati, grazie a una crescita di 14,4 milioni solo nel secondo trimestre. Finisce così la supremazia di Netflix, che era la piattaforma con più abbonati in tutto il mondo. È comunque importante specificare che il numero degli abbonati di Disney+ rimane comunque inferiore a quello di Netflix: pari a 152,1 milioni, in crescita del 31% rispetto ai 116 milioni di luglio 2021.
- “Abbiamo chiuso un trimestre eccellente, in cui i nostri team creativi e commerciali che hanno fornito prestazioni eccezionali nei nostri parchi a tema, abbiamo registrato grandi aumenti delle visualizzazioni di sport in diretta e una crescita significativa degli abbonati ai nostri servizi di streaming. Con i 14,4 milioni di abbonati Disney+ aggiunti nel terzo trimestre fiscale, ora abbiamo 221 milioni di abbonamenti totali nelle nostre offerte di streaming”, ha affermato Bob Chapek, amministratore delegato della Walt Disney Company.
- Lo scorso luglio Netflix ha dichiarato di aver registrato una nuova perdita di abbonati anche nel secondo trimestre, pari a 970mila di abbonati, comunque meno dei 2 milioni inizialmente previsti. Anche grazie alla decisione di dividere la quarta stagione della serie Stranger Things, che inevitabilmente ha riscosso un grande successo. Alla chiusura del secondo trimestre Netflix aveva 220,67 milioni di abbonati.
- Le entrate trimestrali della Walt Disney Company sono cresciute anno su anno del 26%, passando da 17,022 miliardi di dollari (al 3 luglio 2021) a 21,054 miliardi di dollari (al 2 luglio 2022). Considerando i nove mesi, sono cresciute del 28%, da 48,8 miliardi di dollari a 62,5 miliardi di dollari.
- I ricavi trimestrali del segmento media e intrattenimento della Disney hanno fatto registrare una crescita del 3%: da 6,9 a 7,1 miliardi. Analogo l’aumento anche a nove mesi: da 21,39 miliardi di dollari a 22,01 miliardi di dollari.
La pubblicità e lo streaming
In un’altra nota, Disney ha ufficializzato l’introduzione, per ora limitata agli Stati Uniti, di un nuovo piano di abbonamento che prevedrà l’inserimento di annunci pubblicitari. Aspetto che comporterà un aumento sensibile per la versione cosiddetta premium, cioè senza pubblicità: tre dollari in più al mese. La versione premium costerà 10,99 dollari al mese, mentre quella standard avrà il prezzo del piano standard attuale (ancora senza pubblicità): 7,99 dollari. Una decisione probabilmente dettata anche dal fatto che nell’ultimo trimestre il ricavo mensile medio per abbonato di Disney+ è diminuito da 6,62 dollari a 6,27 dollari.
Anche Netflix, dopo aver più volte rifiutato questa ipotesi, sta preparando un nuovo abbonamento, con l’introduzione di annunci pubblicitari. La concorrenza , infatti, è ormai così forte da comportare un aumento dei costi di produzione per ogni piattaforma. Anche Amazon, per esempio, ha alzato il suo piano di abbonamento ad Amazon Prime (che include anche Amazon Prime Video), anche per essere sempre più competitiva a livello media. Non è un caso, infatti, se il 2 settembre renderà disponibile la serie tv del Signore degli Anelli, costata circa due miliardi di dollari.
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