La fondazione benefica di Bill Gates ha un data di scadenza. Il fondatore di Microsoft infatti, intervenuto al Forbes Philanthropy Summit 2022, ha annunciato che l’attività della Bill & Melinda Gates Foundation, di cui è co-presidente insieme all’ex moglie, si chiuderà tra 25 anni.
“L’obiettivo della fondazione è quello di continuare l’attività ancora per 25 anni”, ha detto Gates a Randall Lane, Chief Content Officer di Forbes. Lo scopo in questo periodo di tempo sarà quello di “cercare di porre fine alle malattie infettive e a tutte le patologie che rendono il mondo iniquo, attraverso l’eradicazione di queste o la riduzione a livelli molto bassi”.
L’annuncio di Gates arriva solo due mesi dopo la sua donazione record alla fondazione di 20 miliardi di dollari , una delle più grandi della storia della filantropia. Il fondatore di Microsoft si è inoltre impegnato a elargire altri 20 miliardi nei prossimi anni e a continuare a donare fino a quando non sarà uscito dalla lista dei miliardari.
Tra 25 anni Gates ne avrà 91, mentre Melinda 83. “È probabilmente il periodo di tempo in cui potremo assicurarci che il progetto rimanga in piedi”, ha detto il magnate. “Sposteremo nella fondazione sempre più fondi, ci siamo impegnati ad aumentare il livello di spesa”.
Le prossime sfide della fondazione
L’intenzione di Gates è che la fondazione rimanga concentrata sull’assistenza sanitaria e sull’eradicazione delle malattie, anche se spesso gli è stato chiesto di spostarsi in altri settori della filantropia. “Non stiamo spostando il nostro focus”, ha dichiarato il miliardario. “Ci concentreremo su malaria, HIV, morbillo ed eradicazione della poliomelite”.
Nell’ultimo anno la poliomelite è ricomparsa in diversi Paesi. Un caso di paralisi nel nord dello Stato di New York ha spinto il governatore Kathy Hochul a dichiarare lo stato di emergenza all’inizio di settembre. Gates spera che, anche grazie al lavoro della sua fondazione, la malattia possa essere eliminata entro i prossimi tre o quattro anni.
Il filantropo ha anche parlato del lavoro della sua fondazione su una terapia genica per curare l’anemia falciforme, che affligge oggi circa centomila americani, attraverso una singola iniezione da duemila dollari. Con la stessa tecnologia, la fondazione sta progettando anche una cura per l’HIV, che secondo Gates richiederà circa un decennio per essere sviluppata. Per queste ricerche l’ente benefico ha stanziato una cifra complessiva che si aggira intorno ai 600 milioni di dollari.
Il rapporto tra Bill e Melinda
Un dubbio sul futuro della fondazione sorge dal rapporto tra Gates e Melinda. Al momento, il miliardario non pensa ci sia motivo per preoccuparsi. “Siamo stati totalmente trasparenti sul fatto che ci sia una piccola possibilità che non saremo in grado di lavorare insieme”, ha dichiarato il fondatore di Microsoft. “Ma penso che non succederà”.
Nel caso però si verifichi una totale rottura tra i due, esiste un piano d’emergenza. “Ne abbiamo parlato, ma ripeto che non c’è mai stato alcun disaccordo o tensione sulla fondazione”, ha detto Gates. “Abbiamo creato un nuovo gruppo di amministratori. La governance ha attraversato una fase di transizione e ora sembra lavorare bene senza intoppi”.
Le fake news su Gates
Negli ultimi anni Gates è diventato famoso per aver ‘predetto’ il Covid nel 2015. Per questo motivo molte persone lo hanno accusato di essere un cospiratore e di aver tracciato le persone con i microchip.
Le teorie del complotto legate al Covid si sono attenuate insieme alla pandemia. “Ho un gruppo che tiene traccia di ciò che si dice sul web su di me”, ha dichiarato Gates. “Durante l’emergenza sanitaria, il 95% dei risultati era costituito da speculazioni complottiste. Ora la situazione si sta calmando”.
“La polarizzazione e la mancanza di fiducia sono un problema”, ha continuato il magnate. “Uno dei libri più venduti lo scorso anno è stato quello di Robert Kennedy che affermava che mi piace fare soldi e uccidere milioni di persone con i vaccini. È assurdo che abbia avuto tanto successo”.
Il pericolo polarizzazione negli Stati Uniti
Gates è inoltre preoccupato per la polarizzazione interna degli Stati Uniti, per la quale non vede soluzioni a breve termine. “Avremo elezioni divisive e una guerra civile”, ha detto il filantropo. “Non ho alcuna competenza in materia e non ho intenzione di dirottare i miei soldi su questo campo perchè non saprei come spenderli”.
Il magnate è tuttavia aperto a nuove idee: “La gente cerca soluzioni semplici, la verità a volte è noiosa. Se a qualcuno venissero in mente innovazioni per ridurre la polarizzazione e per far sì che la verità sia interessante quanto le follie, varrebbe la pena investire in questo campo”.
Ottimismo per il futuro
Nonostante il fallimento degli Stati Uniti nell’affrontare il Covid-19, la lentezza dei progressi nella lotta al cambiamento climatico e la possibilità di una nuova pandemia nei prossimi vent’anni, Gates si dice ottimista per il futuro. “Essere pessimisti dimostra una mancanza di prospettiva”, ha detto il miliardario elencando un elenco di progressi che vanno dal lavoro per ridurre la malnutrizione e l’obesità ai vaccini contro l’HIV e alla spinta per il cemento ‘green’ utile a diminuire le emissioni industriali di carbonio.
Per Gates una maggiore attenzione alle crisi mondiali significa che più persone se ne preoccupano e cercano di risolverle. Il magnate ha chiuso il suo intervento ponendo al pubblico una semplice domanda: “Preferireste vivere tra 20 anni o 100 anni fa?”
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