Articolo tratto dal numero di novembre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
Con l’obiettivo di creare un polo del lusso accessibile made in Italy, la holding Fine Sun accompagna le aziende in un percorso di crescita strategica che possa supportare le singole realtà nel proprio iter di digitalizzazione e internazionalizzazione. Controllata da Made in Italy, fondo di private equity gestito da Quadrivio e Pambianco, la holding è oggi titolare delle quote di maggioranza di diversi brand. Tra le realtà in portafoglio c’è 120% Lino, acquisita a fine 2018 per costruire una piattaforma nel mondo dello sporty luxury. Nel settembre 2020, è stata acquisita Rosantica, per completare l’offerta degli store con accessori dal carattere ben definito e di alta qualità. Infine, nel 2021 è stato il turno di Dondup, brand di riferimento nel segmento premium del denim, e successivamente di Autry e Ghoud, due aziende di sneaker di alta gamma.
“Il punto di convergenza è il tipo di cliente finale, che ci consente di creare sinergie strategiche rispettando l’unicità di ciascun brand”, dice Mauro Grange che, già amministratore delegato di numerose aziende italiane tra cui il gruppo Fine Sounds (Sonus Faber, McIntosh, Audio Research) e partner di Made in Italy Fund, tiene le fila della società in qualità di ceo.
Parliamo di Autry, la cui maggioranza è stata rilevata da Made in Italy Fund. Quali saranno i prossimi step strategici?
Oggi lo sforzo maggiore che stiamo facendo su questo brand, che ha registrato una crescita velocissima dai circa 30 milioni del 2021 ai quasi 100 con cui chiuderemo il 2022, è quello di consolidarne il posizionamento e sostenerne la crescita con l’inserimento di nuove importanti risorse. In quest’ottica, il marchio ha definito un importante piano di demand creation e si appresta a siglare nuovi accordi distributivi con partner prestigiosi in Giappone e Sud America. Inoltre, Autry ha fatto il proprio ingresso diretto negli Stati Uniti attraverso l’apertura della propria filiale con il supporto dell’agenzia Plus Plus di New York che ha portato alla creazione della società Autry International Usa. Per quanto riguarda il branding, stiamo lanciando un progetto dedicato agli action people, persone normali che fanno cose straordinarie nel lavoro, nello sport, nell’arte, nella musica. Oltre a creare prodotti per loro, Autry vuole trovarle e celebrarle, raccontare le loro storie, dare il giusto risalto a questi eroi moderni. Infine, essendo Autry un brand globale, amato e distribuito in tutto il mondo, stiamo lavorando anche in termini di multicanalità affiancando alla distribuzione wholesale anche un piano retail, declinato in corner e pop-up store. Stiamo dedicando infine grandissima attenzione anche allo sviluppo del canale digitale.
Due vostri focus sono digitalizzazione e internazionalizzazione. In che modo li state alimentando?
Gli sviluppi sono evidenti, basti pensare che oggi Autry ha come mercati principali Germania, Francia, Corea, Giappone e Stati Uniti e che 120% Lino fa negli Usa il 70%. Anche Dondup, grazie alla sinergia con il ceo, Matteo Anchisi, ha registrato una crescita a due cifre negli ultimi due anni, rafforzandosi soprattutto in Germania, Paesi nordici e Francia. Per quanto riguarda la digitalizzazione, è oggi fondamentale in quanto luogo privilegiato di incontro diretto fra brand e consumatori. C’è su questo aspetto una concentrazione altissima e a breve ci saranno importanti novità.
120% Lino ha toccato quota 20 milioni di euro nel 2021: da cosa è stata trainata la crescita?
L’impressionante crescita è stata guidata dall’attenta politica distributiva messa in atto negli Stati Uniti e dalla scelta di posizionarsi come brand di lusso accessibile in un segmento, come quello della moda sostenibile con materie prime naturali, che oggi sta conoscendo un importante sviluppo.
Quali sono invece i piani futuri per Rosantica e Dondup?
Dondup proseguirà nell’impegno di essere sempre più sostenibile, sia in termini ambientali sia sociali. Inoltre, puntiamo a continuare il processo di internazionalizzazione già in atto andando a toccare anche i mercati asiatici. Il marchio inoltre ha chiuso l’anno fiscale 2021 con un bilancio consolidato pari a 57 milioni e mezzo di euro, che non solo segna una crescita a due cifre (+16%) rispetto all’esercizio precedente ma porta l’azienda al suo miglior risultato dell’ultimo decennio. In termini di digitalizzazione, a breve saremo online con il nuovo sito e-commerce, che è stato totalmente internalizzato. Rosantica, invece, è già una realtà che, seppur di nicchia, ha un respiro internazionale essendo presente nei migliori store al mondo. Per questo brand, estremamente connotato in termini creativi, gli step di crescita saranno ovviamente più misurati.
Quadrivio Group sta preparando il lancio del secondo fondo della serie Made in Italy. Come procede?
Direi molto bene. Made in Italy 1 ha avuto un grande successo e il mercato oggi ci offre grandi opportunità, per cui penso che Made in Italy 2 sarà la naturale evoluzione del precedente.
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