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Cresce il timore per la recessione: anche Credit Suisse e SoftBank starebbero pianificando licenziamenti

L’estate dei tagli non risparmia nessuno. Dopo la corsa ai licenziamenti delle Big Tech, anche Credit Suisse e Softbank potrebbero ricorrere a una riduzione della forza lavoro. Secondo Reuters infatti, Credit Suisse starebbe valutando la possibilità di tagliare circa 5.000 posti di lavoro, nell’ambito di un’operazione di riduzione dei costi. Il numero dei licenziamenti non è ancora definito: in precedenza il quotidiano svizzero Blick aveva riportato la notizia di una riduzione di circa 3.000 posti di lavoro.

Anche SoftBank, il gigante della gestione degli investimenti con sede a Tokyo, avrebbe annunciato l’intenzione di tagliare fino al 20% del personale del suo Vision Fund (stimato in 100 dipendenti), tre settimane dopo che il fondo ha registrato una perdita record di 23,1 miliardi di dollari nel trimestre fiscale conclusosi a giugno.

La strategia di Credit Suisse

I possibili tagli, né confermati né smentiti da Credit Suisse, seguono una chiara volontà della banca e del suo nuovo ceo Ulrich Koerner: riportare l’istituto sulla “retta via” dopo una serie di scandali. Dopo il cambio ai vertici, Credit Suisse ha definito il 2022 un anno di “transizione” e utile a realizzare una ristrutturazione per rafforzare la gestione patrimoniale. Il Credit Suisse ha già dichiarato di voler portare i costi al di sotto dei 15,5 miliardi di franchi svizzeri (15,8 miliardi di dollari) nel medio termine, rispetto ai 16,8 miliardi di franchi annui attuali.

La necessità della riduzione dei costi

Secondo Reuters, gli analisti della Deutsche Bank stimano che potrebbe essere necessario un aumento di capitale di 4 miliardi di franchi svizzeri per rafforzare le riserve e finanziare la ristrutturazione. Tra aprile e giugno, la banca ha accumulato una perdita di 1,59 miliardi di franchi svizzeri, mentre le spese legali aumentavano. La sola banca d’investimento ha perso 1,12 miliardi di franchi svizzeri al lordo delle imposte.

A giugno la banca svizzera è stata condannata dal tribunale penale federale di Bellinzona, nel Canton Ticino, per non aver per non aver messo in atto un dispositivo sufficiente a evitare il riciclaggio di denaro da parte di un gruppo criminale dedito al traffico di droga. La banca, che ha fatto ricorso in appello, è stata condannata al pagamento di una multa di 2 milioni di franchi svizzeri (circa 1,9 milioni di euro) e al risarcimento allo Stato svizzero di 19 milioni di franchi (circa 18,7 milioni di euro).

Le cause dei tagli

A causa dell’aumento vertiginoso dell’inflazione, della crisi geopolitica e della volontà di ridurre le spese, quest’estate molti hanno deciso di licenziare migliaia di dipendenti. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati SnapFord, e Robinhood, la piattaforma di trading al dettaglio, che hanno annunciato il taglio di un numero consistente di dipendenti. L’allarme è arrivato anche da diversi esperti hanno avvertito che gli Stati Uniti potrebbero essere diretti verso la recessione dopo la notizia che l’economia si è contratta dell’1,6% nel primo trimestre dell’anno. Questi timori si sono riaccesi in seguito all’annuncio della Federal Reserve di aumentare i tassi di interesse di 75 punti base, il più grande rialzo dei tassi in 28 anni.

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