Genesis Global Capital sta valutando l’ipotesi di dichiarare bancarotta e ha già licenziato il 30% dei dipendenti. Stando a quanto si legge su Bloomberg, il colosso dei prestiti in criptovalute di Digital Currency Group, a causa di una crisi di liquidità, avrebbe già aperto alcune trattative riservate con diversi gruppi di creditori.
Dopo una prima fase di silenzio stampa, un portavoce di Genesis ha affermato che l’azienda sta lavorando, insieme ai suoi consulenti, per “preservare i beni dei clienti e far progredire l’attività”. Comunque, per ora, nulla di certo sul tavolo. Le trattative sono ancora in corso e nessuna comunicazione ufficiale è stata diramata dall’azienda.
La reazione a catena dopo il crollo di FTX
La crisi è stata determinata dal crollo di FTX, l’exchange di criptovalute di Sam Bankman-Fried, attualmente sotto processo, dove Genesis aveva parte dei suoi fondi. Insieme a FTX, anche il fondo speculativo Three Arrows Capital è crollato. I due fallimenti hanno avuto effetti disastrosi sul mercato. Nella tempesta anche Gemini Trust, gestito da Cameron e Tyler Winklevoss. A novembre infatti la società di Barry Silbert ha smesso di pagare i rimborsi e di erogare nuovi prestiti e circa 900 milioni di dollari appartenenti ai clienti di Gemini sono rimasti in Genesis.
Genesis aveva attraversato diverse turbolenze già lo scorso anno e dopo che Three Arrows era stata messa in liquidazione, la società di prestiti in criptovalute aveva licenziato il 20% del suo capitale umano e il ceo Michael Moro aveva presentato le dimissioni.
Nonostante le diverse proposte avanzate da Genesis e DCG pare non si sia arrivati ancora a una soluzione. La società aveva comunque avviato un piano di ristrutturazione e aveva scambiato proposte con i suoi creditori che – secondo Bloomberg – avevano suggerito di ricevere un mix di contanti e capitale proprio dalla società. Per ora pare che DCG, con l’obiettivo di risparmiare liquidità, abbia informato gli azionisti della sospensione dei dividenti trimestrali.
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