Articolo tratto dal numero di novembre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
Le telecomunicazioni riducono le distanze, migliorano la vita delle persone e dell’ambiente: c’è un impatto umano, oltre che imprenditoriale, nell’azione di aziende che mettono al centro la tecnologia al servizio della comunicazione. FiberCop, società del gruppo Tim (58%), partecipata dal fondo Kkr Infrastructure (37,5%) e da Fastweb (4,5%), opera nel mercato delle telecomunicazioni per realizzare una rete in fibra ottica ad altissima capacità per connettere oltre 16 milioni di unità immobiliari.
Per comprendere le sfide, le opportunità e l’importanza di questo settore, Forbes Italia ha intervistato Vanda Di Foggia, direttore marketing and sales di FiberCop. Laureata in ingegneria elettronica, ha maturato un’esperienza di oltre 20 anni in aziende leader nel mercato delle telecomunicazioni, ricoprendo ruoli in diversi settori aziendali, a partire dalla ricerca e sviluppo, proseguendo nell’area tecnica, fino ad assumere crescenti responsabilità in ambito marketing e vendita.
L’intervista
Le telecomunicazioni sono ormai il vettore abilitante di lavoro, vita personale, salute. Come comunicheremo nel prossimo futuro?
Negli ultimi anni abbiamo assistito a grandi cambiamenti nel nostro modo di vivere, dovuti alla grave emergenza sanitaria che ha portato alla luce l’esigenza di essere connessi ovunque e in qualunque situazione o luogo, per continuare a lavorare, studiare, impegnare il tempo libero, comunicare. Il mondo si è trovato all’improvviso di fronte a una sfida che ha richiesto una rinnovata capacità di adattamento e un bisogno di connessione. In futuro sentiremo ancora di più la necessità di essere sempre e ovunque connessi con il resto del mondo. Ciò si potrà realizzare accelerando la digitalizzazione e promuovendo il processo di alfabetizzazione digitale che renda accessibile a tutti l’utilizzo delle nuove tecnologie.
In questo scenario, quale è il ruolo di FiberCop?
Tim, attraverso FiberCop, gioca un ruolo chiave nel processo di digitalizzazione del Paese, perché realizzerà, in pochi anni, la rete in fibra ottica del futuro per connettere persone, imprese e istituzioni, attraverso la fornitura di infrastrutture in tecnologia fiber-to-the-home (ftth) con elevate performance. La disponibilità diffusa di connessioni ultraveloci faciliterà l’adozione di nuove abitudini di vita, come smart working, dad, la telemedicina, lo sviluppo delle smart city e altro ancora. Tutto ciò, inoltre, si attuerà con un basso impatto ambientale.
Qual è il rapporto tra fibra ottica e impatto ambientale?
La fibra ottica per sua natura è una tecnologia eco-efficiente: permette di contenere il consumo energetico massimizzando le prestazioni. Le reti ftth, infatti, richiedono molte meno emissioni a partire dalla loro posa. C’è poi un effetto indiretto: con una maggiore diffusione della fibra si incentiva l’uso di servizi digitali, che da una parte semplificano la vita di tutti i giorni e, dall’altra, consentono di inquinare meno. La sostenibilità è un tema importante a livello di gruppo: anche in FiberCop è così.
Cosa l’ha attratta verso le materie Stem e la tecnologia?
Fin da bambina sono sempre stata affascinata dalle scoperte che hanno prodotto cambiamenti improvvisi e repentini nella vita dei popoli e dal modo con cui hanno accelerato l’evoluzione delle civiltà. L’idea di poter contribuire al miglioramento della vita delle persone mi ha quindi guidata nella scelta del mio percorso di studi prediligendo l’ingegneria e, in particolare, le telecomunicazioni. Queste ultime, sono convinta, rappresentano un motore fondamentale per il futuro e hanno un ruolo chiave nel superamento delle distanze, non solo geografiche.
Ci ha raccontato il valore e l’importanza della tecnologia nel suo settore. Ritiene che le lauree Stem siano attraenti per i giovani?
La tecnologia e le scienze continuano a essere percepite come materie complesse dai giovani e, talvolta, addirittura non adatte alle donne, che sono pertanto disincentivate all’avvio di un percorso di studi in questo ambito. Sono convinta che la digitalizzazione potrà contribuire a ridurre il divario di competenze scientifiche e tecnologiche e a sviluppare nelle nuove generazioni, senza distinzione di genere, il desiderio di lavorare in realtà come la nostra. Il gruppo Tim, a tal fine, ha intrapreso una serie di azioni volte a favorire la presenza di donne in posizioni di responsabilità. Personalmente ho sempre promosso azioni che mirassero a creare un contesto lavorativo inclusivo e meritocratico puntando a valorizzare il talento delle risorse e curando direttamente il percorso di sviluppo dei più giovani. Ciò mi ha permesso di costruire in tutte le mie esperienze lavorative team di successo, pronti, come in FiberCop, a gestire le sfide del futuro.
FiberCop opera con il modello del coinvestimento, vale a dire che la rete viene costruita insieme ad altri operatori partner. Questo sistema che valore aggiunto porta?
Il progetto di coinvestimento, primo in Europa, si basa su un modello aperto all’ingresso di tutti gli operatori interessati, secondo quanto previsto dall’art.76 del nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche europeo. Si tratta di un modello che garantisce parità di condizioni a chiunque voglia aderire e dunque offre a tutti gli operatori, a prescindere dalle dimensioni o dalla diffusione delle loro reti sul territorio, l’opportunità di competere nel mercato dei servizi in fibra e di contribuire allo sviluppo in Italia delle reti a banda ultra-larga.
Quali sono le sfide che avete davanti?
Vogliamo contribuire al processo di digitalizzazione del nostro Paese connettendo in fibra ottica milioni di abitazioni e aziende. Lo faremo avvalendoci di partnership con operatori del settore che hanno aderito al nostro modello di coinvestimento e con quanti aderiranno nei prossimi mesi.
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