“Scordiamoci le vacanze prenotate con un anno d’anticipo. Oggi la parola d’ordine, nel mondo degli affitti brevi, è flessibilità”. Ad affermarlo è Ludovico Cianchetta Vazquez, 27 anni, fondatore di BnB Academy, l’azienda di formazione per chi vuole diventare host e guadagnare con Airbnb, anche senza case di proprietà. “Ora è normale prenotare un alloggio per il giorno stesso: si trova un’offerta per viaggiare in qualsiasi parte d’Italia e si parte. Chi ospita si è adeguato”. Con qualche eccezione. “Di recente ho preso in gestione Villa Li Runi, una proprietà da 65 milioni di euro in Costa Smeralda, dove ha soggiornato in estate il team di SpaceX, con Elon Musk. È chiaro che su proprietà del genere le dinamiche sono ancora diverse”.
Nuove esigenze
Anche i criteri per scegliere l’alloggio non sono gli stessi di una volta. Tra i requisiti più importanti c’è una buona connessione a internet. E con le nuove modalità di lavoro, molti cercano una casa con un angolo adatto a fare da sfondo in una videochiamata. “Va precisato che la quota di prenotazioni legate allo smart working è limitata. È vero, però, che chi va a fare smart working, in genere, prenota per periodi lunghi”. Diversi viaggiatori scelgono, per esempio, di trascorrere qualche settimana al mare durante l’inverno. Viene meno allora uno dei problemi tipici del nostro turismo: la stagionalità.
Sempre più stranieri
I flussi dall’estero, poi, sono cambiati. Le destinazioni più gettonate restano le grandi città, ma piccoli e medi centri sono diventati più popolari. “Nel 2019 arrivavano in Italia 65 milioni di turisti dall’estero. Quest’anno il numero sarà ancora più alto e si prevede una crescita anche per il 2023. Una parte sempre maggiore di viaggiatori stranieri va verso borghi e cittadine di provincia e l’indotto turistico per queste zone è notevole”.
Un nuovo standard qualitativo
In uno scenario cambiato, in cui prenotare vacanze online è diventato la norma e le proposte sono sempre di più, gli host hanno dovuto alzare il livello dell’offerta. “Quando ho iniziato in questo mondo, nel 2018, la maggior parte degli annunci era corredata da foto fatte con il cellulare”, ricorda Cianchetta Vazquez. “Le informazioni erano scarse e poco puntuali”. Sin dai nomi. “Molti titoli erano cose come: ‘Casa Maria Stella’. Oggi lo standard qualitativo delle strutture è aumentato. Il giro d’affari è maggiore, ma solo per chi sa come promuoversi nel modo giusto. Mi piace pensare che BnB Academy abbia contribuito a migliorare il settore”.
L’Academy
L’azienda insegna a migliaia di studenti aspetti come la ricerca di mercato e il confezionamento di annunci su Airbnb. “Se ogni studente pubblica una manciata di proposte, si parla di decine di migliaia di annunci ben studiati. Siamo stati noi a inventare l’uso delle parentesi quadre nei titoli: ‘[Duomo a 10 minuti]’, per esempio. Tutti si sono adeguati”. BnB Academy tiene lezioni in italiano, inglese e spagnolo e sta per introdurne in francese e portoghese. Propone diversi modelli di business, tra cui il property management – si prende in gestione un immobile, a investimento zero, e si incassa una provvigione sul fatturato che si genera – e la sublocazione. Ora prepara un nuovo progetto. “Si chiama Rental Pro. Permette a chi entra in questo settore di affiliarsi a un marchio forte come il nostro e di ricevere assistenza, informazioni sempre aggiornate e una credibilità fin dal primo giorno”.
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